Il Torneo Internazionale Carlin’s Boys, così chiamato dall’associazione che l’ha istituito, è uno dei più antichi tornei di calcio giovanile al mondo, riservato ad atleti under diciannove. Dal 1947 ne sono state disputate ben cinquantotto edizioni e la detentrice è il Genoa. Il torneo si gioca a Sanremo, d’agosto, su invito. Si tratta generalmente di squadre di club, ma talvolta hanno partecipato anche rappresentative nazionali, come nel 1977 e con qualche altra eccezione nel tempo. Le squadre sono divise in due gironi, le prime due classificate disputano le semifinali.
La diciottesima edizione del torneo inizia il 18 agosto 1967. La Juventus fa parte del primo girone e, in ragione dell’otto a zero sul Friburgo e del due a zero sul Brescia, si qualifica alle semifinali senza problemi. Nel frattempo, nel secondo girone i sovietici del Burevestnik Mosca prevalgono per differenza reti sul Milan e sul Napoli, nel terzo girone la Nazionale italiana di categoria prevale sui pari grado francesi e sui Carlin’s Boys, mentre nell’ultimo girone passa il Torino, per il maggior numero di reti segnate, ai danni di Barcellona e Cagliari.
Nelle semifinali, col medesimo risultato di uno a zero, la Juventus si qualifica per la finale ai danni del Burevestnik, dove s’incontrerà con la Nazionale italiana, vittoriosa sul Torino. Per il terzo posto i sovietici prevalgono sul Toro e, nella finalissima, il 26 agosto 1967, la Juventus ha ragione della rappresentativa Azzurra.
E’ un bel torneo, quello organizzato dai Carlin’s Boys, una bella vetrina dove si mettevano in evidenza fior di calciatori. Per esempio: tra gli Azzurrini sconfitti in finale c’erano Cacciatori, un discreto portiere del vivaio ascolano che ha poi giocato tredici anni in Serie A, tra Sampdoria e Lazio; c’era anche Luciano Spinosi, che dalle giovanili della Roma ha poi disputato diciassette campionati di Serie A, tra Juventus (otto stagioni), Roma, Verona e Milan.
Anche in quella Juventus, che si è aggiudicata il Carlin’s Boys, c’erano calciatori che sarebbero poi apparsi negli album delle mitiche Figurine Panini: guardate se, nel leggere la formazione, ne ricordate qualcuno. La Juve era scesa in campo con Piloni, Gioannetto, Onor; Spadaro, Bianchini, Brutto; Pandolfi, Nanni, Bonci, Causio e Zanotto e la rete del successo bianconero è stata segnata al ventunesimo del primo tempo, su rigore, dall’ala destra Pandolfi. Una vittoria sofferta, visto che gli ultimi ventisei minuti di gioco eravamo in dieci per l’espulsione, un po’ fiscale, decretata da Pieroni di Roma ai danni di Causio. In quella Juve erano schierati alcuni calciatori di una certa notorietà, a parte l’immenso Barone, iniziando da Piloni, eterno secondo in bianconero, prima di Anzolin e Tancredi, poi di ”Gedeone” Carmignani ed infine di Zoff. Da ricordare anche Onor, due presenze in prima squadra la stagione seguente, poi una vita in Serie B, oppure Bonci, un po’ più fortunato di Onor, bianconero nelle due stagioni successive, con tre presenze in prima squadra tra campionato e Coppa Italia, e una rete, che alla nona di ritorno, chiude sul due a zero la gara Juve-Napoli della stagione 1968/69.
Per la cronaca, nell’albo d’oro del Trofeo Carlin’s Boys, che purtroppo l’anno scorso non si è disputato, la Juve è ricordata per la vittoria del 1967, ma appariva già come vincente nelle edizioni del 1961 e del 1965, ed era tornata poi a vincerlo nel 1997 e 1998 e 2004.
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