Il dialogo tra Edgar 74, Manuju, Riccardomazzon e Superciuck, che nei commenti del topic su Juventus-Crotone parlavano della loro “antichità” nel seguire il calcio, mi fa venir voglia, da vecchietto qual sono, di raccontare la mia, di prime volte. Sempre che la sclerosi arteriosa non mi giochi brutti scherzi.
Quando a Viareggio la pineta di ponente era frequentabile e chi vi passeggiava faceva finta di nulla al vedere coppiette amoreggiare, con lei, una tata della provincia di Treviso di due o tre anni più grande di me, cercammo una panchina un po’ fuori mano. Mi sedetti, lei si tolse ... Oops, ma questa è “quella” prima volta. La prima volta “bianconera” avvenne cinque anni prima, preceduta da ben più lunga preparazione.
Nell’appartamento sopra quello dove abitavo io, abitava la famiglia del mio amatissimo zio paterno. Mia cugina, infatuata della Juve di Sivori, Charles e Boniperti e suo padre, gran conoscitore di calcio, ex “giacchetta nera” ed ex Commissario di campo FIGC, favoriti dalla vicinanza, da anni avevano messo in atto un plagio sistematico su di me. Mai simile attività di cooptazione fu più salutare e benvenuta: pensate un po’ se avessi seguito le orme di mio padre, romanista per ribellione verso il fratello maggiore da quando erano bambini e, al tempo del mio plagio, deluso tifoso di quella Rometta che si faceva forte, per così dire, dei Losi e dei Manfredini.
Accanito lettore della rinata Hurrà Juventus, felice possessore di un’esclusiva foto di Sivori autografata dal “Cabezon” in persona e sommerso da gadgets bianconeri, da tempo mettevo in croce mio padre perché mi portasse a vedere il “Trio Magico”. L’occasione si presentò con la complicità di una splendida persona, Elvira, cugina di mio padre, che guarda caso abitava in Marassi, in un grande ed elegante appartamento sul Corso, a due passi dallo stadio di Genova. Mentre il resto della famiglia terminava in casa la digestione del lauto pranzetto domenicale, io e mio padre ci dirigevamo allo stadio. Era il 28 marzo 1965 e la gara, per la ventiseiesima giornata di campionato, era Samp-Juve. I blucerchiati di Ockwirk erano una squadra niente male, tra l’altro schieravano Sormani e Barison in attacco, mentre in difesa giostrava Francesco Morini, bianconero da lì a qualche anno. La Juventus di Heriberto, che presto avrei odiato come “responsabile dell’addio di Sivori”, è scesa in campo con Anzolin, Adolfo Gori, Sarti; Bercellino I, Castano, Leoncini; Stacchini, Del Sol, Dell’Omodarme, Sivori e Da Costa. Non mi chiedete cronaca ed esegesi della gara: ricordo soltanto che “Paolone” Barison segnò a fine primo tempo (dai tabellini ricostruisco che era il quarantatreesimo e che ‘arbitro era De Marchi di Pordenone). Chissà perché, col nome dell’arbitro era sempre segnalata la città di provenienza. Il mio altrimenti inspiegabile odio per l’innocente e bellissima città di Siracusa, veniva dal fatto di essere domenicalmente accoppiata al nome dell’aborrito arbitro Concetto Lo Bello. Ma queste sono altre storie.
Ora, palla e tastiera a voi: v’invito a raccontarci la vostra prima volta bianconera. Luke65, mi raccomando... meno di cinquemila battute!
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