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Udienze Processi di E. LOFFREDO del 21/12/2009 09:30:04
Calciopoli: Paolo Bergamo

 

Tribunale di Napoli - Udienza del 15 dicembre 2009. Dichiarazione spontanea Bergamo

Terminata l’escussione del teste Carraro, Paolo Bergamo chiede di poter rendere dichiarazione spontanea.

Bergamo: «Vorrei riferirmi e dare una migliore precisione alla telefonata che ho avuto con il presidente federale in occasione della gara Lazio-Brescia. Una telefonata nella quale naturalmente vengono anche usate terminologie, come ha appena detto il presidente, che non sono molto precise, quindi vorrei chiarirle.
Quando il presidente mi dice all’indomani: “Ma com’è possibile che non sia stato dato un rigore?”, ed io, che avevo visto la televisione, mi sono reso conto che effettivamente che un rigore non era stato concesso alla Lazio, mi sono sentito un tantino in difficoltà. Perché la telefonata con il presidente federale è sempre una telefonata che mette in una certa soggezione il designatore e dico al presidente: “Io con l’arbitro avevo parlato” e dico anche che l’avrei tenuto fermo un mese. Sono questi due passaggi che vorrei chiarire. Perché io n effetti con l’arbitro ho parlato, come palavo con tutti gli arbitri prima delle gare, raccomandandomi che l’attenzione fosse massima, che fosse sempre vicino alla palla, tutti quegli accorgimenti tecnici che dovevo dare all’arbitro. E dico anche che di fronte all’errore lo avrei tenuto fermo un mese, perché io ho visto l’errore in televisione e me ne sono reso conto.
Poi però cosa avviene nella normale procedura di valutazione delle partite arbitrate? Che il designatore prende visione del rapporto che l’osservatore arbitrale ha fatto sulla prestazione. Perché per noi è probante quella, non tanto un errore che viene evidenziato in televisione. Io mi rendo conto che la valutazione dell’osservatore è ottima, Tombolini prende un voto assolutamente di prestigio per quella partita, parlo con l’osservatore che mi dice: “Guarda Paolo, sì in televisione si vede questa occasione, ma in effetti la posizione dell’arbitro non era idonea, per cui la valutazione in quel momento non è stata corretta, ma l’arbitro ha arbitrato benissimo”. Tombolini ritorna ad arbitrare in serie A dopo quindici giorni, continua finché un mese dopo viene di nuovo sorteggiato per Siena-Lazio. Una gara delicatissima per la zona retrocessione, qui mi riallaccio al discorso che io avevo fatto con il presidente federale, avevo parlato, ma per dirgli arbitra bene. Il Siena vince regolarmente la partita. Passa ancora un mese, siamo alle ultime battute del campionato con ancora la Lazio in zona retrocessione, viene di nuovo sorteggiato Tombolini per Lazio-Udinese. La partita termina con la vittoria dell’Udinese in casa della Lazio. Questo a conferma che quello che io dico a Tombolini e sempre “arbitra bene”. Tombolini non fu fermato perché il rapporto dell’osservatore era stato assolutamente positivo.
Quindi anche il tono della telefonata viene poi smontato da quello che è un effettivo riscontro dei fatti e cioè: Tombolini ha arbitrato bene, Tombolino ha ricevuto le solite raccomandazioni di non sbagliare, purtroppo sbaglia, ma torna ad arbitrare perché è un errore che si può commettere comunemente.
La ringrazio per l’attenzione».

Il Presidente Casoria chiede quali testi sono ancora previsti.
Capuano: «C’è il teste Pieroni».
Casoria: «Ci sono poi altri testi?»
Capuano: «Il teste Cellino è stato regolarmente citato, non…»
Casoria: «Ancora non è venuto. Quello dell’isola? Cellino il presidente del Cagliari». Poi vedremo.

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