DI CRAZEOLOGYE’ di questi giorni la notizia, poco diffusa dai pessimi media italioti, che il Collegio di Garanzia del CONI ha ritenuto
inammissibile il ricorso presentato dalla Juventus contro la FIGC, l’Inter, e lo stesso CONI, per l’impugnazione e la riforma del lodo definitivo pronunciato dal Tnas che nel 2011 si era dichiarato
incompetente a decidere sulla revoca dello scudetto a tavolino assegnato da un tifoso dell’Inter, all’Inter stessa.
La giustizia ordinaria in varie sedi ha fatto capire che questa vicenda va risolta all’interno degli organi di giustizia sportiva, ma di fatto nessun organo della giustizia sportiva, a nessun livello, si è finora preso la briga di decidere nel merito.
Insomma, sono tutti incompetenti in questo paese, oppure "il ricorso è inammissibile", oppure “andate dal tabaccaio qui di fronte”, oppure “scusate ma oggi non funzionano le stampanti”, oppure “oggi non posso decidere perché ho la dissenteria”, oppure “eh ma oggi piove a dirotto”, ecc, ecc. Il sistema gioca a nascondino, ovviamente, perché è sempre giusto nascondere le vergogne quando è possibile.
Un altro buco nell’acqua per Andrea Agnelli dunque, che questo scenario avrebbe dovuto prevederlo fin dal suo primo giorno in Juventus. E "SE" per caso a suo tempo lo ha fatto, ma ha deciso ugualmente di sedersi su quella poltrona, allora sta prendendo in giro un popolo e una storia (compresa quella di suo padre). Per non parlare del cugino Jaki, che dall’alto della sua poltrona mai ha difeso la Juve, anche solo a parole, da tutto quanto è successo sottobanco nel 2004, passando poi per il 2006 e oltre fino ad oggi. Anzi, per la Triade le poche volte che ne ha parlato, ha speso una qualità delle parole che sarebbe stato molto meglio tacere.
Dunque, tempi duri in casa Juve e in casa Agnelli Elkann. La Champions è svanita malamente, la Coppa Italia è svanita malamente, la squadra non è più in grado di giocare più di 45 minuti (visto che poi crolla, come sarebbe mai stato possibile vincere la Champions in queste condizioni atletiche?), una certa tifoseria è ai ferri corti con la dirigenza del club al punto che la Juve probabilmente ha avuto paura di fare la festa in piazza col pullman scoperto per evitare pericolose contestazioni e per paura di un flop, qualche mese fa sono apparse scritte offensive nei confronti di Agnelli sui muri di un centro commerciale che sta dalle parti dello stadio, una bella parte di tifoseria (ormai molto più della metà) è contraria alla permanenza di Allegri (che infatti ci saluta e se ne va), la dirigenza (proprio su questa vicenda) sembra avere molte divisioni interne e alcuni giocatori stanno facendo le bizze, la nuova maglia per la prossima stagione non piace praticamente a nessuno, nei tribunali veri e finti (quelli sportivi) Agnelli colleziona figuracce, la federazione è totalmente contraria alla riforma sulla Superlega e dalla prossima stagione potrebbe cercare facile vendetta, e via così.
E’ incredibile pensare che tutto questo accada con l’ottavo scudetto consecutivo già cucito sulla maglia e con CR7 nella rosa, veramente singolare,
però gli sbagli prima o poi costringono sempre qualcuno a pagare il conto. La famiglia che dal 1923 possiede di fatto la Juventus, forse sta anche pagando i tanti sbagli del passato e la pragmatica e poco lungimirante filosofia con cui ha operato sul tavolo e sotto il tavolo negli ultimi decenni. E anche i tifosi a pensarci bene hanno le loro colpe, che non sono affatto poche.
Del resto la vita è strana, così strana che qualche volta si va lenti anche se si è in discesa.
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