La versione aggiornata del: «c’è stato un errore ma nessuno ha sbagliato» (cit. Gravina) .

Se non avete capito come si indirizza un giudizio, e una stagione calcistica, sabato abbiamo un altro chiaro esempio. La settimana scorsa la Lazio viene battuta dalla Juve in modo netto; i bianconeri vincono e giocano bene, le trasmissioni sportive dedicano metà puntata a parlare della Lazio furiosa per un gol regolarissimo. Nel turno successivo la Juve perde e male, le stesse trasmissioni parlano di tutto tranne che dell’episodio che avrebbe portato il rosso diretto per Berardi (bazzecole), dedicandogli tre minuti all’una di notte.

Mentre dopo Juve-Bologna, dopo aver ignorato gli errori contro la Juve, Rocchi non ha tardato un attimo a dichiarare che avrebbe sospeso Di Bello per l'episodio che ha sfavorito il Bologna, dopo l’errore con il Sassuolo che ha penalizzato la Juve, il designatore arbitrale parla di decisione “soggettiva” giusta, anche se lui stesso avrebbe dato il rosso. Queste le sue parole: «Berardi? Non mi sento di colpevolizzare l'arbitro per la decisione, poi in campo forse io avrei dato il rosso. Il Var era d'accordo con l'arbitro e non sono andati al VAR. Stiamo all'interno di valutazioni soggettive, giusto dar spazio alle interpretazioni».

Il designatore ha praticamente sancito che ogni arbitro può interpretare il regolamento, nessuna direttiva univoca, possono fare quello che vogliono. Dichiarazioni che dovrebbero, se non altro, far sorgere qualche dubbio sul Var che ricordiamo, è stato introdotto per risolvere proprio il problema della soggettività. Anni a parlare del mancato doppio giallo a Pjanic e nessuno ha mai pensato di risolvere il problema nello stesso modo! Ma la valutazione soggettiva, non vale per decisioni pro-Juve, solo quelle che la possono penalizzare. Insomma, anche Rocchi si fa portavoce del famoso sentimento popolare .

Ma la Juventus? Ogni giorno siamo qui a discutere di situazioni irreali nelle quali la società preferisce non entrare minimamente, come se non fossero importanti, come se non fosse loro compito difendere la Juventus. Questa estate, prima dell’ennesima resa alla FIGC, Elkann pubblicamente aveva detto: «La Juventus non è il problema, ma è e sarà sempre parte della soluzione», che in pratica significa incassare qualsiasi cosa porgendo l’altra guancia.

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