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Attualità di N. REDAZIONE del 27/05/2022 08:07:53
Chiellini, giocatore e non solo

 

Sono passati pochi giorni dall’addio di Chiellini alla Juventus e ancora non è chiaro se inizierà subito una carriera da dirigente bianconero o se preferirà fare un’esperienza all’estero prima di ritirarsi definitivamente dal calcio giocato.

Il calciatore e capitano della Juve
Chiellini è stato l’ultimo vero difensore all’italiana, non stilisticamente bello da vedere, ma sempre capace di fronteggiare gli attaccanti avversari. Vogliamo ricordare il coraggio e la forza messa in ogni singola partita, aspetti questi a volte difficili da trovare in altri compagni. Giorgio, quando il fisico non lo ha tradito, è stato un giocatore tatticamente solido se supportato da un libero tecnico, formando una coppia difensiva molto affidabile. Invece con giocatori simili a lui non riusciva a completarsi. Nella Juve ha militato per diciassette anni, compreso l’anno della Serie B, e ha collezionato ventuno trofei. Con la Nazionale tante delusioni e la vittoria dell’Europeo del 2021.

Al Chiellini capitano della Juventus, senatore e uomo di spogliatoio, persona culturalmente preparata, in alcune occasioni si è affiancato un Chiellini che pubblicamente si è posto in modo ambiguo, quasi a voler rimarcare il suo volersi accordare a quel politically correct & smile-style troppo spesso adottato dalla Juventus e che piace solo agli antijuventini.

La Nazionale
Alcune fragilità fisiche evidenziate negli ultimi anni hanno fatto guadagnare a Chiellini qualche critica da parte di alcuni tifosi, la principale è stata di aver trascinato la sua avventura in bianconero per poter arrivare a giocare i prossimi mondiali con la Nazionale.

Proprio comparando le esperienze con il club e con la rappresentativa tricolore, di recente ha rilasciato la seguente dichiarazione: «In campo, la vittoria dell’Europeo qualcosa di unico. La nazionale batte la Juve, con tutto l’amore e il rispetto che ho per la Juve, perché abbatte tutto il tifo per le squadre diverse, vedere tutta la Nazione festeggiare a 37 anni non pensavo di arrivarci».

Legittimo da parte sua poterlo dire, legittimo da parte nostra considerarla una pessima uscita. Anche perché chiunque può fargli notare che la Nazionale unisce il tempo stretto di un festeggiamento e che dal giorno seguente, Chiellini torna ad essere "un difensore sopravvalutato", "che se avesse giocato in altra squadra avrebbe preso un rosso a partita", "che fa interventi killer e che gioca in una squadra sempre aiutata dal sistema". Ricordiamo che in questo momento c’è chi definisce “traditore” Dybala solo ipotizzando un contratto con i nerazzurri, mentre Chiellini, che mette la Juve in secondo piano rispetto all'undici azzurro, viene considerato giocatore epocale ed eroe nazionale.

Le dichiarazioni sulla storia della Juve
Ma ci sono altre parole che nel corso di questi ultimi anni ci hanno causato un certo dispiacere. Chiamato a spiegare le caratteriste dei bianconeri e il perimetro della Storia juventina affermò: «Non siamo e non saremo mai come il Real Madrid. La storia della Juve è un'altra. Il Real Madrid può vincere 6 a 2, il Milan di Ronaldinho poteva vincere 5 a 2, noi 1 a 0 o 2 a 0: la storia di questa società è questa e si parla di decenni».

Una storia fatta di tanti titoli nazionali e di pochi titoli europei, con l'ultimo che data ormai 1996, quando Chiellini aveva appena dodici anni. Magari questa caratteristica, che dura da decenni potrebbe anche essere cambiata, ma per farlo c’è bisogno della volontà di tutti, giocatori compresi, disposti ad abbandonare un atteggiamento dimesso per provare a fare quel salto europeo cui non è riuscita la Juve degli ultimi 17 anni, quella di Chiellini. A volte sembra che si preferisca seguire la linea più comoda e non un modello vincente.

Nell'albo di Chiellini alla voce "scudetti vinti" dovrebbe essere compreso quello del 2005/2006 (revocato dalla FIGC nell'estate di calciopoli). Su questo argomento Chiellini incarna perfettamente il modello sposato dalla Juventus, per intenderci, quello degli asterischi sull’albo al posto dei titoli, che diventano «20 più uno». Mai, come d’altra parte la stessa società, ha rivendicato con forza quello scudetto, vinto sul campo, meritatamente: stride la differenza con Ibrahimovic che in un recente post, indicando il numero di scudetti da lui vinti, ne ha indicati 7 (e non 5+2).

Il futuro
Tra un anno o subito, Chiellini farà ancora parte del mondo Juve da dirigente. Ci auguriamo che, anche a livello comunicativo, prevalga sempre la Juventus a qualsiasi altro contesto con cui potrebbe doverla confrontare, quale ad esempio la Nazionale che «batte la Juve». La dichiarazione pare esser piaciuta a Gravina, che ha già espresso la volontà di vedere Chiellini in azzurro.

Speriamo che Giorgione non dimentichi il rispetto per i tifosi juventini. Va bene essere politically correct, ma non trascuri chi lo ha fatto grande, chi gli ha permesso di giocare e vincere anche l’ultimo l'Europeo con la Nazionale prolungando l'attività agonistica ad alti livelli, e chi lo ha sempre sostenuto soprattutto dai vili attacchi mediatici dell'antijuventinismo militante.

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