Luci ma soprattutto tante ombre sugli 11 anni di gestione Andrea Agnelli.
Fintantoché l’ormai ex presidente si è affidato a validi professionisti e collaboratori la gestione societaria ha registrato una crescita sia in termini economici che sportivi.
In seguito ha prevalso una insana logica “personalistica” che ha allontanato gente del calibro di Francesco Calvo, uno degli artefici dei successi commerciali prima della Juventus e poi del Barcellona; altro validissimo professionista epurato è Giuseppe Marotta, oggi deus ex machina nella società in cui ricopre il ruolo di Amministratore Delagato; senza dimenticare colui che ha ridato lo spirito vincente ad un club ormai allo sbando, tale Antonio Conte.
Gli ultimi 5 anni sono stati un autentico fallimento nella gestione tecnica con l’avvicendarsi di ben 4 allenatori; il risultato è sotto gli occhi di tutti con la storica uscita dai gironi Champions di questa stagione.
Ma noi di Glmdj non possiamo soprattutto dimenticare i mille illusori proclami sulla restituzione di quella dignità che ci è stata scippata nel 2006.
Ieri si è chiusa un’era che lascia principalmente molte ombre e preoccupazioni: la società, che ricordiamo essere quotata in borsa, chiude i bilanci di anno in anno con passivi sempre più elevati, frutto di scelte volute principalmente dell’ex presidente; senza dimenticare che Agnelli esce di scena “a testa bassa” lasciandoci in eredità questioni legali, con conseguenti risvolti anche economici, molto delicate.
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