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Sabato 23.11.2024 ore 18,00
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Eventi di N. REDAZIONE del 18/02/2022 09:37:30
La Juve e le coppe, Parte VI: primi anni 2000

 

di A. Pavanello
La stagione 2000/01 segnò il ritorno della Juventus alla Champions League, peraltro unica consolazione visto che la stagione precedente era finita con la famigerata partita di Perugia, dove lo Scudetto era volato via, tra polemiche e rimpianti. La squadra di Ancelotti tuttavia non andò oltre il girone preliminare, con performance più che deludenti, in un gruppo che non era veramente proibitivo: le squadre avversarie dei bianconeri si chiamavano Amburgo, Panathinaikos e Deportivo.

Proprio con i tedeschi vi fu il match di esordio, che si concluse con un pareggio. Dopo essere passata in vantaggio con Tudor (6’) ed aver subito il pareggio dei padroni di casa, la Juventus passò nuovamente in vantaggio e arrotondò il punteggio sempre ad opera di Inzaghi, prima della fine del primo tempo. Ma i tedeschi nella ripresa si rifecero sotto e ribaltarono il punteggio al 37’; la pezza ce la mise ancora Inzaghi al 43’. Andò meglio il match successivo a Torino contro i greci del Panathinaikos: Tacchinardi portò in vantaggio la Juventus e Trezeguet siglò il gol della definitiva vittoria (38’) dopo il momentaneo pareggio degli ospiti.
Il terzo match, a Torino, si concluse con uno 0-0 tra bianconeri e Deportivo. La Juventus giocò nuovamente con gli spagnoli, stavolta a La Coruna e fu ancora un pareggio 1-1, i gol segnati tutti nel primo tempo: dapprima segnò la Juventus con Inzaghi (10’), ma la gioia fu di corta durata, visto che un minuto dopo i padroni di casa pareggiarono e il punteggio rimase inchiodato.

A Torino il match contro l’Amburgo, assai importante in ottica qualificazione, si rivelò una disfatta: i bianconeri mai furono in grado di sovrastare gli ospiti, che segnarono al 24’; pochi minuti dopo la Juventus restò in 10 per l’espulsione di Zidane (fallo di reazione) e addirittura di Davids (doppia ammonizione) al 33’. L’Amburgo raddoppiò al 3’ della ripresa. Di Kovacevic il gol che ridusse momentaneamente le distanze, prima del definitivo 3-1 degli ospiti al 17’. Con la qualificazione largamente compromessa, la Juventus disputò l’ultimo match del girone contro il Panathinaikos per tentare quantomeno di agganciare la Coppa UEFA (il regolamento prevedeva infatti che la terza di ogni girone fosse qualificata per tale coppa), ma subì ancora una volta un rovescio umiliante. Il vantaggio greco arrivò al 7’ da una punizione di…Paulo Sousa! La Juventus riuscì a pareggiare con Inzaghi (24’), ma l’espulsione di Van der Sar al 12’ e il conseguente rigore, pose fine ai sogni di ripescaggio. Il terzo gol greco fu il sigillo su una partita che comunque mai la Juventus diede l’impressione di poter far sua. Gli uomini di Ancelotti furono dunque eliminati e la stagione si concluse solamente con un secondo posto.

La stagione 2001/02 vide il ritorno di Lippi, dopo una deludente esperienza con l’Inter, sulla panchina bianconera. La formazione torinese finì nel girone di Champions con Rosenborg, Celtic Glasgow e Porto. La prima partita si svolse a Torino e vide la Juventus vincitrice, seppur di misura sul Celtic. Una doppietta di Trezeguet permise ai bianconeri di portarsi sul 2-0, ma gli ospiti riuscirono a pareggiare prima del definitivo 3-2 di Amoruso, su rigore, all’ultimo minuto. Il secondo match, contro il Rosenborg, si concluse con un pareggio. Del Piero aprì le marcature al 40’, ma i padroni di casa pareggiarono su rigore al penultimo minuto dei tempi regolamentari. Il terzo match in casa del Porto si concluse ancora con un pareggio, ma a reti inviolate.

