Il buon Nainggolan - non sono sicuro che il nome sia scritto giusto, ma il personaggio non merita il tempo di una ricerca su google - famoso negli anni più per le uscite antijuventine che per i risultati sul campo (oltre che per altre perle personali, ma, come si dice, quelli sono fatti suoi) non ha perso l'occasione di accodarsi alla folla e sparare sulla Juve, dopo l'oscena sentenza plusvalenze:
“Alla fine ho sempre provato a vincere contro i più forti, ma come vedi c'era qualcosa che è uscito fuori in un momento inaspettato"Come ci vuole insegnare l'Europa, l'alcol non fa bene alla salute e alla memoria, ma noi, che pure non ci tiriamo indietro davanti a un buon bicchiere, ancora ci ricordiamo alcune cosette.
Anno 2018. Il belga passa dalla Roma all'Inter per ben 38 milioni di euro di valutazione “teorica”, comprensiva dei cartellini di Santon e Zaniolo.
Zaniolo all'epoca non aveva neppure esordito in serie a, venendo valutato 4,5 milioni, mentre il valore del terzino venne indicato in ben 9,5 milioni.
Tanto per capirci, Santon venne acquistato (riacquistato) dall'Inter nel febbraio 2015 per la considerevole cifra di 3,7 milioni.
In tre stagioni e mezza ha collezionato circa 40 presenze da titolare, nell'assoluta mediocrità calcistica (poi confermata a Roma), riuscendo miracolosamente ad aumentare il suo valore di mercato di oltre il 150%.
La storia successiva del centrocampista è presto detta: una stagione meno che mediocre e prestiti più o meno regalati, fino
alla risoluzione del contratto, nell'impossibilità di trovare acquirenti in grado di pagare per il giocatore cifre neppure vicine a quella valutazione che possiamo definire quantomeno “molto ottimistica”. Ma, si sa, le plusvalenze gonfiate sono cosa solo della Juventus.
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