Se dovessi scegliere l’icona che più rappresenti l’essenza della Juventus, certamente non potrei che citare Giampiero Boniperti, un anziano signore che, essendo nato il quattro luglio, come il filmissimo di Oliver Stone, oggi compie novant’anni, trattandosi del quattro luglio del 1928.
Sono in difficoltà a scrivere di lui, nonostante i quattrocentonovantaquattro articoli scritti dal 1990 per il mensile dello Juventus Club di Capannori e, dal 2010, anche per giulemanidallajuve.com. Come si fa a scrivere di Boniperti?
Scrivere, per caso, del gran rifiuto di un ragazzino, segnalato da Valentino Mazzola a Ferruccio Novo, che nell’ufficio del presidente del Grande Torino, ricevuta la proposta d’ingaggio, risponde: «Grazie, Commendatore, sono della Juve, non posso»?
Scrivere sul giovanotto che, per sessantamila lire passa dal Momo alla Juventus, e all’esordio segna le sette reti con cui i bianconeri superano sette a zero il Fossano, tanto che il mitico Carlin, su Tuttosport, il giorno dopo titola «E’ nato un settimino»?
Scrivere sul premio in mucche che il giovanissimo Avvocato Gianni Agnelli gli promette, una mucca per gol segnato, ma che lui va personalmente a scegliersi tra quelle gravide?
Sul centravanti immenso d’inizio carriera, che fa gol a grappoli, mandato in porta dai compagni di squadra Karl e John Hansen e da Praest, e che a fine carriera saranno ben centosettantotto? (tengo per buona la cifra scritta ne «La storia della Juventus», di Perucca, Romeo e Colombero, 1986).
Scrivere sul suo caratterino che gli fa restituire colpo su colpo, se prima, addirittura, non era stato lui ad attaccar briga, rispondendo anche con le parole, poiché la dialettica non gli è mai mancata, quando avversari più … velenosi di altri, come Benito Lorenzi, per farlo incz2are lo chiamavano Marisa?
Scrivere sulla sua appartenenza al «Trio delle Meraviglie», (se lo trovate, leggetevi il libro di Bruno Bernardi «Tre re per la Signora»: ne vale la pena!), che per anni hanno fatto gol a mitraglia a qualsiasi squadra incontrata?
Sull’intelligenza tattica che lo fa arretrare a mezz’ala per far posto a un gigante gallese e diventare l’assist-man della “strana coppia” Charles-Sivori?
Scrivere sull’intelligenza umana che lo fa coesistere con quel genio maligno e dispettoso che era Omar Sivori, permettendogli una libertà quasi assoluta in campo al servizio del suo e nostro divertimento?
Scrivere sulla sua longevità agonistica che gli fa disputare quattrocentosessanta partite totali, superato in questo dal solo Del Piero e legando il suo nome a cinque Scudetti e due Coppe Italia?
Scrivere di come fu chiamato dall’Avvocato a fare l’Amministratore Delegato nella squadra dove aveva giocato fino a soli otto anni prima, fino a diventarne Presidente (dal 1971 al 1990) e vincere un’esagerazione di Scudetti e tutte le Coppe Internazionali?
Di chi aveva reso un privilegio il poter giocare nella Juventus, per cui si veniva a indossarne la maglia anche rinunciando a maggiori guadagni altrove?
Scrivere del suo difendere la Juventus con le unghie e con i denti, regalando decimetri a presidenti illusi da false moviole (anche se poi, forse tradito dall’età, non ha continuato a difendere la nostra Juve dopo Farsopoli)?
Del Boniperti che non sa adeguarsi al mutare dei tempi, forse non accettandolo, ed abdica il potere calcistico bianconero degli anni ’70 al sistema pluto-calcistico Berlusconiano?
Del grande vecchio accolto dalla standing ovation all’inaugurazione dello Stadium, indice di un amore immenso verso di lui, da parte di tutto un popolo?
Scrivere del Boniperti autore di decine di frasi celebri (tranquilli, non riciclerò la solita sul significato del vincere), come:
«La Juve è una fede che continua a essermi appiccicata addosso. Sono da compatire quelli che tifano per altri colori, perché hanno scelto di soffrire. Sembrava una battuta, invece lo pensavo e lo penso tutt'ora»?
Grazie di esistere, o incommensurabile Giampiero, grazie per averci fatto innamorare della Juventus. Peccato solo non averti potuto ammirare in campo se non con VHS e DVD. Auguri Presidente, per i tuoi grandiosi novant’anni!
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