Carlo Laudisa, giornalista della Gazzetta dello Sport (quella che nasce interista…), chiude l’anno con questo tweet: «Il matrimonio tra CR7 e l'@AlNassrFC apre nuove frontiere. I sauditi fanno concorrenza al Qatar che sfoggia Messi. Pioggia di dollari per @Cristiano
che aspetta sempre la buonuscita Juve».
Un cinguettio che conferma una realtà che in questi anni abbiamo fatto notare molte volte: la necessità di inserire la parola “Juve” in ogni uscita, in tono polemico e negativo.
Un metodo collaudato, usato quotidianamente, che liscia il pelo al tifoso italiano medio e al relativo sentimento popolare.
E se pensiamo all’ultima incursione di Report (un inviato si è presentato a far domande nella conferenza di presentazione di Cremonese-Juve), non possiamo non convenire che
alcuni addetti ai lavori non avrebbero altri modi per raccogliere attenzione e rimanere a galla in un mondo dominato dai social. Inutile pensare di destare l’interesse dei tifosi con qualcosa di nuovo e interessante, meglio puntare sull’usato sicuro come la nota predisposizione che il popolino ha verso la Juve, il che sarà produttivo in termini di seguito immediato, ma sinceramente fa un po’ tristezza.
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