di A. Pavanello Concludiamo questo lungo excursus nella storia europea della Juventus, un viaggio che ha fatto tappa spesso nelle delusioni e qualche volta nelle gioie. In quest’ultimo appuntamento riviviamo le stagioni del periodo più difficile della storia bianconera.
La Stagione
2004/05 vede l’arrivo di Fabio Capello sulla panchina bianconera (per espresso desiderio di Umberto Agnelli, che morì poco prima della notizia ufficiale dell’ingaggio del tecnico). L’undici bianconero partecipò ad una nuova avventura in Champions, con nuovi giocatori tra i quali Ibrahimovic e Cannavaro.
Al turno preliminare, la Juventus si ritrovò di fronte la squadra svedese del Djurgardens. Nel match di andata, dopo un avvio disastroso, sotto di due gol, i bianconeri reagirono e nel secondo tempo con Trezeguet (5’) ed Emerson (14’) pareggiarono. Il match di ritorno, in Svezia, fu più agevole con un 4-1 (andarono a segno Del Piero, Nedved e Trezeguet per due volte). La Juventus accedette così al girone C con Ajax, Bayern Monaco e Maccabi Tel Aviv.
Il primo match contro gli olandesi vide i bianconeri vincere di misura grazie a Nedved (42’ del primo tempo); vittoria per 1-0 anche nel secondo match (Camoranesi al 37’) contro il Maccabi. Ancora Nedved (30’) permise alla Juve di vincere il terzo match contro il Bayern; Del Piero con un gol al 45’ della ripresa regalò la vittoria ancora contro i tedeschi a Monaco e Zalayeta (15’) diede ai bianconeri la quinta vittoria, consolidando la prima posizione nel girone. La serie degli 1-0 venne interrotta dall’ultima gara con il Maccabi, quando ormai la qualificazione era ormai acquisita, che finì 1-1: Del Piero siglò (29’ della ripresa) il gol del pareggio.
La Juventus si qualificò per gli ottavi: avversario il Real Madrid. Nella gara di andata furono gli spagnoli a vincere di misura, ma nel ritorno i bianconeri ribaltarono il risultato al termine di una gara difficile: dopo 20’ minuti di attacco, gli uomini di Capello si spensero gradualmente, lasciando agli ospiti il gioco, ma gli spagnoli non accelerarono più di tanto. Così dopo un momento di ritmo basso, la Juventus riprese a premere e al 30’ della ripresa arrivò il gol di Trezeguet. Ma per la qualificazione bisognò aspettare il secondo tempo supplementare ed il gol di Zalayeta (10‘). La Juventus così ritrovava ai quarti il Liverpool.
Nel match di andata, la Juventus sembrò piuttosto raccogliticcia agli inizi, in balia degli assalti dei padroni di casa e il vantaggio inglese (10’) fu logico. Il Liverpool accentuò la pressione e su un errore difensivo si portò sul 2-0. La reazione bianconera si concretizzò al 26’ con Ibrahimovic e quattro minuti dopo con Del Piero. Il secondo tempo confermò la crescita dei bianconeri e al 18’ arrivò il gol della bandiera di Cannavaro; tuttavia gli uomini di Capello non riuscirono nell’intento di pareggiare. Il punteggio tuttavia dava speranza per il match di ritorno…speranze che si infransero su uno 0-0 completamente insipido.
A Torino infatti, la Juventus non tirò mai in porta per i primi 45 minuti e nella ripresa si registrò solo un tiro di Emerson (19’) e una punizione di Del Piero (34’), troppo poco per poter pretendere di ribaltare il risultato dell’andata. Il peggio fu che gli inglesi nemmeno diedero l’impressione di dominare, accontentandosi di controllare la gara… La Juventus era così eliminata e dovette puntare ancora una volta sul campionato.
Nuovamente Campione d’Italia, nel
2005/06 la squadra di Capello partecipò nuovamente alla Champions, finendo nel girone A con Club Bruges, Rapid Vienna e Bayern Monaco.
La Juventus si aggiudicò il primo match con una vittoria per 2-1 (i due gol bianconeri di Nedved al 21’ e Trezeguet al 30’ del primo tempo; il gol dei padroni di casa giunse al 40’ della ripresa). Più netta fu la seconda vittoria, in casa, contro il Rapid: 3-0 e a segno di nuovo Trezeguet (27’), Mutu (37’ della ripresa) e Ibrahimovic (40’). Il Bayern impose un primo stop ai bianconeri: i padroni di casa si portarono sul 2-0 già nel primo tempo e la Juventus accorciò le distanze solo a fine gara con Ibrahimovic. Ma i bianconeri vendicarono la sconfitta qualche settimana dopo, vincendo a Torino sui tedeschi con lo stesso identico punteggio: fu Trezeguet ad aprire le marcature (17’ della ripresa) e dopo il pareggio ospite a dare la vittoria alla Juventus con un gol al 40’. La Juventus si impose di misura pure contro il Bruges con un gol di Del Piero al 35’ del secondo tempo e terminò il girone con una vittoria per 3-1 contro il Rapid, con doppietta di Del Piero e gol di Ibrahimovic.
