Ieri, 18 febbraio, è stato il compleanno di Lamberto Sposini, nostro indimenticato fratello bianconero, adesso “obbligato” al silenzio. Nato a Foligno nel 1952, laureato in Farmacia, inizia il lavoro di giornalista nella carta stampata (Paese Sera), diventando professionista dal 1978, per passare un anno dopo al TG Regionale Umbro e, dal 1981, a RAI 1 (TG1 e “Tam Tam”). Dal 1979 al 1985 fa l’inviato dagli stadi di Perugia o Bologna per “90° Minuto” e dal 1986 è tra gli ideatori di “Unomattina”.
Dopo aver condotto per anni il TG1, passa al TG5 di Mediaset nel 1991, per divenirne vicedirettore nel 1993. Nel 1998 torna come vicedirettore al TG1. Nuovamente al TG5 dal 2000, nel 2005, in piena “psicosi-aviaria”, mangia un pollo in diretta per dimostrare l’assurdità del crollo verticale nella vendita di quella carne. Nel 2006, censurato per aver tentato di applicare la par condicio, lascia il TG5. Dal 2007 al 2008 è opinionista in varie trasmissioni e nello stesso anno torna in RAI (“La vita in diretta”) ove lavora fino al 2011, quando è costretto a lasciare il lavoro a causa di un’emorragia cerebrale. Ad oggi la sua carriera televisiva pare essere conclusa.
E’ stato frequentemente ospite da Biscardi al “Processo”, difendendo la nostra Juventus da attacchi spesso concentrici, ancorché molto meno virulenti di quelli cui assistiamo oggi. Mi piace chiudere proprio ricordando di questo suo amore per la Juventus, per il quale, vista la sua indubbia capacità professionale, il suo humour e la profonda conoscenza delle cose bianconere,
riusciva controbattere accuse sportive non infrequentemente speciose, spesso solo contro tutti. Un giornalista che si esponeva per la propria juventinità e che riusciva ad argomentare, emergendo notevolmente dalla pochezza degli agguerriti avversari per i suoi ragionamenti irreprensibili. Il modo con cui si esprimeva mai era arrogante, mai scorretto né offensivo, cosa che lo faceva emergere per signorilità tra i suoi contraddittori, da giornalista capace, serio e misurato qual’era.
Spero che quest’attestato di stima e di affetto gli giunga, a testimonianza del fatto che, anche chi non può contattarlo con i social tanto in voga adesso (Instagram, Twitter o Facebook) perché li rifiuta, lo pensa e lo ricorda. Se questo messaggio ti arriva: ciao, Lamberto e tanti auguri di buon compleanno.
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