Le prime volte si ricordano sempre, magari non si raccontano, se siamo gentiluomini … o se la moglie è nelle vicinanze. Fa eccezione “questa” prima volta: raccontarla non fa disonore a noi, ma ad altri.
La stagione 2006/07 ci vede disputare la 75° edizione del campionato cadetto, mai come questa volta più A2 che B, per tre campioni del mondo su dodici impegnati nella serie inferiore e vista la presenza di Napoli, Bologna, Genoa e, appunto, della Juventus per la porcata di Calciopoli, con trenta punti iniziali di penalizzazione, poi ridotti a diciassette e infine nove.
Al posto del fuggiasco Capello, in panchina arriva Deschamps, e dopo la svendita di Ibrahimovic, Emerson, Thuram, Vieira, Cannavaro, Zambrotta e Mutu, ai confermati Buffon, Del Piero, Camoranesi, freschi campioni del Mondo, accanto a Nedved e Trezeguet, s’inseriscono Boumsong in difesa, Marchionni a centrocampo, Bojinov in attacco, accanto ai promettenti giovani del vivaio Marchisio, Giovinco, Paro, Palladino e De Ceglie.
Il campionato ci vede primi per i 91 punti fatti, 85 al netto della penalizzazione, sufficienti a distanziare di 6 punti la seconda. La classifica è frutto 28 vittorie, 10 pareggi e 4 sconfitte, 83 gol fatti, con Del Piero capocannoniere (20 gol) e una differenza reti di più 53. Alla quart’ultima, il 19 maggio, col cinque a uno sull’Arezzo, abbiamo la certezza matematica della promozione; la settimana seguente, il 26 maggio, acquisita la certezza matematica del primo posto, Deschamps risolve consensualmente il contratto e la squadra va al vice, Corradini. Non tutto è rose e fiori: il 15 dicembre erano annegati, in un laghetto artificiale di Vinovo, i due giocatori della Primavera, Neri e Ferramosca.
Non è iniziata bene la nostra serie cadetta. A Rimini, alle 16.00 del 9 settembre 2006, prima giornata del campionato di Serie B, allo stadio Romeo Neri, in cui era stata aggiunta una tribuna visto l’ospite in arrivo. davanti a 10.460 spettatori, diretti da Saccani di Mantova, scendono in campo il Rimini, maglia a quarti bianchi e rossi e la Juventus, in maglia completamente nera. Deschamps, per l’indisponibilità di Tudor e Legrottaglie, fa esordire Boumsong, Birindelli è preferito a Balzaretti e, inizialmente, Marchionni a Camoranesi, mentre Zalayeta gioca al posto di Trezeguet. La Juventus, disposta col 4-4-2, schiera inizialmente: Buffon; Birindelli, Kovac, Boumsong, Chiellini; Marchionni, Paro, Giannichedda, Nedved; Del Piero e Zalayeta. In seguito Bojinov subentra a Giannichedda (62’), Camoranesi a Marchionni (77’), Palladino a Del Piero (85’). Non utilizzati, in panchina: Mirante, Balzaretti, Marchisio e Guzman.
Inizia bene la Juventus, almeno per il primo quarto d’ora, per un resto del primo tempo al piccolo trotto, anche per il caldo. Poi Matri inizia a scaldare i guantoni a Buffon, ma è la Juve che passa al 60’ con Paro. Cristiano, per doppia ammonizione esce, lasciando il Rimini in inferiorità numerica, ma al 74’, una paperona di Boumsong e Kovac libera Ricchiuti, che pareggia. Non succederà altro, ma siamo avvertiti: non sarà una passeggiata.
Non voglio ricordare cosa ci ha portato a giocare un anno nella serie inferiore e a tutti i danni collaterali e contemporanei di questa evenienza. In compenso, ricordo una frase di Trezeguet, in un’intervista rilasciata nel 2014, riferita al periodo:
«L'anno della B? Dopo il Mondiale in molti ci siamo detti: a questa società dobbiamo tanto, è un dovere riportarla subito in Serie A». Ecco che gli Uomini rimasero.
La nostra pagina facebook
La nostra pagina twitter
Commenta con noi sul nostro forum!