Paolo Ziliani tramite il suo profilo Twitter fa sapere che l’ex presidente della Juventus lo ha querelato. La chiosa del cinguettio («E vabbè») tradisce una sorta di vittimismo buono solo per alimentare quello che metaforicamente definiremmo il suo “core business”.
Scrivere che contro di lui già altri hanno usato lo strumento della querela «solo per silenziarmi» e far intendere che Agnelli stia facendo lo stesso è un po’ bizzarro da parte di chi non solo non si è mai fatto zittire, ma ha usato toni sempre più diretti per raccontare il proprio pensiero. Un tweet che sembra la chiamata alle barricate dei suoi sostenitori.
Ziliani non ha nulla di cui dolersi, in dibattimento potrà confrontarsi alla pari con l’attore e godere del più ampio diritto di difesa. Un contraddittorio di cui non possono godere le persone di cui scrive nei suoi articoli. Se ha scritto qualcosa di penalmente censurabile ne risponderà, se invece non ha commesso reati sarà assolto e potrà continuare a scrivere senza che nessuno lo silenzi. Come dicevano gli antichi: “chi rompe paga e i cocci sono suoi”. Se invece sarà stabilita la sua integrità comportamentale potrà andare a testa alta e sbandierare il suo essere integerrimo.
Non conoscendo gli addebiti mossi, non possiamo invece dare un’opinione (non richiesta) sulla bontà dell’azione legale intentata da Agnelli; il nostro dubbio: è stata promossa a titolo personale, quindi a tutela di sé stesso e non della Juventus?
Iscriviti al nostro Gruppo Facebook!
La nostra pagina twitter
Commenta con noi sul forum!