Si ricomincia a respirare aria di campionato e l’introduzione alla nuova stagione ci arriva dalle conferenze stampa di presentazione di Mourinho, nuovo allenatore della Roma e di Luciano Spalletti, nuovo allenatore del Napoli.
Il Mou giallorosso si presenta in conferenza stampa e dopo dieci minuti è di tendenza su Twitter e virale per la frecciatina all’Inter, che chiama chiaramente in causa senza nominarla: "Sarebbe facile vincere un anno, più difficile rimanere ad alto livello più anni.
Sarebbe ancora più facile vincere un anno e poi non pagare gli stipendi".
Ma la risposta che completa un quadro che ben conosciamo è questa: “Calcio italiano in calo? L'Italia è finalista a Euro2020 e per la maggior parte tutti giocano in Serie A. Se non è visto all’estero è responsabilità nostra, tutti insieme dobbiamo dare di più”.
Come dargli torto? In Italia ha vinto una società che non stava pagando gli stipendi e il nostro calcio non è valorizzato per il suo reale valore, magari per l’incapacità cronica di chi lo governa. Ed è chiaro che si debba fare più.
Sul fronte Napoli invece, in ogni occasione, riaffiora sempre quel provincialismo cronico che rende il contesto ridicolo. Auriemma (sempre lui), a due anni e mezzo dall’episodio, ritorna ancora una volta sul fallo di Pjanic: "La domanda riguarda il secondo grande punto interrogativo che aleggia sulla città e risale ormai a più di tre anni fa: una partita alla quale Lei, suo malgrado, era presente quella sera e ancora oggi si discute attraverso i servizi delle Iene, inchieste che non vanno a buon fine, procuratori federali che chiedono file che vengono a mancare. Lei, quella sera lì, che cosa ha notato? O che sensazione ha avuto relativamente a un episodio in base al quale molti tifosi e lo stesso De Laurentiis sostengono che quello scudetto è stato scippato al Napoli da quella sera.” La risposta di Spalletti lo asfalta completamente: "
Conosco bene gli arbitri, mi fido di loro, su questo tema non posso aiutarla". Tutto il provincialismo di Napoli riemerge dalle parole di Auriemma rievocando per l’ennesima volta un episodio a cui sarebbe stato inutile appigliarsi in modo strumentale se il Napoli avesse vinto a Firenze. Possiamo concedergli la medaglia per la domanda più inopportuna della giornata?
Sarà un’ardua impresa per Spalletti sopravvivere a Napoli. Per ora non si è “omologato” alla chiacchiera da bar, ma quanto tempo potrà resistere in un ambiente che vive essenzialmente di questo?
Da un lato, il comunicatore Mou che non sembra, almeno su questo aspetto arrugginito e che con due frasi ha descritto pienamente la situazione del nostro calcio, dall'altro lato il solo pianto napoletano che non fa nemmeno più ridere. E se iniziamo cosi ...
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