Dopo la Grande Guerra: parte IIIDi A. PavanelloLa prima importante novità per la squadra fu l’arrivo del primo vero allenatore ( o “trainer” come lo si chiamava all’epoca), l’ungherese Jeno Karoly, ex giocatore del prestigioso l’MTK (Magyar Toerevecks Klub, ovverossia Club Polisportivo Ungherese), nonché Nazionale Ungherese, scoperto da Edoardo Agnelli sulla Riviera Ligure, mentre allenava l'FBC Savona.
La squadra venne rinforzata con la mezz’ala sinistra Férénc Hirzer, ungherese come l’allenatore, che il Presidente della Juventus volle fortissimamente (superando anche la non facile burocrazia dell’epoca: fu necessario anche il nullaosta della Nazionale ungherese). Il suo biglietto da visita furono 3 gol nella prima gara ufficiale disputata con la Juventus; arrivò dal Padova Pietro Pastore (giocherà con la Juventus 67 partite e segnerà 55 gol e avrà pure una carriera cinematografica).
La Juventus ingaggiò pure il difensore Virginio Rosetta proveniente dalla Pro Vercelli e protagonista suo malgrado di un vero e proprio “caso”. Rosetta infatti se n’era andato dalla Pro Vercelli, visto il rifiuto del Presidente Bozino di pagargli lo stipendio (il Presidente della squadra avrebbe detto che “per le gloriose casacche bianche (i giocatori) dovevano sentirsi onorati di giocare gratis”); il Genoa, rivale della Juventus per la lotta al titolo, contestò il tesseramento del giocatore e nel contenzioso tra le due squadre, Bozino parteggiò per il Genoa. Rosetta più tardi ricordò quei momenti “Era la stagione 1923/24. I gironi che componevano il campionato erano tre. Eravamo in testa al nostro che comprendeva anche il Genoa. Insomma, stavamo correndo lanciati verso lo scudetto. Tutto d’un tratto il Genoa suscitò il caso del mio tesseramento […]. Il Genoa chiese alla Federazione di indire una assemblea straordinaria per affrontare la questione. Il cuore di Bozino divenne tenero per il Genoa. Venne convocata la richiesta assemblea e la squadra ligure ebbe a suo favore tutte le deleghe delle società della Riviera. Ottenne così l’annullamento del mio tesseramento. Un vero putiferio. Il nostro vicepresidente Craveri sfidò a duello il vicepresidente del Milan, Baruffini […] Mi sentivo nei panni del responsabile di tutto e me ne stavo chiuso in casa senza più uscire […]”.
La Juventus fu penalizzata di sei punti, per gli incontri ove Rosetta era stato schierato. La squadra finì il campionato (vinto guarda caso dal Genoa) al quinto posto del girone A della Lega Nord : il cammino dei bianconeri fu di tutto rispetto, giacché (sconfitte a tavolino a parte) persero solo la partita col Brescia all’andata e col Novara al ritorno.
E’ tra l’altro questa la prima stagione in cui viene introdotto per lo scudetto, come stemma onorifico assegnato alle squadre vincitrici.
Viene introdotto il modello del giocatore professionista anche se per molto tempo rimarrà in vigore la formula del “mancato guadagno” (un rimborso forfettario come parziale risarcimento del tempo “speso” a giocare a calcio).
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