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Udienze Processi di E. LOFFREDO del 30/03/2010 00:32:05
Calciopoli, difesa De Santis. II parte

 

Tribunale di Napoli – Udienza del 23 marzo 2010, quarta audizione teste Auricchio. Gallinelli, difesa De Santis. II parte


Il sistema di "autocontrollo"

L'avvocato Gallinelli attinge ancora alla informativa del 2 novembre 2005: «”Il sistema di autocontrollo, sospensione di uno o più turni, arbitraggio di partite di minor interesse, relegazione al ruolo di quarto arbitro, note caratteriali a fine campionato positive o negative, sono gestite in totale discrezionalità dai due designatori e concretizzano ormai da lunghi anni i necessari strumenti di coazione psicologica che comprimono ogni autonomia decisionale in capo al singolo arbitro interessato”. Lei ha notato nel corso della partita Lecce-Parma una compressione dell'autonomia decisionale di De Santis? Avete analizzate altre partite di De Santis?»
Auricchio: «Sono state comminate ammonizioni, come da referto aveva le motivazioni per farlo»
Gallinelli: «Ricorda ad esempio per quale motivo fu ammonito Morfeo?»
Auricchio: «Per proteste».
Gallinelli: «La protesta è un presupposto di fatto compatibile con un provvedimento di ammonizione?»
Auricchio: «Sì, sì. Fu espulso poi Morfeo...»
Gallinelli: «No e questo è un dato tabellarmente che posso confutare, è un'altra distorsione. È stato ammonito e non espulso. È stato frutto di una vostra erronea valutazione?».
Auricchio: «Il tabellino sportivo della stampa... » era sbagliato
Gallinelli: «Il referto dell'arbitro è stato acquisito prima di scrivere l'informativa o solo dopo?»
Auricchio: «Nell'informativa poi riportiamo il referto e il dato corretto. Io ho riportato la gazzetta dello sport».
Gallinelli: «Beh, ogni tanto avreste dovuto leggere anche altri giornali»
Auricchio: «L'errore non è nostro, Morfeo espulso era riportato secondo il giornale gazzetta»
Gallinelli: «Lei cosa intende per tabellino sportivo?»
Auricchio: «Per ogni partita abbiamo riportato, con un modestissimo taglia/incolla, il dato da tabellino sportivo che abbiamo importato dal sito della gazzetta dello sport, formazioni, arbitro, marcatori, note».
Il teste precisa che a causa della concitazione della partita per i quotidiani era stato difficile ricostruire i provvedimenti disciplinari dell'arbitro. Successivamente i carabinieri hanno verificato la reale situazione tramite il comunicato ufficiale della Lega.
Gallinelli smentisce questa asserita confusione giornalistica producendo un giornale della sera stessa della partita.

Collina l'intoccabile

Gallinelli: «Mentre si giocava Lecce-Parma, che secondo le prospettazioni dell'accusa fu alterata a favore della Fiorentina, si ricorda con chi giocava la Fiorentina, chi era l'arbitro e quale fu il risultato?»
Auricchio: «Fiorentina-Brescia 3-0, arbitro Collina»
Gallinelli: «Ha visto la partita dal punto di vista investigativo? Ha notato delle anomalie e gol cosiddetti fantasma che sono stati dati alla Fiorentina?»
Auricchio: «Non lo ricordo per Fiorentina-Brescia, la partita si è subito messa su un binario, 2-0. Non è stata una partita particolarmente tesa o anomala nel comportamento arbitrale»
Gallinelli: «Ci sono state polemiche su questa partita? O forse perché arbitrava Collina le polemiche non sono neanche consentite?»
Auricchio: «Non ricordo commenti particolarmente sensibili sull'arbitraggio».
Gallinelli: «Nell'informativa parla di due episodi entrambi sfavorevoli alla squadra ospite»
Auricchio legge i titoli degli articoli richiamati nell'informativa che non riportano gli episodi dubbi. Il legale invece legge l'informativa, laddove sono ricordati i due episodi ed è scritto: “Episodi dubbi vennero citati solo marginalmente dai mass-media perché la terna arbitrale era guidata da Collina” .
Gallinelli: «Che ha l'immunità arbitrale Collina?». Poi aggiunge: «Quindi ci sono state contestazioni.
Auricchio: «Veramente sosteniamo il contrario, vennero citati solo marginalmente dai media».Ennesima conferma che l'attività investigativa si indirizzava secondo le polemiche mediatiche.
Gallinelli: «Se l'arbitro fosse stato De Santis al posto di Collina forse...no? »
Auricchio: «Beh, l'obiettivo era quello di salvare la Fiorentina, l'ipotesi investigativa è questa». E l'arbitro che sbagliando favorisce direttamente i viola non viene indagato...
Casoria: «Vabbè..., andiamo...». Vabbè che?
Gallinelli: «L'arbitro era Collina non De Santis... »
Pm Capuano: «Presidente però questi commenti...Domanda e risposta, senza commenti».
Gallinelli: «Il colonnello lo ha scritto nell'informativa...»
Capuano: «Che domanda è?» Se vuoi te lo spiego io che cos'è il non indagare su Collina: omissioni in atti d'ufficio.

