La vittoria dell'Argentina nella Copa America 2021 e quella dell'Italia ad Euro 2020 sono avvenute a distanza di poche ore l'una dall'altra. Due vittorie sorelle, come sorelle sono le due nazioni. Due vittorie celebrate quasi in coppia, praticamente a braccetto, una festa doppia per due popoli così lontani e così vicini, legati per sempre sin dalle prime emigrazioni di fine '800, quando gli italiani andavano "a cercar fortuna" all'estero. E in nessun'altra nazione, come in Argentina, gli italiani si sono insediati nella storia. Buenos Aires, Santa Fe, Cordoba, queste le principali mete di arrivo di circa 2,5 milioni di connazionali alla data, ormai centenaria, del 1925. Uno dei club più prestigiosi d'Argentina, il Boca Juniors, fu fondato da emigranti genovesi e lucani e se ormai è ben nota la storia sulla scelta dei colori blu e giallo della divisa, scelta caduta su tale scelta cromatica grazie ad un natante battente bandiera svedese, meno nota è la storia che quella scelta si rese necessaria a causa della perdita delle mute da gara precedenti, che erano bianconere... L'italianità dell'Argentina è un fatto evidente e riconosciuto, non solo nelle coloratissime case del barrio della Boca di Baires, ma nell'intero sistema sociale nazionale. Circa 30 milioni di argentini su una popolazione di 46 milioni, pare abbia almeno un antenato italiano. Terra di grandi speranze, talvolta disilluse, ha un legame evidente, forte, perdurante, con la Madre Patria.
Il calcio non fa differenza rispetto al vivere sociale. Tutti i fenomeni del calcio argentino erano, sono, "italiani": Mumo Orsi, Luisito Monti, Renato Cesarini, Nestor Rossi, Alfredo Di Stefano, Omar Sivori, Daniel Passarella, Diego Armando Maradona, Oscar Ruggeri, Lionel Messi e Angel Di Maria. E tralascio tanti altri per pura questione di spazio e di tempo. La linea emozionale che lega le due nazioni è stata esaltata durante questa estate dalle vicende calcistiche. Si è esaltata in un certo senso anche l'italianità sportiva, nel senso migliore, non certo nell'esaltazione di un mito, ma nella gioia di vedere realizzato qualcosa di buono che da troppo tempo non avveniva. Ecco quindi che l'idea di una partita fra le due nazionali, una specie di coppa intercontinentale per nazioni, fra la vincente dell'Europeo e del Sudamericano ha un fascino del tutto speciale, una specie di derby del cuore, tanto più se giocato nel nome di Diego Armando Maradona, italiano, argentino, campione assoluto, tanto più se giocata a Napoli, laddove Maradona esaltò in maniera assoluta tutto il suo enorme talento. Un incontro del genere sarà sicuramente retorica, farà retorica, ma credo che sia anche una cosa essenzialmente, fondamentalmente, giusta.
«Gli argentini sono italiani che parlano spagnolo e si credono inglesi». - Octavio Paz
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