È iniziato il Mondiale più inusuale di sempre, si gioca a novembre e dicembre per motivi di pecunia e sembra quasi non si possa dissentire né per il calendario né per le questioni etico sociali che gravitano intorno al torneo qatariota. Questioni civili e temi coi quali non possono confrontarsi giocatori e CT azzurri, il che forse non è un male vista l’etica sportiva che proprio Roberto Mancini ha esibito nelle ultime esternazioni dopo l’amichevole (persa) contro l’Austria.
«Sarà un mese difficile, meritavamo di essere al Mondiale. … I campioni di tutti i continenti dovrebbero essere ai Mondiali per diritto. Lo dico nell’interesse del calcio e del torneo. Non sempre il calcio prende decisioni giuste». Non c’è bisogno di spiegare a voi che leggete l’assurdità e la pochezza sportiva delle asserzioni di Mancini, ma forse queste righe capiteranno anche a lui e allora è il caso di evidenziargli quello che a noi tifosi è più che evidente.
Caro CT,
al mondiale si accede per merito, un merito che si certifica sul campo attraverso una fase di qualificazione al torneo, è sempre stato così. Rappresentarsi nel contesto del calcio internazionale come coloro che recriminano solo perché non ci sono, espone ancora una volta l’Italia ad essere additata come il Paesello di quelli che sperano nelle scorciatoie, di coloro che cercano sempre un vicolo alternativo alla strada maestra del sudore di chi ha migliori capacità. Caro CT, lei presta un assist a quell’iconografia dello Stivale popolato da chi vuole campare di rendita, il che, è evidente, non è meritocrazia. Non per rivoltare il coltello nella (sua) ferita: la Macedonia non ha mai pensato di non dover contendere la qualificazione all’Italia solo perché di fronte aveva i campioni d’Europa in carica, che per diritto (?!) dovevano andare ai Mondiali.
Chiudiamo con una considerazione: tutto questo lamento azzurro è un beffardo contrappasso per Gravina, il presidente federale si è messo l’elmetto schierandosi contro la Super Lega che sarebbe una competizione chiusa e scavalcherebbe il merito sportivo. Ora però rimane in silenzio davanti alle affermazioni di Mancini che vorrebbe un Mondiale chiuso e al quale si dovrebbe poter partecipare per censo.
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