Come al solito quando ci sono difficoltà per qualcuno, si crea ad arte la caciara...

Gallinelli: «La partita precedente a Fiorentina-Brescia, Brescia-Messina, da chi fu arbitrata? Si ricorda il risultato finale?»
Auricchio: «2-1 per il Brescia. L'arbitro non me lo ricordo».
Gallinelli: «L'arbitro era De Santis. Aiutandosi con la sua documentazione, il Brescia aveva in campo dei giocatori diffidati?»
Auricchio: «Non lo ricordo. Non ricordo che Brescia-Messina sia stata attenzionata da noi».
Gallinelli spiega perché si concentra su questa partita: «Il risultato positivo per il Brescia, poteva pregiudicare le aspettative della Fiorentina. La Fiorentina avrebbe preferito una vittoria o una sconfitta del Brescia?»
Auricchio: «Una sconfitta del Brescia, credo».
Gallinelli: «Quindi De Santis in questo caso sarebbe andato contro, non avrebbe favorito la Fiorentina».
Auricchio: «No, non avrebbe favorito la Fiorentina».
Gallinelli: «C'era un giocatore diffidato del Brescia, si ricorda se è stato ammonito?»
Auricchio: «No, non lo ricordo».

I cosiddetti arbitraggi “favorevoli alla Juventus”

Gallinelli: «Informativa del 19 aprile 2005, “I risultati acquisiti dall'attività di indagine convergono verso una pianificazione stabile e sistematica diretta a creare le condizioni che consentono il conseguimento del risultato più conveniente alla squadra di cui Moggi è Direttore generale, alterandone lo svolgimento e quindi l'esito delle gare attraverso la collocazione di arbitri ad hoc, che arbitrano in modo unilaterale a favore della Juve. Il vantaggio ricavato dagli arbitri per la loro contiguità risulta essere la garanzia di giungere ai massimi livelli di carriera” eccetera eccetera... Ecco, estrapolando il De Santis da questa categoria di arbitri corrotti, che arbitrano in modo unilaterale in favore della Juventus, con riferimento a quali partite da voi attenzionate avete ravvisato tale tipo di condotta?»
Auricchio: «Le abbiamo citate in sede di esame..., sono nei capi di imputazione comunque, Lecce-Juve ad esempio...»
Gallinelli: «Posso aiutarla io? Juventus-inter? Tredicesima giornata, 20 aprile 2005, risultato Juve zero inter uno. Rispetto a questa partita cosa mi può dire?»
Auricchio: «Vale quello che abbiamo detto prima».
Gallinelli: «Quali comportamenti favorevoli alla Juventus ha ravvisato da parte di De Santis?»
Auricchio: «Le attività di De Santis a partire dal febbraio 2005... »
Gallinelli: «Si ricorda chi era in lotta con la Juve per lo scudetto il 20 aprile del 2005? »
Auricchio: «Era in lotta con il Milan. Con quella sconfitta credo che il Milan raggiunse gli stessi punti della Juve».
Gallinelli: «Quali condotte favorevoli (alla Juve, ndr) del De Santis ha ravvisato in questa partita? Come vantaggi diretti»
Auricchio: «Aprile 2005 è un periodo investigativo piuttosto chiaro, De Santis riceve una notifica di proroga delle indagini...»
Gallinelli: «Chiedo scusa presidente, ho delineato bene la domanda...»
Casoria: «Allora risponda direttamente su questa partita. Poi dice la spiegazione».
Auricchio: «La partita di cui lei parla, come Parma-Juventus e Palermo-Juventus, è una di quelle per le quali l'atteggiamento del De Santis è esattamente all'opposto. La motivazione che noi abbiamo dato a questo atteggiamento è legata sostanzialmente...».
Gallinelli: «Chiedo scusa, ma io ho parlato di condotte arbitrali specifiche. Quali episodi?»
Auricchio: «Non ci sono condotte tecniche da questo punto di vista, le sto dando una motivazione, se la vuole, se no, la mia risposta è no».
Casoria: «Non ci sono».
Gallinelli: «Allora l'aiuterò...».
Il legale evidenzia la mancata espulsione di Cordoba, che il teste non ricorda. Evidenzia lo status di diffidati di Ibrahimovic e Appiah, anche di questa circostanza il teste non ricorda, così come non ricorda se furono ammoniti.
Gallinelli: «Ricorda se a seguito di quella partita Ibrahimovic fu squalificato per tre turni, squalifica che non gli consentì di giocare lo scontro diretto con il Milan?»
Auricchio: «In seguito della prova televisiva»
Gallinelli: «Un turno per ammonizione e due in seguito alla prova televisiva».

