«E come l'anno scorso, e come l'anno prima...» e come sarà anche l'anno prossimo, non manca lo show in diversi atti del presidente del Napoli. La tipica teatralità di don Aurelio il cineasta. Stiamo assistendo ad una lunga esternazione a tappe che ci mostra un personaggio che si esprime con parole in libertà e la cui dialettica con l'andare degli anni sarà sempre più fuori controllo.
Basta considerare solo il look con il quale si è presentato ieri nel ritiro del Ciuccio per comprendere la caratura sempe più macchiettistica del personaggio. Ma andiamo per ordine. Il nostro ha iniziato a "esternare" alla vigilia del ritorno degli ottavi di Champions con il Barcellona, obiettivo l'UEFA che costringeva Insigne e compagni a giocare il ritorno al Camp Nou e non in campo neutro (ADL aveva paura per il covid...), pretesto buono per tuonare: «Alla Uefa non c'è nessuno che sa fare impresa coi nostri soldi». Aure', ma quali soldi tuoi? I soldi dall'UEFA li hai più presi che dati (come tutte le squadre che fanno la CL)! E prima di criticare bisognerebbe avere un peso almeno sportivo nelle competizioni continentali. A buon intenditor...
De Laurentiis ovviamente non trascura le polemiche già attive in casa nostra e ha pensato bene di legittimare le sue posizioni facendo leva sul malcontento sempre più crescente verso il Comitato Tecnico e Scientifico. Il campionato potrà ripartire solo a porte chiuse, ma l'illuminato presidente napolista non ci sta:
«Basterebbe che le venti società facessero causa per un miliardo a questi signori e accadrebbe lo scandalo. Questi sono grandi cervelli o cervellotici?». Se basta così poco perché non porta la proposta nell'assemblea della Lega di Serie A?
Una personcina anche umile, ne ha dato dimostrazione giusto ieri: «Agli inizi non capivo niente di calcio, ma di imprenditoria sì». Avremmo detto più un Mecenate:
«Misi i miei soldi per comprare il Napoli e rilanciarlo. No me ne sono mai pentito». Ha dichiarato anche che
«E' un dato di fatto: se si sommano gli investimenti per gli acquisti dello scorso ritiro, di gennaio/febbraio e di questo ritiro, il Napoli ha speso TRECENTO milioni». SSCNapoli milionaria. Con questa potenza di fuoco poteva permettersi CR7 o dare l'assalto a Messi!
Ma don Aurelio è anche un innovatore che però non perde mai la modestia:
«Il Napoli è una società che non ha debiti. La Serie A invece ha molti debiti: 4 miliardi circa. Il calcio va rifondato. Bisogna pensare agli e-games». Innovatore e anche un po' riformista:
«Mi sono battuto per i 5 cambi e avevo ragione. Ho voluto il terzo sponsor ed è arrivato». Una mente illuminata che nonostante le resistenze del CTS non trascura di guardare al futuro anche immediato:
«Ora si può ripartire, ma bisognerà sanificare tutto e risanare il rapporto con i tifosi». E i tifosi del Napoli una prima richiesta l'hanno fatta: "Presidente portaci lo scudetto!", la chiosa "deaureliana" è stata:
«Questo conferma quello che abbiamo sempre sostenuto: lo scudetto è sacro. Vedi, questa è una dimostrazione di quello che dicono sempre, delle Nazionali e delle coppe europee non gliene frega niente a nessuno». Della Coppa Italia invece importa tantissimo a tutti, sarà per questo che durante la prima apparizione nel ritiro del Napoli non ha fatto altro che esibire il secondo trofeo nazionale come se fosse la bomboniera grande ricevuta al matrimonio del figlio di zia Carmela.
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