Di A. Pavanello Sezione III: Il Quinquennio. Parte seconda: L’organico si rinforza con l’arrivo di Luigi Bertolini, che Carcano aveva avuto modo di allenare quando era ad Alessandria : fu il tecnico bianconero che consigliò i dirigenti all’acquisto del forte laterale; arrivò anche Luis Monti il cui primo impatto col calcio italiano fu un po’ sorprendente...di lui scrive infatti Gianni Giacone giornalista “l’arrivo in Italia, dall’Argentina di Luis Monti[...]fa già parte della leggenda del nostro calcio. Il suo aspetto da attempato signore con pancetta, da ex calciatore in viaggio di piacere e la sua repentina trasformazione, che ha del prodigioso, in atleta prontissimo per il campionato già un paio di mesi più tardi, paiono capitoli di una favola...”.
Il cammino dei neocampioni fu altalenante nelle prime giornate: pareggio con la Pro Patria, seguita da una vittoria per 5-3 col Napoli e di nuovo pareggio col Casale, prima di incappare nella prima sconfitta della stagione con la Roma, che già la stagione precedente si era dimostrata squadra difficile. La squadra di Carcano allineò poi 5 vittorie, prima di essere bloccata sul pareggio col Bologna, avversario dei bianconeri per lo scudetto. Dopo la sconfitta con la Lazio, la Juventus vinse le ultime quattro partite del girone di andata e tra esse spiccò il 6-2 contro l’Ambrosiana Inter: dopo un doppio vantaggio iniziale, Combi e compagni avevano subito la reazione nerazzurra e nel secondo tempo era arrivato il pareggio, seguito da un grave scontro che mise ko il portiere degli interisti. La Juventus continuò ad attaccare e poi dilagò. Scrisse La Stampa in merito all’incontro “La disgrazia di questa squadra (ovvero l’Ambrosiana Inter, nda) fu di incontrarsi in una Juventus in condizioni eccezionali di forma. Quanto i bianco-neri fecero ieri […] fu schiettamente bello”.
Il girone di ritorno iniziò col botto: 7-2 rifilato alla Pro Patria e alla 22esima giornata altro punteggio “tennistico” con la Roma. Anche il Bari subì lo stesso castigo (7-3). Alla 26sima giornata vi fu il sorpasso sul Bologna che aveva concluso il girone d’andata in testa: la Juventus vinse a Torino con la Triestina 4-2, in una partita combattuta dove gli ospiti si erano portati per due volte in vantaggio. Nel secondo tempo però la differenza tecnica venne fuori ed i bianconeri portarono a casa risultato…e primato. “Le emozioni non mancano agli appassionati juventini quando la loro squadra gioca in casa […] da qualche tempo a questa parte, le vittorie non giungono che dopo accanita resistenza degli avversari e dopo che il pericolo di un eventuale insuccesso s’è profilato, spauracchio temuto […] La Triestina ha opposto ai campioni una resistenza accanitissima..” (La Stampa).
I bianconeri non lasceranno più la testa della classifica, vincendo 7 degli 8 ultimi incontri. Il 3-0 inferto al Brescia, permise agli uomini di Carcano di diventare Campioni d’Italia, con 54 punti, 4 in più del Bologna ed addirittura 14 in più della Roma.
La Stampa scrisse “Il campionato italiano 1931-32 ha determinato il suo vincitore. Due giornate di lotta mancano tuttora per portare a termine la lunga e grandiosa competizione, ma la squadra che tiene attualmente il primo posto non potrà più essere raggiunta…”
La popolarità della Juventus cresce ed i tifosi si moltiplicano in tutta Italia…
La formazione scudettata:
Combi, Rosetta, Caligaris, Vecchina, Sernargiotto,Ferrero, Orsi, Ferrari, Cesarini, Monti, Bertolini, Munerati, Varglien I, Varglien II
La Juventus partecipò nuovamente alla Coppa Europa Centrale, dopo aver facilmente battuto il Ferencvaros (il turno fu ipotecato soprattutto all’andata, vinta 4-0), la squadra di Carcano così passò al turno successivo per affrontare di nuovo lo Slavia Praga.
Il contesto tuttavia fu molto duro e i bianconeri, in un match con risse continue (Cesarini tra l’altro fu espulso) persero 4-0. Nel match di ritorno furono prese delle misure di sicurezza eccezionali per l’epoca e la partita sembrò mettersi al meglio, giacché la Juventus, grazie a Cesarini e Orsi, era già sul 2-0. A inizio ripresa però il portiere dello Slavia, fu colto da malore e dopo una decina di minuti il club ospite decise di ritirarsi.
I bianconeri andarono in vacanza; spettava ora alla Federazione pronunciarsi sul caso, ma la società era convinta di poter disputare la finale;
tuttavia il 16 agosto vi fu il colpo di scena: il comitato organizzatore della Coppa escluse Juventus e Slavia, assegnando la coppa al Bologna. La Juventus tentò di ricorrere contro la decisione, ma fu invano; vani furono anche i tentativi dei dirigenti del Bologna di far organizzare nuovamente l’incontro tra Slavia e Juventus. I PRIMI 100 ANNI DELLA JUVE. Prima di iniziare1897: La fondazione dello JUVENTUS FOOTBALL CLUBI primi 100 anni della Juve. Il 1898I primi 100 anni della Juve. Il 1899I primi 100 anni della Juve. Il 1900I primi 100 anni della Juve. Il 1901I primi 100 anni della Juve. Il 1902I primi 100 anni della Juve. Il 1903I primi 100 anni della Juve. Il 1904I primi 100 anni della Juve. Il 1905I primi 100 anni della Juve. Il 1906I primi 100 anni della Juve. Il 1907I primi 100 anni della Juve. Il 1908I primi 100 anni della Juve. Il 1909I primi 100 anni della Juve. Il 1910/1911I primi 100 anni della Juve. Il 1911/1912I primi 100 anni della Juve. Il 1912/1913I primi 100 anni della Juve. Il 1913/1914I primi 100 anni della Juve. Il 1914/1915I primi 100 anni della Juve. Il 1915/1916I primi 100 anni della Juve.1919/20I primi 100 anni della Juve.1920/21I primi 100 anni della Juve.1921/22I primi 100 anni della Juve.1922/23I primi 100 anni della Juve.1923/24I primi 100 anni della Juve.1924/25I primi 100 anni della Juve.1925/26I primi 100 anni della Juve.1926/27I primi 100 anni della Juve.1927/28I primi 100 anni della Juve.1928/29I primi 100 anni della Juve.1929/30I primi 100 anni della Juve.1930/31Commenta nel
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