Ogni tanto faccio un piccolo riepilogo che riassume il clima “sportivo” in Italia e i mille volti della comunicazione sportiva (e non solo), espressione di “professionisti” riconoscibili.
Si è appena concluso il derby di Torino in un clima abbastanza surreale: da una parte la protesta dei sostenitori granata con invito a disertare la gara allo Stadium (mal riuscita) e dall’altra il peso della penalizzazione che non lascia alternativa alla vittoria ai bianconeri.
Crosetti, in un articolo di presentazione del derby, scrive: «Come il Toro attenda il derby lo si è capito domenica nel mitico Filadelfia, con duemila tifosi a cantare nell’allenamento aperto al pubblico, famiglie e bambini. Se fosse sempre così, per tutte le squadre e ogni giorno, vivremo un calcio migliore». Sapete quale era il coro che cantavano? “Uccideteli, uccideteli!”, ripreso da diversi video visibili online. E pensare che un settore dello Stadium è stato è stato chiuso dopo che, dei bambini, urlavano “merda” alla rimessa del portiere avversario.
Nerozzi, balzato agli onori della cronaca per la pubblicazione/divulgazione di gran parte delle carte della Procura di Torino sull’inchiesta Prisma, non si presenta né in conferenza stampa, né allo Stadium come di consueto. Sarà lui il prossimo che in cerca di consenso, tenterà di passare come “vittima” dei cattivoni tifosi juventini che si permettono addirittura di essere scettici per un certo modo di fare giustizia e informazione?
Dal profilo
Twitter della Uefa, sono fatti gli auguri a Milik e Kean per il loro compleanno, postando come di consueto, il solito breve video in cui, però, si nota immediatamente una cosa: non c'è nessun riferimento alla Juve. I social media manager sembrano bambini che devono assecondare il presidente Uefa arrabbiato con il suo ex amichetto juventino…. Ruolo preso con serietà da Ceferin a quanto pare.
Mourinho perde ancora, viene espulso e salterà la prossima partita con la Juve. Da buon stratega mediatico ha pensato bene a come gestire la situazione e ha trovato la formula giusta per rasserenare gli animi dei tifosi: «Devo capire se posso agire legalmente, non avrà l’onestà di dire quello che mi ha detto e come mi ha trattato. Non voglio dire che è di Torino e la prossima è con la Juve, ma è ingiustificabile». D’altra parte ha ragione, con tutti questi favoritismi ai bianconeri in questa stagione, il timore è proprio quello …
L’inchiesta
Prisma viene aggiornata, a pochi giorni dall’udienza preliminare, con altre mille pagine di integrazioni. La notizia viene comunicata dalla stampa il giorno della partita, tanto per provare a destabilizzare la squadra prima di scendere in campo… Pratica collaudata anche questa, che a volte, non sortisce l’effetto desiderato
Boniek, vicepresidente UEFA, ex juventino, sulle parole di Agnelli sulla Superlega afferma: «Farebbe meglio a starsene zitto, visto che non recita un mea culpa». Riteniamo che in molti farebbero meglio a rimanere in silenzio, ma una cosa vorrei dirla: togliergli la stella allo Stadium è stata la scelta più corretta da fare.
Un bel clima, dove lo spirito di Olimpia fa da protagonista con comportamenti che tendono a togliere visibilità al calcio giocato solo per raccogliere consensi e visibilità a livello personale, contando su un potere (mal riposto) da poter usare a supporto di qualche capriccio.
Poi Gravina, in una giornata di fine febbraio, si accorge che il calcio italiano ha perso appeal tanto da dichiararsi preoccupato! Buongiorno!
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