Scrivevamo ieri che i “soliti noti”, alle prese con i propri conti disastrati, ci stavano provando nuovamente.
Come immaginavamo, nonostante le blande rassicurazioni di un minimo di legalità da parte della FIGC, il titolo oggi va cambiato in “Ci sono riusciti pure stavolta”.
Pare, infatti, che
la FIGC consentirà ai club morosi di far slittare i termini perentori per il pagamento degli stipendi (che in caso di mancato rispetto comportano la penalizzazione in classifica), sulla base di
accordi individuali con i propri giocatori, limitando l'obbligo al pagamento di quelli dei non consenzienti (
LINK).
Ovviamente la storiella della crisi COVID non regge neanche stavolta, perché il provvedimento non riguarda solo le realtà di provincia, ma pure una società (indovinate quale?) che in piena pandemia ha comprato un calciatore per 40 milioni di euro (salvo non pagarlo ancora) che, quindi, potrà tranquillamente continuare il suo campionato “in rosso”.
Alla faccia di quei poveri fessi che i debiti li pagano e che rispettano le scadenze.
Tutto come al solito.
Ma, il problema odierno del calcio è il caso Ronaldo (che tra l'altro, il Covid lo ha già avuto tre mesi fa), che occupa le prime pagine di tutti i giornali.
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