Ovviamente con riferimento alla prova televisiva il legale di De Santis vuole fra notare che se l'arbitro avesse riferito di aver visto l'episodio per il quale venne chiesta, considerando non sanzionabile l'episodio, non vi sarebbero stati i due turni di stop per lo svedese.
Gallinelli: «Quale organo della giustizia sportiva è deputato a chiedere l'applicazione di tale strumento disciplinare?»
Auricchio: «Dipende dalla circostanza...»
Gallinelli: «C'è una procedura che è stabile ed è sempre quella. È prevista dal regolamento».
Casoria: «Avvocato lo dica, chi è che ha preso questa iniziativa? E così lui controlla... »
Gallinelli: «La procura federale chiede l'applicazione della prova televisiva. Poi il giudice sportivo convoca l'arbitro, se l'arbitro dichiara di aver visto l'episodio e valutato, non si procede a nessuna applicazione di prova televisiva. Se l'arbitro dice di non aver visto l'episodio, a quel punto si instaura la procedura».
Casoria: «Questo perché inciderebbe sulla posizione di De Santis?»
Gallinelli: «Adesso vediamo. L'arbitro De Santis se avesse dichiarato di aver visto e valutato l'episodio, non avrebbe consentito l'applicazione della prova televisiva, e quindi Ibrahimovic non avrebbe avuto altre due giornate di squalifica e quindi avrebbe giocato la partita decisiva. Le sembra questo comportamento compatibile con quel teorema accusatorio vostro?»
Auricchio: «Il comportamento è compatibile secondo la nostra ricostruzione... »
Gallinelli: «No, no».
Casoria: «Vediamo come giustifica...»
il pm Capuano non appena gli toccano il teorema: «Presidente facciamo finire di rispondere però... perché ogni volta che risponde però... avvocato anche lei...». Sembra un bambino che protesta...
Interviene il Presidente per ristabilire l'ordine.
Auricchio: «Il comportamento storico del De Santis in questo momento storico del campionato è un comportamento oggettivamente contrario alla Juventus. Lo abbiamo sostenuto e lo abbiamo poggiato su valutazioni obiettive». Obiettive per chi?!
Casoria: «L'avvocato vuole sapere “compatibile” perché?»
Auricchio: «C'è una motivazione oggettiva per cui ciò accade, secondo la nostra valutazione, ed è quella che il De Santis, in quel momento storico, a partire dal febbraio in merito alle sue attività di acquisizioni sulle inchieste che lo stavano andando a riguardare, ha fatto questo tipo di valutazione». Lo “sdoganamento”.
Gallinelli: «Da febbraio, il campionato di calcio quanti mesi dura »
Auricchio: «Parliamo di febbraio, marzo e aprile. A febbraio aveva le esigenze conoscitive, ad aprile ha avuto direttamente cognizione...»
Gallinelli: «Ve lo ha detto lui?»
Auricchio: «E' stata notificata la richiesta di proroga delle indagini ai soggetti sottoposti a indagine».
Casoria: «Loro hanno verificato una presa di distanza dalla Juventus e hanno interpretato... »
Gallinelli: «Ecco e siamo ad aprile, febbraio, marzo e aprile. Poi Lecce-Parma 29 maggio. Invece non aveva più l'avviso di garanzia, non aveva niente?»
Auricchio: «No, Lecce-Parma invece rientra, evidentemente il signor De Santis ricambia... »
Gallinelli: «E' un camaleonte!»
Auricchio: «...ricambia e ce lo dicono gli stessi colloqui». Ma ci faccia il piacere ci faccia!
Gallinelli: «Quanto dura il campionato di calcio 2004-05?»
Auricchio: «Da Agosto a maggio.»
Gallinelli: «Quindi, abbiamo tre mesi di ripensamento. Una persona strutturata in un contesto associativo, con un ruolo determinante come quello di capo della combriccola romana, perché ad aprile gli è arrivato un avviso di garanzia, non si presta più a favorire più la squadra della Juventus (già da febbraio! Ndr), pregiudicando tutta un'attività»
