Il magico mondo del calciomercato è tornato ai tempi del mitico Mosca e delle sue bombe, bombe che a forza di essere lanciate, alla fine il bersaglio lo centravano.
E l’affare Bonucci può essere dai più definito l’autentica bomba di mercato, forse quella più fragorosa in tutto il mercato dei campionati europei.
Perché, salvo poco ipotizzabili ripensamenti dell’ultima ora, Leonardo Bonucci, passerà dalla Juventus al Milan per una cifra di circa 40 milioni di euro.
Vediamo, però, di disinnescare un po’ questa bomba, che forse bomba non è, partendo magari dalla sciagurata (e non unica) dichiarazione di Marotta a fine stagione:
“la Juventus non trattiene nessuno; chi non è contento può lasciare la squadra”.Aldilà del livello topico di dilettantismo che una frase simile evoca, visto che usualmente, non fosse altro che per vender meglio, sarebbe più logico affermare il contrario (vedasi dichiarazioni del PSG sui presunti mal di pancia di Verratti), ebbene sono più che convinto che quella frase possa essere il primo indizio di un cosiddetto “sacrifico ineluttabile”.
Ma é veramente quello il primo indizio? No, direi di no. Andiamo un attimo indietro, riavvolgendo il nastro della stagione e arriviamo alla
litigata tra Bonucci e Allegri.
Non serve fare un riassunto dell’accaduto, ma solo ricordare che pubblicamente, chi ha sbeffeggiato il proprio calciatore è stato l’allenatore (probabilmente post critiche ricevute dal giocatore).
Non serve neppure ricordare che il punito, chi è andato a processo sui media e nel gran tribunale di corso Galfer, è stato Leonardo Bonucci.
Non è bastato quell’episodio a screditare il carisma, la personalità, la generosità, di Leonardo Bonucci, non è stato sufficiente.
Il destino è beffardo per alcuni, così com’è illuminante per altri e concede un’altra chance:
siamo a Cardiff, nella finale di Champions, persa senza se e senza ma, soprattutto senza neppure l’onore delle armi.
Nell’intervallo di un primo tempo (unico momento in cui un po’ la Juve è stata competitiva), misteriosamente o meno misteriosamente è successo qualcosa.
Cosa? Non si sa, ma si fa presto a voler far circolare le voci che si vogliono far circolare: allora riesce fuori l’animo troppo ribelle del cattivo Bonucci, autentico boxer a cui evidentemente non stava bene essere ancora in gioco contro il Real.
Basta rileggersi tutti i giornali, basta fare una piccola ricerca sul web: quella è stata la condanna definitiva di Bonucci, neppure minimamente mitigata da quelle strumentali smentite di sorta.
Veniamo quindi al dunque, a quella che forse è la più perfida di tutte le congiure: l’intervista di Condò sulla gazzetta ad Allegri in cui
il mister celebra Bonucci quale bandiera, giocatore fondamentale e capitan futuro. Io non credo che Allegri sia stupido, anzi: non lo apprezzo come persona, non mi piace come allenatore, ma non è stupido.
Perché l’ha detta quella frase? I casi sono due: o è ingenuo e si fa prendere per i fondelli dalla società, (un leader e lo svendono?), o quella frase rovescia tutte le responsabilità verso il leader che leader non lo vuole più essere, lì in quel contesto.
Opto per l’opzione due perché la Juventus è tanto sprovveduta salvo quando non lo vuole essere. Come in questo caso, visto che un Bonucci non lo vendi dall’oggi al domani. Lo vendi (o svendi), avendo ponderato la cosa, avendo già qualche soluzione alternativa, pur se al ribasso.
Ricordiamoci inoltre, ripercorrendo con il rewind di questa storia, che Bonucci era stato richiesto lo scorso anno da Barca e dal Chelsea del suo mentore Conte.
Ricordate le cifre e ricordatevi qualche dichiarazione, fatta filtrare attraverso la stampa, con una Juve indispettita dalle schermaglie di Conte. Non serve essere geni o fare scoop per capire che, un Bonucci sul mercato, avrebbe potuto scatenare una’asta anche quest’anno.
Invece no: guarda te: quel disgraziato
vuole proprio andar al Milan a giocarsi l’Europa League e ti costringe ad accettare 40 milioni , quando altri ne offrirebbero 20/30 di più.
Non solo, il Milan ti vuol far pagare pure De Sciglio; 24enne, un ex calciatore da due anni; ma vuoi mettere togliere un pugile dallo spogliatoio e metterci un amico!
Completo il mio grido di dolore, che indignerà i discepoli del” abbiamo vinto sei scudetti di fila, fatto due finali in tre anni e vi lamentate: ringrazio quindi la società Juventus che dimostra come sia facile (per loro) fare a pezzi la
dignità di un uomo, costruendogli attorno una cortina fumogena di dissenso, oltretutto fatto in uno dei periodi peggiori della vita non sportiva di quell’uomo.
Già, ho spesso parlato di rewind in questo mio delirio rancoroso e il rewind mi riporta al traditore Antonio Conte. Ora il caso è chiuso, hanno tagliato anche l’ultimo cordone ombelicale che legava la Juve al suo Capitano.
Grazie Leo, il traditore atto II
La nostra pagina facebook
La nostra pagina twitter
Commenta con noi sul nostro forum!