Classificatasi al primo posto del girone, la Juventus affrontò il Werder Brema agli ottavi. Di fronte al proprio pubblico, i tedeschi aprirono le marcature nel primo tempo. La Juventus pareggiò nella ripresa con Nedved (28’) e poi ribaltò il punteggio con Trezeguet (37’), ma alla fine del secondo tempo, il forcing premiò i padroni di casa che realizzarono due gol, ottenendo così la vittoria. I due gol segnati in trasferta tuttavia, permisero di guardare con un certo ottimismo alla gara di ritorno, ma a Torino il Werder aprì le marcature al 13’ del primo tempo, costringendo gli uomini di Capello ad una affannosa rincorsa: la Juve pareggiò con Trezeguet al 20’ del secondo tempo, ma il gol qualificazione arrivò solo al 43’ con Emerson.
L’undici bianconero accedette così ai quarti, ove ad attenderlo c’era l’Arsenal dell’ex Thierry Henry. La gara di andata a Londra fu catastrofica: la Juventus non mostrò di premere particolarmente, facendosi così dominare dall’Arsenal e ed il vantaggio dei padroni di casa giunse al 40’ del primo tempo. La reazione bianconera si ebbe ad inizio ripresa con un’occasione mancata di Ibrahimovic, ma non durò a lungo, i padroni di casa ripresero il corso del gioco e si resero pericolosi al quarto d’ora, con Buffon che dovette deviare un tiro non senza difficoltà; il portiere bianconero dovette nuovamente dar prova di sé qualche minuto dopo, ma nulla poté al 24’, quando gli inglesi raddoppiarono; l’ultimo tentativo bianconero fu con Camoranesi al 39’. La pessima serata bianconera terminò con la doppia espulsione di Camoranesi e Zebina per doppia ammonizione.
Nel match di ritorno, la Juventus partì all’attacco e la prima occasione la ebbe Zambrotta, ma l’Arsenal fu rapido a replicare con Henry; la Juventus seguitò a premere alla ricerca del gol del vantaggio con Ibrahimovic o ancora Zambrotta. Tuttavia le iniziative non diedero il risultato sperato. La ripresa non cambiò sostanzialmente le cose, gli ospiti si fecero pericolosi più volte e la Juventus replicò con Ibrahimovic, Nedved e ancora Trezeguet, ma gli uomini di Capello rimasero in 10 per l’espulsione di Nedved per doppia ammonizione e poco dopo gli inglesi mancarono l’occasione del vantaggio. Ma il punteggio non si schiodò e la Juventus venne così eliminata dalla Coppa. Alla squadra di Capello non restò che lottare per lo Scudetto, che riuscì a vincere, prima di essere travolta da vicende extra-sportive, ancora dolorosamente presenti e che esulano dal contesto del presente articolo.
La Juventus tornò a solcare i palcoscenici europei solo a partire dalla stagione
2008/09, essendosi classificata l’anno prima al terzo posto della serie A. Profondi stravolgimenti avevano coinvolto dirigenza e prima squadra; l’allenatore, Claudio Ranieri arrivato la stagione precedente, venne poi sostituito in corsa da Ciro Ferrara; l’unico giocatore che rinforzò la squadra fu Amauri. L’undici bianconero partecipò’ alla Champions League e accedette direttamente al III turno preliminare, dove incontrò la squadra slovena Artmedia Petrzalka. I bianconeri si assicurarono il passaggio del turno all’andata, con un netto 4-0 (a segno Camoranesi, Del Piero, Chiellini e Legrottaglie); il match di ritorno si concluse con un pareggio (Amauri pareggio’ l’iniziale vantaggio dei padroni di casa).
La squadra di Ranieri si ritrovò nel girone H con Bate Borisov, Zenit FC e Real Madrid. Vittoria di misura (1-0, gol di Del Piero al 31’ del secondo tempo) contro i russi, seguito da un pareggio contro i bielorussi, che si erano portati sul 2-0, prima di subire la doppietta di Iaquinta (il gol del pareggio giunse al recupero). La Juventus ottenne la qualificazione vincendo nei due scontri contro il Real Madrid, dapprima a Torino (gol di Del Piero e Amauri, mentre il Real accorciò nella ripresa) e poi a Madrid, con una splendida doppietta di Del Piero. Gli ultimi due match, contro Zenit e Bate Borisov si conclusero entrambi 0-0.
