Ultimamente siamo stati costretti a vedere una Juve perdente ed inconsistente contro qualsiasi squadra e su qualsiasi campo.
Ma per fortuna, contrapposta ad essa, c'è anche una Juve che vince e convince. E' la primavera di Bruni che, a braccetto con la Sampdoria, sta dominando il girone A in campionato e ha bissato meritatamente il successo al prestigioso torneo di Viareggio, non deludendo affatto le aspettative neanche quest'anno (girone eliminatorio dominato, 11 gol fatti e 0 subiti, e torneo chiuso con tutte vittorie nei novanta minuti regolamentari, 21 reti fatte totali e soltanto 3 subite. Numeri impressionanti).
Una Juve che ha trovato nel 4-2-3-1 (molto versatile) il modulo ideale e che sembra poter sfornare da un momento all'altro potenziali campioni in ogni ruolo; a cominciare dalla "porta".
Due i nomi di spicco nel ruolo: il bulgaro Mario Kirev (classe '89), definito addirittura il "nuovo Buffon" dagli esperti del settore, e Carlo Pinsoglio ('90), che conta già alcune convocazioni nelle nazionali giovanili.
Entrambi sono dotati di una straordinaria statura (sfiorano i due metri) e di ottimi riflessi; probabilmente partiranno a fine stagione per cominciare ad accumulare un pò di esperienza tra i professionisti.

Anche per la difesa sono due i nomi da seguire con molta attenzione: il primo è Simone Serino ('90), terzino in grado di occupare entrambe le fasce e dotato di ottima velocità e agilità.
L'altro è Raffaele Alcibiade ('90), roccioso centrale (all'occorrenza può essere impiegato a centrocampo, ruolo che sembra non dispiacere al giocatore) dalle spiccate doti aeree, come dimostrano anche i numerosi gol da lui realizzati in seguito a calci piazzati. Grazie alla sua personalità, lascia il segno in ogni partita. Probabilmente è pronto ad un immediato salto di qualità.

Senza dubbio, però, è a centrocampo che si stanno mettendo in mostra i migliori talenti del settore giovanile bianconero; a cominciare dallo spagnolo Yago Falque ('90), il fenomeno strappato alla “cantera” del Barcellona. Mancino naturale (e fatato), può giocare tranquillamente su entrambe le fasce, ma anche a ridosso di una prima punta, viste la sue innate doti sia di realizzatore, che di assistman.
Altro esterno dalle grandi potenzialità è Simone Esposito ('90). Una furia incontrastabile sulla fascia destra che somiglia tanto al Camoranesi dei giorni migliori. Oltre ad una grande velocità è dotato anche di una gran visione di gioco che gli permette di sfornare assist tanto improvvisi quanto efficaci per i compagni. I difensori avversari spesso sono costretti a ricorrere al fallo sistematico per fermalo. Una vera e propria spina nel fianco.
Anche Giuseppe Giovinco ('90) è da tenere d'occhio. Stesso ruolo del fratello maggiore, Sebastian, stesse caratteristiche tecniche, ma con l'aggiunta di una decina di cm in più d'altezza che, si sa, nel calcio di oggi non guastano mai.
Nello schema tattico di Bruni, assumono grande rilevanza i due mediani titolari: Manuel Giandonato e il capitano Luca Marrone (i quali hanno già assaggiato i campi di serie A). Entrambi sono dotati di grandissima intelligenza tattica, e spesso sta a loro mantenere gli equilibri della squadra. Giandonato ('91), nato come attaccante, sembra aver trovato la sua dimensione ideale nel ruolo di incontrista con ottimi risultati. Marrone ('90) rappresenta invece l'uomo d'ordine e di personalità che servirebbe nel centrocampo di ogni grande squadra. Nonostante la sua stagione sia stata fino ad ora compromessa da un paio di fastidiosi infortuni, nessuno osa mettere in dubbio le sue qualità.
E' doveroso ricordare anche Faustino Rossi, altro giovane di fantasia dalla classe immensa ma dal fisico gracile. A 19 anni, però, questo è senz'altro un difetto che si può cancellare con tanto impegno ed allenamento. In molti sono pronti a scommettere sul suo futuro tra i grandi.

Nomi di spicco non mancano neppure in attacco. Filippo Boniperti ('91), ad esempio, sembra essere un degno erede di nonno Giampiero. Negli ultimi mesi, grazie a mister Bruni (che lo ha educato tatticamente, e reso più altruista), è cresciuto tantissimo, riuscendo anche a trovare il gol con discreta facilità. La sua tecnica, la sua abilità nell'uno contro uno e un discreto fisico, gli consentono di occupare senza troppi problemi ogni ruolo nel settore avanzato.
Un occhio di riguardo va riservato a Luca Belcastro e Manuel Fischnaller (entrambi '91). Due seconde punte moderne e complete. Di loro, sorprende la facilità con cui riescono a saltare l'uomo sugli esterni per poi accentrarsi e servire assist d'oro per i compagni, oppure cercare pericolosissime conclusioni che si trasformano in gol il più delle volte.
Il protagonista assoluto della stagione della giovane Juve, però, è senza dubbio il goleador Ciro Immobile, 20 anni tra pochi giorni. Il suo senso del gol, che lo ha portato a realizzare un numero impressionante di doppiette/triplette (l'ultima in ordine cronologico, in finale di Viareggio Cup contro l'Empoli), lo sta rendendo l'incubo di ogni portiere pari età. Una macchina da gol che già conta un paio di presenze in prima squadra (e viste le prestazioni di Amauri, forse ne avrebbe meritata qualcuna in più).
Infine, attenzione ad Alberto Libertazzi (il più giovane del gruppo) indicato come uno dei classe '92 più promettenti nel ruolo. A partire dall'anno prossimo sicuramente si rivelerà una delle stelline della primavera bianconera.

Di tutti i ragazzi citati, colpisce l'impegno e la voglia di vincere tutte le partite ad ogni costo; colpisce la qualità, in quanto è difficile individuare un 11 titolare fisso; colpisce l'unità del gruppo che porta ogni giocatore a volersi sacrificare per gli altri; colpisce, in sostanza, l'essere già (o ancora?) Juventini.
Forse tutti i giocatori della prima squadra avrebbero qualche cosa da imparare da questi campioncini in erba.


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