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Attualità di P. CICCONOFRI del 27/01/2021 10:55:49
La presunta bestemmia di Buffon

 

È notizia di ieri del deferimento - a più di un mese di distanza - di Buffon per un'espressione blasfema proferita il 19 dicembre 2020 sul finire del match tra il Parma e la Juventus.

Non ci sarebbe stato nulla da ridire se il deferimento e l’eventuale squalifica, una volta accertato il fatto, avesse avuto un normale decorso. Che la situazione venga presa in presa in considerazione dopo più di un mese dall’accaduto, dopo la sceneggiata di Conte e Oriali nel finale di Udinese-Inter, dopo il pareggio dei nerazzurri e la sconfitta dei Milan in campionato, sembra la solita strumentalizzazione data in pasto al popolino dei tifosi per spostare le attenzioni da altri argomenti.

Questa sera, nella partita di Coppa Italia con la Spal, Buffon giocherà titolare a 43 anni (da compiere domani), dopo 20 anni di Juve, 24 trofei nazionali (cui vanno aggiunti quelli con Parma, Nazionale e PSG) e record di presenze in Serie A. Un gesto, quello del Giudice Sportivo, che in qualche modo macchia anche la sua immagine proprio nel momento in cui i riflettori saranno puntati per festeggiare l’ennesimo record di presenze.

Leggiamo che, in un primo momento, il Giudice Sportivo, non avendo ricevuto dalla Procura federale alcun materiale per approfondire il fatto, non aveva proceduto con alcun provvedimento disciplinare nei confronti di Buffon. Ieri invece ha finalmente letto gli atti relativi al procedimento «“Notizie stampa in ordine ad una bestemmia pronunciata presumibilmentedal calciatore della F.C. Juventus Gianluigi Buffon durante la gara del Campionato di Serie A del 19/12/2020”» (Link). L'espressione blasfema, nel corso della diretta della partita, sarebbe stata coperta da un commento che non avrebbe consentito di segnalare il caso al Giudice Sportivo. Cosa alquanto singolare se pensavate che i social, nell’immediato post gara, avevano già iniziato a puntare il dito verso il portiere bianconero, con immagini, audio etc…

L’utilizzo delle immagini televisive per espressione blasfema è previsto dall’art. 61 del Codice di Giustizia Sportiva, ma la segnalazione deve avvenire, da parte della Procura Federale al giudice sportivo, entro le 16 del giorno feriale successivo. Sappiamo che la giustizia sportiva è molto creativa, anche se a livello normativo, il provvedimento dovrebbe essere inammissibile. Vediamo se la storiella del commento che avrebbe coperto l’espressione blasfema possa giustificare questa tardiva presa di posizione.

Avvertiamo la solita necessità di forzare la mano su tutto quello che è bianconero, come Buffon in questo caso. Il portierone non è solo una leggenda bianconera, ma anche una parte del calcio italiano: danneggiarne l’immagine significa danneggiare anche quella azzurra.

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