Un gol di Trezeguzet permise alla Juventus di vincere con il Rosenborg nel quarto match. Il penultimo match col Porto vide gli ospiti aprire le marcature (13’), ma Del Piero pareggiò al 32’ e nel secondo tempo Montero (2’) e Trezeguet (28’) chiusero l’incontro. L’ultimo incontro del girone, a Glasgow vide la Juventus sconfitta di misura: Del Piero segnò il gol del momentaneo vantaggio, ma i padroni di casa ribaltarono il risultato. Trezeguet pareggiò seppur momentaneamente al 6’ della ripresa, ma gli scozzesi si riportarono in avanti con altri due gol e ancora Trezeguet segnò il gol che accorciò le distanze (32’). Il risultato però non influì sulla qualificazione degli uomini di Lippi per il girone D della 2° fase.

I bianconeri si ritrovarono con Bayer Leverkusen, Deportivo La Coruna ed Arsenal. Il primo match, a Torino, fu un netto successo per 4-0, con doppietta di Trezeguet e reti di Del Piero e Tudor. Il match contro l’Arsenal fu invece assai deludente per i bianconeri, che subirono un umiliante 3-1. Si può dire che…fecero tutto i padroni di casa, giacché pure il gol “della bandiera” è in realtà un autogol del medesimo giocatore dell’Arsenal che già aveva aperto le marcature! Segnò pure Thierry Henry, che seppur per breve tempo, vestì la maglia della Juve. Il match successivo, a Torino, contro il Deportivo fini’ 0-0. Nel match disputato a La Coruna, i padroni di casa si imposero con un netto 2-0 e mai i bianconeri diedero l’impressione di poter fare qualcosa per contrastare gli spagnoli.

La partita decisiva per la qualificazione, col Bayer, si rivelò un disastro, giacché, la squadra di Lippi sbagliò tutto. L’undici bianconero partiva timoroso, con i padroni di casa che non dovettero nemmeno forzare troppo il ritmo: al 24’ un rigore, seppur dubbio, permise al Bayer di aprire le marcature. Il secondo tempo vide una Juventus più propensa al gioco, seppur con gravi limiti e Tudor pareggiava dopo che i tedeschi avevano sprecato due palle-gol. Ma il momento relativamente positivo dei bianconeri non durò e a 20 minuti dalla fine il Bayer andò nuovamente in vantaggio e chiuse la partita con il classico contropiede all’ultimo minuto.

A nulla servì la vittoria contro l’Arsenal a Torino (gol di Zalayeta al 31’ della ripresa): la Juventus si classificò all’ultimo posto del girone e fu eliminata dalla competizione.
Ai bianconeri non restò che concentrarsi sul campionato, che riuscirono a strappare all’Inter sul filo di lana…

La stagione successiva i Campioni d’Italia ripartirono all’assalto della Champions League. Il girone eliminatorio vide la squadra di Lippi con Dynamo Kiev, Newcastle e Feyenoord.

Il primo match fu proprio con gli olandesi e si concluse 1-1 (Camoranesi aprì le marcature al 32’ e i padroni di casa pareggiarono al 30’ della ripresa). La partita successiva fu molto più agevole per gli uomini di Lippi: la Dynamo subì un cappotto (5-0, con doppietta di Di Vaio e reti di Del Piero, Davids e Nedved). Il Newcastle venne ugualmente battuto, grazie ad una doppietta di Del Piero, ma gli inglesi si vendicarono al ritorno, vincendo di misura (1-0). Fu questa l’unica sconfitta del girone, visto che la Juventus (doppietta di Di Vaio) tornò alla vittoria con il Feyenoord e vinse anche l’ultimo match in casa della Dynamo, con le reti di Salas e Zalayeta a ribaltare il momentaneo vantaggio dei padroni di casa.

