di A. Pavanello«La consegna della coppa a Capitan Vialli!». La frase me la ricordo così e pazienza se non è esatta al 100%. Il ricordo di un ragazzo che si era perso tutta la finale e che alla fine, non facendocela più, si decise ad accendere la radio, proprio in quel momento. La consegna della coppa e non una qualunque coppa : la Coppa dei Campioni! Quella coppa che Vialli aveva visto sfuggire qualche anno prima, quando vestiva la maglia blucerchiata.
Difficile dirsi che ora lui non ci sia più. E purtroppo è la dura, impietosa, tragica verità. Duro dirsi che se n'è andato non un pezzo, bensì un pilastro di quella Juventus vincente. A dir la verità, Gianluca Vialli è stato pilastro anche del calcio italiano, ma egoisticamente preferisco ricordare di lui alla Juventus, del suo attesissimo arrivo dalla Sampdoria, degli inizi non semplici, dei dubbi pure, ma pure dei lampi da campione, anche quando i tempi non erano semplici. Lampi che, nella stagione 1994/95 furono molti, praticamente una tempesta.
Come non citare quella splendida rovesciata con la Cremonese? Un gol che resterà nella storia. E il suo contegno dopo la doppietta contro la Fiorentina? La Juve aveva appena recuperato due gol. E lui a spingere perché bisognava vincerla quella partita. Cosa che poi avvenne. Ci sarebbero tanti altri fatti da ricordare. E la stagione successiva arrivò la consacrazione. Con quella coppa!
Vialli poi, alla fine di quella stagione, lasciò la Juventus per percorrere altre strade ed andare incontro ad altre vittorie, ma quell'immagine di lui che solleva la Coppa con il volto che sprizza felicità resta scolpita.
Ciao Gianluca, non ti dimenticherò mai, perché sei nella leggenda!
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