Agli ottavi la Juventus incontrò il Chelsea. Nel match di andata, a Londra, i padroni di casa imposero il loro ritmo fin dall’inizio ed andarono in vantaggio al 12’ e qualche minuto dopo, sfiorarono il raddoppio. Tuttavia dopo i primi 20’ minuti di dominio, gli inglesi rallentarono il ritmo e la Juventus cercò di riprendere le redini del gioco, specialmente con Del Piero e giunsero a giocarsela alla pari con il Chelsea alla fine del primo tempo. La ripresa vide una crescita della squadra bianconera, ma tuttavia senza riuscire a concretizzare il possesso palla. E la partita terminò con la vittoria inglese. Nel match di ritorno a Torino, la Juventus aprì le marcature con Iaquinta (19’) e poi fallì il raddoppio, approfittando di un momentaneo sbandamento degli ospiti. Ma al 45’ gli inglesi, che poco prima avevano fallito il pareggio, andarono in gol. Nella ripresa, la Juventus restò in 10 per l’espulsione di Chiellini, ma trovò ugualmente il modo di riportarsi in vantaggio con Del Piero. Gli ospiti segnarono nuovamente nel finale e così la Juventus fu eliminata.
La stagione
2009/10 vide la Juventus partecipare alla Champions. Ciro Ferrara sedeva ancora sulla panchina bianconera, ma fu sostituito a partire da gennaio con Alberto Zaccheroni. I rinforzi furono Diego, Melo, Grosso (e il ritorno di Cannavaro). La squadra si ritrovò nel girone E con Bordeaux, Bayern Monaco e Maccabi Haifa. Il primo match contro i francesi a Torino finì 1-1, Iaquinta aprì le marcature al 18’ della ripresa, ma gli ospiti pareggiarono 12 minuti dopo e la partita non subì ulteriori scossoni. Il secondo match col Bayern fu un pareggio a reti bianche, mentre una rete di Chiellini al 3’ della ripresa, permise alla Juventus di vincere per la prima volta nel girone, contro il Maccabi. La Juventus vinse, sempre contro il Maccabi, ma stavolta nel match successivo, grazie ad un gol di Camoranesi al 47’ del primo tempo. Ma la schiarita non durò, giacché nel match successivo contro il Bordeaux, i bianconeri furono dominati dai padroni di casa e persero 2-0, senza mai dare l’impressione di poter reagire.
Nella partita decisiva per la qualificazione, la Juventus sul proprio campo crollò letteralmente contro il Bayern: in vantaggio con Trezeguet (18’), i bianconeri subirono il pareggio degli ospiti a metà del primo tempo e nella ripresa si fece letteralmente schiacciare dai tedeschi che dilagarono. Alla fine fu un umiliante 4-1 che pose fine all’avventura bianconera in Champions. Tuttavia, essendosi classificata al terzo posto del girone, la squadra fu ripescata per l’Europa League (il nuovo nome della Coppa UEFA).
La squadra guidata da Zaccheroni, esordì nei sedicesimi contro l’Ajax, vincendo ad Amsterdam nel match di andata per 2-1, grazie anche alla forma degli uomini migliori come Del Piero ed Amauri, autore di una doppietta. Il match di ritorno finì 0-0. Il turno successivo vede la Juventus opposta al Fulham: a Torino i bianconeri vincono con relativa facilità per 3-1: i gol furono segnati tutti nel primo tempo; in vantaggio con Legrottaglie (9’), la Juventus raddoppiò con Zebina (25’) e incassò il gol ospite al 36’. Trezeguet (48’) fissò il punteggio sul 3-1.
Il risultato permise di guardare al match di ritorno con un certo ottimismo…e invece accadde di tutto. A Fulham, una Juventus che aprì le marcature con Trezeguet, subì la reazione dei padroni di casa che, dapprima pareggiarono e poi si portarono sul 2-1 alla fine del primo tempo; la squadra bianconera nel frattempo era rimasta in 10 per l’espulsione di Cannavaro. Il secondo tempo iniziò pure peggio con un rigore a causa di un fallo di Diego. La Juventus schiacciata dai padroni di casa, al 37’ subì il gol che voleva dire eliminazione. Nel finale venne espulso pure Zebina. Ancora una volta, la Juventus dava l’addio ad una competizione europea.
ConclusioneGli ultimi 11 anni non saranno contemplati in questo articolo, in quanto fin troppo presenti nei ricordi di molti tifosi bianconeri. L’intenzione dell’autore è stata fin dall’inizio mostrare ai lettori la difficoltà dell’approccio alle Coppe Europee da parte della società bianconera.
Appare evidente come il periodo più fruttuoso per il la Juventus sia stato il doppio decennio ’80-’90, quando le principali coppe europee, fin qui mancanti nella bacheca dei trofei, furono vinte. Specialmente a metà degli anni ’90, con una nuova dirigenza, la Juventus mostrò una maggiore propensione a voler investire per vincere dei trofei continentali, ma sfortunatamente con poco frutto, come dimostrano le due finali consecutive perse, contro avversari in condizioni non eccelse. Gli anni 2000 furono molto meno esaltanti per il club torinese e le tristemente note vicende extrasportive, che stravolsero i vertici del club, furono un pesante stop per ogni iniziativa audace in campo europeo.
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