Come nella stagione precedente, la squadra si qualificò per il girone della seconda fase: avversari dei bianconeri il Deportivo La Coruna, Basilea e Manchester United.
Gli spagnoli diedero ancora filo da torcere alla Juventus, giacché si portarono in vantaggio per 2-0 tra il 9’ e l’11’ minuto; la squadra di Lippi però reagì e dapprima accorciò le distanze con Birindelli al 38’ del primo tempo e poi pareggiò con Nedved all’11’ della ripresa. Il match successivo, contro il Basilea fu molto più agevole: vittoria per 4-0 (gol di Trezeguet, Montero, Tacchinardi e Del Piero). La prima sconfitta arrivò a Manchester: i padroni di casa segnarono “a freddo” (4’), ma raddoppiarono solo verso la fine della ripresa. Di Nedved il gol della bandiera a tempo scaduto (47’). La partita ancora contro gli inglesi, ma stavolta a Torino, non andò meglio, visto che essi si imposero largamente, aprendo le marcature al 15’ del primo tempo, raddoppiando poi verso la fine, prima dell’intervallo e chiudendo l’incontro al 18 del secondo tempo.

Il match contro il Deportivo, decisivo per la qualificazione, se lo aggiudicò la Juventus al termine di un match combattuto. I bianconeri andarono in vantaggio con Ferrara (12’), ma subirono dapprima il pareggio (34’) e poi il vantaggio ospite (7’ della ripresa). Trezeguet al 12’ pareggiò, ma bisognò aspettare il 48’ per vedere il gol qualificazione di Tudor. L’ultima partita, contro il Basilea, fu ancora una volta una sconfitta: il gol di Tacchinardi fu solamente illusorio, prima della rimonta degli avversari. La Juventus terminava a quota 7 punti, come Deportivo e Basilea, ma per la classifica avulsa, si qualificò per i quarti, avversario il Barcellona.

A Torino, nel match di andata, una Juventus priva di Trezeguet infortunato e con non molte soluzioni in attacco (Di Vaio era convalescente) si basò sui calci piazzati per poter colpire il Barcellona: il gol di Montero, al 16’ del primo tempo fu il frutto di questa strategia. Nella ripresa, i bianconeri continuarono ad attaccare, cercando il raddoppio ed invece fu il Barcellona a pareggiare, dopo che Del Piero sprecò un contropiede. Vane furono poi le azioni di Nedved e Di Vaio. Nel match di ritorno, il Barcellona fu pericoloso specie per la serata no di Montero, ma il primo tempo si concluse a reti inviolate. Nella ripresa, i padroni di casa furono nuovamente pericolosi al 3’, ma cinque minuti dopo fu Nedved ad aprire le marcature, ma i bianconeri non seppero gestire il vantaggio e furono aggrediti con vigore dagli spagnoli, che pareggiarono al 20’. Davids poi venne espulso per doppia ammonizione al 34’, ma i bianconeri riuscirono a tenere duro e nei supplementari, su contropiede, Zalayeta segnò il gol della vittoria e della qualificazione (9’).

In semifinale, la Juventus ritrovò un’altra spagnola, il Real Madrid. Nel match di andata, una formazione priva di Montero, Davids, Tacchinardi e con Nedved “a mezzo servizio”, imbastì il classico catenaccio per imbrigliare i padroni di casa; tuttavia il Real segnò al 24’, ma la Juventus non si perse d’animo e resse, il pareggio arrivò grazie a Trezeguet alla fine del primo tempo. La ripresa vide una Juventus più incentrata a fare gioco e a rendersi pericolosa con Trezeguet e Del Piero, ma gli spagnoli affondarono il colpo al 28’, riportandosi in vantaggio e poi ressero fino alla fine della partita.

A Torino, la Juventus partì arrembante e si portò in vantaggio con Trezeguet (12’), ma gli spagnoli si resero spesso pericolosi, specie con Roberto Carlos, tuttavia a partire dal 35’ la formazione di casa riprese ad attaccare e fu premiata con il gol di Del Piero al 43’. Imbrigliati Figo e Raul, gli ospiti non riuscirono a giocare secondo consuetudine e solo l’ingresso di Ronaldo diede la spinta, ma il rigore che gli spagnoli si procurarono (22’) fu parato da Buffon; 6 minuti dopo la Juventus faceva sua la qualificazione con il gol di Nedved. Il gol della bandiera madrilena venne confezionato dall’ex Zidane a fine partita, rendendo un po’ più nervosi i 7 minuti finali.

