Anche per il procedimento dovuto al filone stipendi si diffondono e si anticipano a mezzo stampa le decisioni.
La bene informata Gazzetta dello Sport riporta che il procuratore Chiné si prenderà tutto il tempo possibile prima di inviare il pre-deferimento (?) sulla questione. Potrebbe avvenire dopo Pasqua, forse successivamente al 19 aprile, giorno in cui il Collegio di Garanzia Coni esaminerà il -15 inflitto alla Juventus, il cui esito peserà su tutta la vicenda.
Sembra che in caso di annullamento della penalizzazione in classifica, la Procura Figc, assetata di penalizzazione, non aderirà a una eventuale richiesta di patteggiamento.
Questo slittamento temporale potrebbe portare ad una decisione dopo la chiusura di questa stagione. Una soluzione ideale per stabilire un’entità della pena che lasci la Juve fuori dalle coppe, così da far contento anche il presidente Uefa Ceferin, amico di quel Gravina per il quale ha la facoltà di appoggiare la candidatura dell'Italia per gli europei 2032, tanto agognati da Malagò e dal presidente della FIGC.
Contestualmente al cammino della giustizia sportiva, arrivano le dichiarazioni di Ceferin (“La storia della Juve doveva finire come è finita, perché era tutto sbagliato”), che sembra avere già certezza in merito alla sentenze sulla Juve visto che si spinge a dare per scontato che il club bianconero abbia falsificato i bilanci; concetto inaccettabile per un presidente Uefa che dovrebbe attendere le sentenze definitive.
Sentenze definitive come quella odierna del Consiglio di Stato, che ha dichiarato improcedibile il ricorso di Gabriele Gravina contro il dispositivo del Tar che dava ragione a Fabio Paratici. Questa decisione cambierà la giustizia sportiva, mettendo dei paletti ben precisi. Per intenderci, non potrà più esserci quella discrezionalità con la quale la Procura della Figc si è rifiutata di consegnare documentazione di un procedimento sportivo.
Ma non è ancora finita. La Procura di Torino ha aperto un fascicolo senza ipotesi di reato e senza indagati per omissione a bilancio da parte della Juventus delle prelazioni con Sassuolo e Atalanta. Gianoglio continua ad indagare anche dopo la chiusura delle indagini perché le nuove segnalazioni riguarderebbero la stagione 2022.
Più che “giustizia” sembra una guerriglia, che non fa altro che spingere i tifosi ad allontanarsi il più velocemente possibile da uno sport gestito in modo veramente assurdo. Sono in pochi quelli ancora disposti a pagare per vedere delle competizioni completamente falsate.
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