Dopo l’ultimo turno di Champions per qualche tifoso juventino è aumentato il rammarico, per altri è subentrato quasi un sollievo. Il Villarreal, sulla carta non una delle squadre più forti della competizione, dopo aver eliminato la Juventus ha fatto fuori anche il Bayern Monaco. Ha meritato di passare il turno perché nei 180 minuti ha fatto di più. E lo dimostra la montagna di fischi con cui i tifosi del Bayern hanno “salutato” la propria squadra a fine partita. Se vogliamo fare un parallelo con la Juve, viste le reazioni delle rispettive società e dei tifosi: rischia di più l’allenatore del Bayern, sicuro campione di Germania e fuori ai quarti di CL, o quello della Juve, che con tutta probabilità arriverà quarto in campionato (facendo meno punti di Pirlo) ed è uscito agli ottavi di CL?
Nelle scorse settimane, dopo la mancata qualificazione azzurra per il mondiale, si è molto discusso sulle poche possibilità per i giovani talenti italiani di trovare posto nelle prime squadre. In realtà la differenza non la fa avere 20 anni o 35. L'ultimo turno di CL ci dice che la differenza la fa l'essere buoni o scarsi e la fa quanto si dà in campo. Benzema, ad esempio, è sempre uno di quelli che corrono di più, oltre ad essere un fuoriclasse. Farlo fuori in nome dell’età sarebbe poco furbo. Se trasponiamo una riflessione simile guardando a cosa succede nella Juve, dobbiamo dire che
attualmente sembrano non correre né i giovani né i vecchi. Allegri, nel contesto, ha qualche responsabilità?
Un’ultima considerazione ritornando al Villareal, se fosse già iniziata la Superlega, farebbe parte dell’élite che avrebbe avuto l’onore di poter partecipare a questa competizione? Ed è giusto garantire un accesso, su carta, a società che da hanno vinto l’ultima Champions 26 anni fa?
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