La Juventus accedette così alla finale della Coppa, una finale tutta italiana, giacché l’avversario fu il Milan. Tuttavia, ancora una volta, la squadra bianconera sbagliò l’approccio alla finale, lasciando giocare il Milan. La squadra rossonera andò perfino in gol con Shevcenko (9’), ma l’arbitro annullò per un fuorigioco. Gli uomini di Lippi, a parte un tiro di Trezeguet al 10’, non tirarono più in porta fino al 43’(e qualche minuto prima il Milan si era reso nuovamente pericoloso). La ripresa non cambiò sostanzialmente le cose, con i bianconeri che colpirono una traversa con Del Piero (2’) e poi cessò di essere pericolosa. Il Milan poi rimase in 10 per l’infortunio di Roque Junior (la squadra di Ancelotti aveva già operato tutte le sostituzioni previste dal regolamento), ma i bianconeri non ne approfittarono. I supplementari non cambiarono il punteggio e così si andò ai rigori, dove si registrò la débacle bianconera: Trezeguet, Zalayeta e Montero fallirono i tiri dal dischetto, annullando le prodezze di Buffon su Seedorf e Kaladze. La Juventus perdeva un’occasione (l’ennesima) per incrementare la bacheca dei trofei internazionali…

La stagione 2003/04 vide la Juventus nel girone eliminatorio D di Champions, con Galatasaray, Olympiakos Pireo e Real Sociedad.
Il primo match, a Torino, fu contro i turchi del Galatasaray: in vantaggio con Del Piero (5’), i bianconeri subirono il pareggio ospite (19’), ma si riportarono in vantaggio ancora con Del Piero (28’ della ripresa). Ad Atene furono i greci ad aprire le marcature, ma la Juventus pareggiò con Nedved (21’) e ribaltò il vantaggio dei padroni di casa sempre con Nedved (34’ della ripresa). Il terzo match del girone fu sinonimo ancora di successo: 4-2 contro la Real Sociedad con doppiette di Di Vaio e Trezeguet.
Il club bianconero incontro’ la Real Sociedad, stavolta in casa e fu un pareggio a reti inviolate; il Galatasaray vendicò la sconfitta dell’andata, battendo i bianconeri per 2-0.
L’ultimo match del girone fu una festa del gol per gli uomini di Lippi, che contro il malcapitato Olympiakos vinsero 7-0 (andarono a segno Trezeguet per due volte, Del Piero, Miccoli, Di Vaio e Zalayeta). La Juventus si classificò al primo posto del girone e si qualificò per gli ottavi, incrociando ancora una volta il cammino del Deportivo La Coruna.

Nel match di andata, a La Coruna, i padroni di casa partirono all’attacco rapidamente e già al 4’ si procurarono un’occasione da gol. Coll’andare del tempo, il ritmo degli spagnoli calò, anche se restarono padroni del gioco; i bianconeri alla mezz’ora ebbero qualche occasione (Del Piero, Trezeguet), il che diede l’illusione di un cambio di fisionomia della partita: ma fu solo un abbaglio, dato che il Deportivo andò in vantaggio (35’). Fu l’unico gol della partita, perché poi gli spagnoli non si portarono più di tanto all’attacco e dal canto loro i bianconeri non concretizzò le rare occasioni capitate (Miccoli o ancora Conte).

Le speranze di un ribaltamento del punteggio però furono cancellate nella gara di ritorno: una Juventus inguardabile, che perse già Del Piero per infortunio (8’), mai diede l’impressione di voler fare sua la gara: Montero per di più fu responsabile dell’errore che portò gli ospiti al vantaggio (12’ del primo tempo). Gli unici due tentativi bianconeri nel primo tempo furono ad opera di Camoranesi e a pochi minuti dalla fine, Miccoli. Il secondo tempo non cambiò sostanzialmente, con un ritmo basso ed ancora due azioni (ancora Miccoli e poi Appiah), ma la voglia dei bianconeri si spense rapidamente ed anzi gli spagnoli ebbero l’occasione di raddoppiare poco prima della fine della gara.
La Juventus così era eliminata dalla competizione; la stagione era anche l’ultima per Marcello Lippi, che sarebbe poi diventato CT della Nazionale.

Ci resta l'ultimo capitolo di questo lungo excursus nella storia europea della Juve, ci congederemo raccontando l'ora più buia della storia bianconera.

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