Dopo la grande Guerra: parte I Di A. Pavanello Passata la bufera della “Grande Guerra”, l’attività sportiva riprese e con essa dunque il campionato. Nella Juventus il nuovo presidente era il poeta e studioso Corrado Corradini, nominato durante il conflitto.
Nella squadra invece, accanto alla “vecchia guardia”, ovvero Bona, Giriodi, Bigatto e Varalda, arrivarono nuovi giocatori come Bruna, Novo, Giacone (disse di lui un cronista del giornale torinese “Paese Sportivo”: “Non è più un astro che sorge, ma un astro che brilla già di tutto il suo splendore”) e Dusio; costoro saranno destinati ad occupare un posto di rilevo nella storia bianconera; tra l’altro Giacone, Novo e Bruna furono i primi calciatori della Juventus ad essere convocati e a giocare nella Nazionale Italiana (nell’incontro contro la Svizzera, dove per la verità gli “azzurri” non brillarono disputatasi a Roma il 28 marzo 1920).
Restò la divisione del campionato in gironi regionali e con raggruppamenti Nord e Centro-Sud; ad esso parteciparono 67 squadre.
La Juventus si classificò prima a pari punti con la Pro Vercelli nel girone A della sezione Piemontese, accedendo così alle semifinali nazionali, che nella pratica era un girone di sei squadre. I bianconeri dominarono la fase, perdendo solamente con l’US Milanese e pareggiando con il Brescia. La squadra quindi passò alla fase “finali nazionali” che designava il campione del Nord, con Genoa ed Inter. I bianconeri vinsero la partita col Genoa “grazie al gioco superbo dei suoi tre difensori estremi e di Bona [l’attaccante autore di due gol, nda]” (La Stampa); dopo l’iniziale vantaggio dei rossoblu, la squadra attaccò ripetutamente, fino al pareggio e al vantaggio conseguito al 35’. Nella ripresa il Genoa pareggiò momentaneamente, ma la Juventus non si perse d’animo e al 71’ segnò il gol del definitivo 3-2. La partita fu però macchiata da incidenti sul terreno e fuori.
Nell’incontro successivo con l’Inter, disputata in campo neutro, a Genova ma con un pubblico più che ostile verso i bianconeri, ecco la sconfitta. I bianconeri attaccarono ripetutamente, ma la retroguardia interista riuscì a sventare i vari pericoli e malgrado l’inferiorità numerica, dovuta all’infortunio di Cevenini II, furono proprio i nerazzurri a segnare l’unico gol della partita con Aebi che tirò da lontano “sorprendendo il portiere e segnando basso nell’angolo. È un gol classico, elegantissimo” come riportò La Stampa.
La Juventus così fu eliminata dal torneo.
I PRIMI 100 ANNI DELLA JUVE. Prima di iniziare1897: La fondazione dello JUVENTUS FOOTBALL CLUBI primi 100 anni della Juve. Il 1898I primi 100 anni della Juve. Il 1899I primi 100 anni della Juve. Il 1900I primi 100 anni della Juve. Il 1901I primi 100 anni della Juve. Il 1902I primi 100 anni della Juve. Il 1903I primi 100 anni della Juve. Il 1904I primi 100 anni della Juve. Il 1905I primi 100 anni della Juve. Il 1906I primi 100 anni della Juve. Il 1907I primi 100 anni della Juve. Il 1908I primi 100 anni della Juve. Il 1909I primi 100 anni della Juve. Il 1910/1911I primi 100 anni della Juve. Il 1911/1912I primi 100 anni della Juve. Il 1912/1913I primi 100 anni della Juve. Il 1913/1914I primi 100 anni della Juve. Il 1914/1915I primi 100 anni della Juve. Il 1915/1916Commenta nel
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