A Gianluca Vialli dobbiamo la nascita della Juve moderna. Non è un riconoscimento di circostanza, è quello che avevamo scritto già in altra occasione. C’è un istante, un frammento di tempo, un momento nella storia bianconera nel quale scocca la scintilla di quella che sarà la prima Juve scudettata di Lippi che arriverà poi sul tetto del Mondo. Quel momento ha un protagonista preciso, univoco e indiscutibile: Gianluca Vialli da Cremona.
StradiVialli, così Gianni Brera definì l’attaccante, aveva appena segnato il gol del 2-2 contro la Fiorentina e invece che farsi sopraffare dall’abbraccio dei compagni, rifiutò di sentirsi appagato per la doppietta personale e aver annullato lo 0-2, riemerse prepotente dal gruppo festante incitando tutti a riprendere il gioco per cercare la vittoria nei pochi minuti finali. Come andò lo sapete tutti. Per chi scrive quella grinta assurge a vera icona della partita, più del leggendario gol di Del Piero, che forse non ci sarebbe stato senza la voglia di vincere infusa da Vialli.
Oggi Vialli, un po’ come fece in quella mischia, ha ripreso il pallone per andare a vincere un’altra epica partita.
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