Di A. Pavanello Sezione V: si ritorna a vincere. Parte VI e ultima
Dopo ben 13 anni dalla vittoria dell’ultimo titolo, la Juventus ridiventò Campione d’Italia con 62 punti.
Nella squadra erano arrivati Praest (dalla Danimarca, al posto di Ploeger che si era dimostrato deludente) e Martino (dall’Argentina), oltre che Viola, ritornato dal prestito; la squadra poi si rinforzò con gli innesti di Bertuccelli, Bizzotto, Piccinini e Vivolo . In panchina il nuovo allenatore era Jesse Carver.
La Juventus partì sparata con cinque vittorie consecutive (e tra queste, la vittoria sul Milan, futuro avversario per lo scudetto: “La Juventus ha vinto nel secondo tempo, dopo aver messo le basi del suo successo nei primi quarantacinque minuti di giuoco” (La Stampa) e continuò una striscia positiva di risultati, perdendo solamente con la Lucchese. Tale partita merita di essere ricordata perché, nell’anno in cui venne istituito il Totocalcio e la sua schedina, l’incontro venne lasciato fuori perché il pronostico appariva scontato!
Si registrarono rotonde vittorie con Palermo (6-2), Roma (3-0) o ancora Bologna (4-0 in trasferta “E’ successo a Bologna quello che era successo a Padova. Di lotta accanita e dall’esito incerto non ve n’è stata, perché il risultato a favore della Juventus è stato acquisito in modo perentorio subito” (La Stampa). Tre giornate prima della conclusione del girone di andata, la Juventus divenne campione d’inverno, a suggellare la dominazione.
Il girone di ritorno vide i bianconeri più appannati, almeno all’inizio; gli uomini di Carver subirono due sconfitte in quattro giornate, tra cui il pesante 1-7 in casa col Milan! I bianconeri avevano aperto per primi le marcature con Hansen, prima di subire la reazione degli ospiti che segnarono tre gol dal 15’ al 49’. Di mezzo ci fu pure l’espulsione di Parola per fallo su Nordhal.
I bianconeri reagirono a questa sconfitta inanellando ben otto vittorie consecutive (particolarmente sofferta quella nel derby, di fronte ad un tenace Torino, pazientemente ricostruito dopo la tragedia che ne azzerò la squadra), tenendo quindi a debita distanza un Milan desideroso di ribaltare la vetta della classifica.
Il 23 aprile 1950, la Juventus conquistò matematicamente lo scudetto, vincendo sul Padova “i bianconeri hanno raggruppato il successo nello spazio di un quarto d’ora, negli ultimi cinque minuti del primo tempo e nei dieci iniziali della ripresa” (La Stampa).
Boniperti e compagni, nelle ultime sei giornate persero due gare: con la Roma in casa e ancora con la Lucchese, prima di concludere il campionato con un rotondo 4-0 sulla Sampdoria.
La formazione scudettata è composta da:
Viola, Bertuccelli, Manente, Mari, Parola, Piccinini, Muccinelli, Martino, Boniperti, J. Hansen, Praest3
Infine una curiosità: fu durante un Fiorentina-Juventus, che Parola si esibì in quel spettacolare gesto, la rovesciata, per allontanare un insidioso pallone diretto verso la porta bianconera, il fotografo Corrado Bianchi la immortalò e quindici anni dopo, fu l’artista Walter Vaccari a riprendere quella foto, cambiando i colori della maglia, per illustrare la copertina dell’album della Panini.
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I primi 100 anni della Juve. Il 1898
I primi 100 anni della Juve. Il 1899
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