Gli Europei, nella forma itinerante, si svolgono in undici città europee e prevedono (in teoria) il rispetto delle norme anti-contagio presenti in ogni Stato. Per l'Italia è sorto il problema sanitario causato dalla Nazionale inglese, che domani affronterà l'Ucraina a Roma; nel nostro Paese dal 18 giugno è imposta la quarantena di cinque giorni per i viaggiatori provenienti dalla Gran Bretagna. Situazione che di fatto rende impossibile, agli inglesi, seguire il match dal vivo e che richiede un rafforzamento dei controlli da parte delle autorità italiane, per evitare che vengano eluse le norme anti-covid. In questa ottica reputiamo a dir poco scellerati i suggerimenti per aggirare gli obblighi sanitari che una parte della stampa di sua maestà la regina ha pubblicato a beneficio dei tifosi che volessero comunque seguire la nazionale dei tre leoni a Roma.
In Scozia, quasi duemila contagi sono stati correlati al torneo. Secondo il Dipartimento della Salute pubblica scozzese, dei trentaduemila cittadini scozzesi risultati positivi al coronavirus tra l'11 e il 28 giugno, 1.991 hanno partecipato ad almeno un evento legato agli Europei, che fosse una partita a Hampden Park o Wembley, un evento nella fan zone a Glasgow Green, o un incontro informale in un bar o una serata in una casa privata per vedere la partita. A San Pietroburgo, che ha già ospitato alcune partite e che sarà la sede di un quarto di finale, c'è stato il record di vittime. Decine di casi tra i finlandesi che hanno assistito alle partite della propria nazionale a Copenaghen. Diversi contagi anche in Danimarca. A preoccupare è la variante Delta, che negli stadi di calcio, ora riaperti al pubblico, rischia di alimentare focolai. Nonostante l’invito ricevuto da più parti, la Uefa ha ribadito che «Le sedi delle finali non cambiano», rimanendo di fatto la sede di Wembley.
Ricordiamo che per i giocatori, addetti ai lavori, gli accompagnatori, gli ospiti e giornalisti che fanno parte dell’evento non c’è quarantena.
Una disposizione imposta dalla Uefa agli Stati ospitanti le partite di questo Europeo. La normativa italiana consente l’ingresso a tutti quelli che partecipano (in senso lato) a una competizione sportiva, o per motivi di lavoro. Difficile quantificarli e impossibile controllarli tutti; è probabile che arriveranno comunque degli inglesi che avranno accesso allo stadio, in piazza, nei locali dove potranno vedere la sfida. Tifosi che disattenderanno le indicazioni delle autorità britanniche che sconsigliano la trasferta perché a loro dire l'Italia sarebbe un «Paese a rischio». Hanno la faccia come la variante delta...
Il grosso limite di questo Europeo è dovuto essenzialmente all’organizzazione Uefa che ha preteso norme meno restrittive nei i paesi ospitanti i singoli match con il rischio concreto di accendere focolai, come sta già accadendo. E' probabile anche che, ospitare un evento così importante dopo la crisi economica dovuta al Covid, con tutto quello che ne consegue, abbia spinto le nazioni ospitanti a chiudere un occhio. E molti politici, quelli che alla bisogna devono rispettare l'autonomia dello sport, gli occhi li hanno chiusi tutti e due.
Speriamo di non pagarne tutti le conseguenze.
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