Secondo il New York Times la società A22 che controlla la Super League, ha presentato una nuova mozione al tribunale di Madrid con lo scopo di far annullare multe e sanzioni ai nove club che si sono defilati dal progetto a seguito della forte presa di posizione della UEFA. Laporta, pochi giorni fa, aveva dichiarato: «
Se non fosse per le pressioni che hanno ricevuto, sarebbero nella Superlega».
La società che gestisce la Super Lega agisce a tutela di sé stessa nella sua integrità associativa. Non avendo letto il ricorso e restando solo alle notizie di stampa, è molto probabile che l'azione sia stata proposta a tutela della libera concorrenza e dell'integrità del mercato comune europeo. Se è vero che c'è libertà di iniziativa e di associazione (anche economica) questa deve intendersi libera da qualsivoglia azione limitativa da parte di chiunque. I fondatori ritengono che possono portare avanti il progetto e che in ossequio alla doverosa correttezza l'UEFA non può frapporre ostacoli attraverso minacce e ritorsioni e abuso di posizione dominante.
Quindi, la società A22 in pratica agisce a beneficio di tutti e dodici i club fondatori. Lazione, in concreto, salvaguarda soprattutto i nove club che formalmente non sarebbero usciti (rimangono comproprietari e azionisti della holding spagnola), circostanza che legittimerebbe ulteriormente la società stessa ad agire per loro conto. Nulla eccependo le nove squadre in questione, sembra anche chiaro che, al di là delle dichiarazioni di facciata, Real Madrid, Barcellona e Juventus non sono rimaste realmente sole e questo ricorso ne è una conferma.
Sempre secondo il New York Times, A22 chiederà all'Uefa di annullare integralmente il procedimento disciplinare nei confronti di Juventus, Real Madrid e Barcellona, attualmente sospeso in attesa dell'appello della UEFA contro l'ingiunzione del 18 aprile del tribunale di Madrid.
Un altro dettaglio da far notare è che
per la prima volta, una testata britannica, The Times, dà informazioni esclusive sulla «continuità» del progetto Super League. L'informatore potrebbe essere qualcuno vicino ad uno dei sei club inglesi.
Sempre grazie alla stampa estera troviamo la risposta ad un'altra insinuazione fatta trapelare dai media italiani: l'assemblea dei soci del Barcellona non ha votato sul progetto Superlega in quanto il nuovo format è in corso di pianificazione e non perché Laporta temesse il voto negativo. La testata spagnola Vox Populi, scrive anche che European Super League si aspetta che la vertenza giudiziaria dinanzi alla Corte di Giustizia della Comunità Europea venga risolta in otto/dieci mesi in modo tale che la competizione parta nel 2022, proprio come era previsto dal piano originario di Florentino Perez.
Come già abbiamo evidenziato in altri articoli, queste informazioni sono facilmente reperibili sulle pagine della stampa estera. In Italia vengono quasi ignorate e, se riportate, ricevono lo spazio di qualche trafiletto non molto in vista. Ai giornalisti di casa nostra sarebbe difficile oggi sostenere che le nove squadre "perdonate" da Ceferin non siano daccordo col ricorso presentato per l'annullamento delle sanzioni pecuniarie inflitte dalla Uefa. Quindi meglio non enfatizzare e non informare.
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