Da vecchia amica di casa Agnelli e da tifosa juventina, quale si professa, Evelina Christillin disquisisce di Juve forse per accreditarsi in qualche modo verso la tifoseria bianconera. Una delle sue ultime dichiarazioni:
«Prima di tutto è giusto che la proprietà rimetta a posto i conti, è l'obiettivo primario. Per questo motivo non credo ci sarà un gran mercato, o saranno parametri zero o non si può spendere. Investire sui giovani non solo è una cosa positiva ma è anche una necessità. Non solo non si potrà comprare, ma temo bisognerà anche vendere. Il progetto lasciato completamente nelle mani di Allegri sarà al risparmio: bisognerà fare fuoco con la legna che si ha, che è una buona legna, ancora un po' verde, ma legna». Non è la prima volta che la Christillin parla della Juventus e soprattutto che sembra parlarne come titolata a farlo. Eravamo rimasti ai suoi impegni in UEFA e FIFA, ma, visto che la Juventus ha appena presentato il nuovo CDA e un nuovo corso,
chiediamo se la Signora Christillin sia titolata a parlare in questi termini di Juventus e delle sue strategie commerciali e sportive. In caso contrario dovrebbe essere invitata ad occuparsi di argomenti che, con il suo ruolo di membro del consiglio della Fifa per l'Uefa, non mancheranno.
Nella stessa intervista la componente del “Fifa Council” non ha voluto ignorare le questioni legate all’ultimo Mondiale in Qatar:
«Spero solo che col Mondiale non si spengano i riflettori sulla situazione del Qatar e di tanti altri Paesi. Anche perché tra poco la Supercoppa Italiana si giocherà in Arabia Saudita e lì le cose non è che vadano enormemente meglio, anzi. Teniamo gli occhi aperti noi sportivi, è bellissimo vedere partite in stadi bellissimi, ma non si può dimenticare tutto il resto». Peccato che lei, come tanti altri dirigenti FIFA se ne siano accorti solo a competizione terminata, giusto per non disturbare le autorità qatariote.
Il mondiale che doveva aprire gli occhi, vista l’attenzione che ha raccolto, è stato strumentalizzato, anche da Uefa e Fifa, proprio per spegnere ogni riflettore sulla situazione relativa ai diritti civili in quei paesi, e adesso, un membro del consiglio FIFA, in modo disarmante, ci invita a non dimenticarci di questi abusi.
È demoralizzante e irrispettoso far passare questo messaggio. Cari dirigenti FIFA, Christillin compresa, cosa avete combinato con il mondiale in Qatar? In nome e per cosa avete accettato di reprimere anche al vostro interno il doveroso dibattito sui diritti civili? A questo dovrebbe rispondere.
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