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Udienze Processi di N. REDAZIONE del 12/02/2010 13:42:29
Calciopoli: esame Auricchio – II parte

 

Tribunale di Napoli - Udienza del 09 febbraio 2010.

Prosegue il racconto della telefonata tra Lanese ed Ingargiola (dopo-partita). Il Colonnello Auricchio arricchisce la conversazione con espressioni del tipo «ingiustizia perpetrata» (“lo doveva aiutare glielo avevo detto”) ed il «consiglio» di Lanese (“tu non c’eri e ti fai i c***i tuoi”) all’inviato Aia riportando un passo dell’intercettazione.

Intervengono alcuni avvocati della difesa che fanno presente l’inutilità di riportare testualmente il contenuto delle intercettazioni ma di limitarsi a riportare i fatti. La valutazione la farà il tribunale (un’indebita acquisizione di considerazioni).

Prioreschi solleva un ulteriore dubbio: «Purché sappiamo che legge le trascrizioni dei carabinieri... le prendiamo per quello che sono».

Auricchio precisa che «non è il brogliaccio» e Prioreschi ribatte che è comunque la «trascrizione fatta dalla polizia giudiziaria».

Sostenuto anche da Trofino: «Il colonnello ha i brogliacci che sono parziali, noi abbiamo il risultato finale…».

Casoria prende atto della situazione: «Si appesantisce un poco a leggere tutto. Il pm vuole mettere in evidenza i passaggi chiave dell’investigazione» ed invita ad usare «meno commenti», precisando che «tanto noi le leggeremo. Se no sembra che lei voglia sostituirsi ai giudici -dicono gli avvocati-».

Si va avanti aggiungendo ulteriori dettagli all’episodio di Reggio Calabria con la precisazione di Auricchio che «nel referto arbitrale non ci sono elementi che ineriscono l’ingresso dei due dirigenti».
Altro elemento rilevante è dato «dalla circostanza che successivamente l’arbitro protagonista di questo evento negativo contatta Moggi per giustificarsi per quanto accaduto».

Prioreschi: «Giustificarsi è una sua valutazione».

Narducci: «Faccia riferimento testuale alle parole» e Auricchio legge un passo dell’intercettazione.

Ripercorrono il colloquio di Moggi che mentre era al telefono con Garufi Silvana, viene intercettato in altra conversazione (intercettazione ambientale) che intrattiene con un’altra persona. L’interlocuzione (“a Gianlù”) di Moggi e il tenore delle sue affermazione individuano l’interlocutore in G. Paparesta (07.11.2004). Confermato successivamente da altra intercettazione tra Moggi e Giraudo, dove il primo riferisce "ha avuto il coraggio di chiamarci il soggetto; io ho riattaccato!”.

Interviene Narducci, chiedendo al teste di precisare se in quel momento hanno individuato l’utenza telefonica attraverso la quale Paparesta si mette in contatto con Moggi.

Auricchio: «Al momento no, ma questo, insieme ad indicatori che poi vedremo, faceva pensare all’esistenza da una serie di contatti non individuabili con le ordinarie attività investigative italiane. Non emergevano altre sussistenze telefoniche (schede o telefonini) diversi da quelli che noi avevano indicato e intercettato. Questi contatti al di fuori dell’ordinario, ci portavano a presagire l’esistenza di un utilizzo di un nucleo ristretto di schede sim, schede acquistate da gestori svizzeri.
La verifica finale porterà ad individuare anche in Paparesta Gianluca – se non in uso diretto e assoluto – un gestore di schede straniere.
Dall’evento negativo (la discesa negli spogliatoi, le minacce), il dato investigativo premiante è il Presidente dell’Aia che al suo osservatore dice di dire che non hai visto niente. Una sorta di comportamento omertoso».

Narducci chiede nuovamente se, in riferimento a questo incontro, registra altri contatti rilevanti prima e dopo la partita.
Auricchio risponde dicendo che i contatti precedenti all’incontro sono relativi ad un appuntamento per la partita. Precisa comunque che «le valutazioni investigative sono individuabili al di là dell’evento in sé, cosa peraltro dal punto di vista della disciplina sportiva non consentito, non previsto».

Prioreschi: «Ma non è vero!».
Casoria: «Questa sollevazione di avvocati non è consentita».

Insiste Auricchio riportando un episodio con protagonista Cellino che, in una partita (arbitrata casualmente da De Santis), prima di entrare nello spogliatoio si rivolge a De Santis, che poi lo riporterà nel referto («non c’è minaccia, non c’è aggressività»). Cellino verrà inibito per due mesi.
Conclude: «Se l’arbitro avesse refertato, venivano squalificati… non volevo entrare nell’ambito della disciplina sportiva».

Casoria: «E’ stata descritta altre volte… non referta. Poi vedremo: sono tutti particolari insignificanti».

Narducci:«Possiamo proseguire? Vogliamo dare ordine all’udienza?».

Auricchio riprende la deposizione arrivando al 10.11, ma Narducci lo fa ritornare indietro: «Non abbiamo esaurito, restiamo al 07.11.04 alla giornata successiva. Lei ha fatto riferimento ad una sola telefonata: mi deve dire se registrano altre più o meno telefonate degne di interesse».

Auricchio: «Il contatto tra Moggi e tale Baldas, che in quel momento gestisce la moviola del processo del lunedì. Dato che entra prepotentemente nell’ambito delle investigazioni che poi sarà importante. Il programma è quello storico gestito da Biscardi. Nell’ambito di questo programma, un ex designatore (quindi non proprio neutro) gestisce la moviola».
Dunque per Auricchio il programma di Biscardi «ha una funzione strumentale importante… I dati auditel raccolti a quel tempo davano cifre consistenti…una grossa fetta di share guardava il programma. L’incidenza in termini di opinione pubblica era sicuramente interessante e rilevante». Infatti nel 2006 si è visto tutto questo condizionamento!
«Il contatto Moggi/Baldas ha una sua consistenza per tutto il campionato» e a conferma il colonnello cita alcune chiamate anche con Biscardi. Quindi Auricchio fa la moviola al moviolone!
Moggi infatti nelle telefonate a Biscardi chiede di sottolineare l’arbitraggio di Paparesta a Reggio Calabria: “Paparesta e i suoi assistenti sono stati delle chiaviche, devono essere fermati per quattro/cinque giornate”.
Dopo la partita con la Reggina, persino Enrico Varriale si premura di chiamare Moggi per commentare l’arbitraggio. Moggi tra l’altro gli dice: «No, no. Lo faccio dividere in due. Altro che fa polemica. Lo faccio fare agli altri». Il giornalista RAI si è messo al servizio di Moggi? L’integerrimo Varriale.

Oltre ai contatti con la stampa, il pm vuole evidenziare i contatti con i designatori e con Lanese. In particolare, si registra un tentativo di contatto con Pairetto e alcune successive chiamate con Lanese e Bergamo.

Proseguendo nel setaccio cronologico delle gare della Juve, Auricchio procede en passant sulla gara infrasettimanale di Coppa Italia con la Fiorentina. Non c’è niente di interessante.

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