Questa è una stagione condizionata da una penalizzazione decisa in tre ore dalla Corte Federale di Appello che scegliendo beni i tempi, riesce ad essere protagonista e magari condizionare le prestazioni della Juventus. Ricordiamo che, e non è una nostra supposizione, il Procuratore Chinè nel condannare la Juve per il caso plusvalenze ha affermato che «la Juventus in classifica deve finire ora dietro la Roma, fuori dalla zona delle coppe europee». Tutto molto molto chiaro e la successiva sospensiva della squalifica a Mourinho, proprio per la partita con la Juve è sembrata una conferma.

Si dirà che è una casualità, ma la solerte giustizia sportiva, quella che deve essere veloce, ha deciso di allungare i tempi per il ricorso al Coni della Juve, fissando l’udienza al 19 aprile: il 23 aprile i bianconeri affronteranno il Napoli e il 20 aprile ci sarà il ritorno di Europa League. Mercoledì 26 Aprile si giocherà Inter-Juve per il ritorno Coppa Italia. Direi che per condizionare ancora l'ambiente bianconero meglio di così non si poteva proprio fare.

Non solo. Sul caso plusvalenze e stipendi, il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina ha ribadito nei giorni scorsi che ci sono le tempistiche per risolvere tutto entro il 4 giugno, ma se poi dovessero subentrare variabili, per esempio, ulteriori ricorsi, c’è il rischio di uno slittamento e quindi di un condizionamento anche della prossima stagione.

In via Allegri stanno cercando di incidere su due stagioni, immaginate solo a che tipo di programmazione si potrebbe pensare con questa spada di Damocle sulla testa.

Al mondo esiste una federazione che si rende ridicola come quella italiana? Una federazione che cerca in ogni modo di penalizzare la squadra più rappresentativa della Serie A, facendo perdere abbonati alle pay tv e di conseguenza valore dei diritti tv (unico vero sostentamento italiano), appeal del campionato, mostrando una giustizia sportiva che al confronto, la Santa Inquisizione, avrebbe fatto più bella figura.


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