Che Suning, proprietaria della quota di maggioranza dell'Inter, abbia qualche “problemino” di liquidità è un fatto assodato, al punto che la solita scusa (“colpa del Governo Cinese che blocca gli investimenti”) stavolta non viene più riproposta neppure dalle veline di partito rosanerazzurre.

Per chi ancora non lo sapesse, tra le conseguenze di questa situazione, oltre al blocco in Cina dell'attività dello Jiangsu, i cui giocatori non percepiscono stipendio da tre mesi, c'è anche il ritardo nel pagamento degli stipendi dei giocatori dell'Inter di luglio e agosto, ad oggi non saldati, novembre e dicembre, per i quali c'è l’obbligo di versamento entro il 16 febbraio, ad evitare penalizzazioni.

In questo senso non può sfuggire (ma alla notizia non era stato dato il risalto dovuto) la richiesta che guarda caso proprio l'amministratore delegato dell'Inter aveva avanzato ancora a novembre 2020, per liberalizzare i tempi dei pagamenti degli stipendi dei calciatori (“Sarà bene lasciare i club liberi di pattuire con i propri tesserati maggior flessibilità nei pagamenti”).
Tutto questo, sia ben chiaro, nell'interesse generale del calcio italiano, visto che Marotta parla anche quale consigliere federale! (LINK)

A quanto pare la FIGC pare non essere intenzionata a concedere ulteriori rinvii, per non penalizzare le società (la maggior parte), che pure in situazione di difficoltà hanno fatto fronte ai propri impegni, ma, essendo in Italia e sapendo come vanno certe cose (soprattutto quando interessati principali sono i soliti noti), non ci stupiremmo di un cambio repentino all'ultimo.

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