Auricchio: «Assumere atteggiamenti oggettivi di contrarietà alla Juventus».
Gallinelli: «Addirittura di contrarietà? Si sarebbe esposto comunque»
Auricchio: «Si espone lo abbiamo anche registrato nei colloqui, si è preso dei riferimenti come hanno citato la Fazi e Bergamo, dove il problema era proprio De Santis. Questo comportamento non è passato in modo irrilevante. La parte finale non è a favore della Juve, ma è a favore della Fiiorentina. Ne è consapevole perché nella telefonata con Mazzini dopo Lecce-Parma è lo stesso De Santis che riferisce il collegamento con la Fiorentina che si è salvata. Anzi fa proprio la battuta esaltando il concetto che lui durante la partita ha fatto finta di non sapere che la Fiorentina sarebbe stata salva con quel risultato».
Gallinelli: «Però prima abbiamo fatto un riferimento anche a Brescia-Messina», che smentisce questa ricostruzione. «Cominciamo a mettere insieme questi comportamenti di ripensamento. Allora: Brescia-Messina, De Santis arbitra, vince il Brescia...»
Auricchio: «Nessuno gli ha chiesto niente, nessuno gli ha detto niente...». Comodo uscirsene così!
Gallinelli: «Una condotta anti-associativa, giusta?»
Auricchio: «Brescia-Messina lo dice lei, per noi è irrilevante. Perché in quel momento la partita è Lazio-Fiorentina, che se non si fosse chiusa con quell'episodio eclatante, la partita si sarebbe chiusa in quel momento, non ci sarebbe stato neanche bisogno di Lecce-Parma». Tutto quello che non corrobora l'accusa è “irrilevante” per il colonnello!
Gallinelli: «Senta, ma io parlo delle partite di De Santis. Se il Brescia avesse vinto a Firenze, avrebbe avuto rilevanza Lecce-Parma?»
Auricchio: «La Fiorentina sarebbe andata in serie B».
Gallinelli: «Siccome ho sentito parlare di ripensamenti, non nell'arco di dieci anni di struttura associativa, e sarebbe comprensibile che ha avuto tre mesi di ripensamento. Ma qui parliamo di nove mesi... De Santis avrebbe compromesso...»
Auricchio: «Da febbraio diciamo».
Gallinelli: «Parma-Juventus è del 6 gennaio, là che atteggiamento ha De Santis?».
Auricchio: «Esattamente, iniziamo da quell'anno, non da agosto».
Gallinelli: «Un mese in più allora?»
Auricchio: «Ma anche maggio. L'ultimo anello...»
Gallinelli: «Ma quand'è che è associato De Santis?»
Auricchio: «L'ultimo anello che abbiamo esaltato è in relazione alla Fiorentina, non in relazione alla Juventus. Non un ripensamento...».
Gallinelli: «Adesso mi sembra che sia suggestiva questa cosa. Si tratta di programma criminoso, a De Santis viene contestato di essere promotore, organizzatore e partecipe di questa struttura associativa. È anche promotore e ripensa..., è partecipe, sicché ripensa..., si fa dei rimorsi di coscienza... Ha quattro mesi di ripensamento»
Auricchio: «Non quattro mesi. Dal 2005 in poi De Santis assume un atteggiamento logico secondo la nostra ricostruzione». Logica sì. Quale? «L'ultima partita, Lecce-Parma, non è un pro-Juve, è un pro-Fiorentina...»
Gallinelli: «Chiedo scusa, sono condotte anche queste del programma cosiddetto finalizzato anche al salvataggio della Fiorentina. Quindi secondo la vostra ricostruzione accusatoria, De Santis sarebbe stato asservito alle società Messina (e già c'è un atto contrario al fine associativo, il Messina perde contro il Brescia), Juventus (Parma-Juventus è del 6 gennaio)... Palermo-Juventus, Parma-Juventus e Juventus-inter, secondo Moggi, intercettato al telefono in tempi non sospetti, sarebbero costate per colpa del De Santis sei punti alla Juventus. Sei punti in un campionato sono importanti, soprattutto tra squadre che sono state in lotta per la conquista del titolo fino all'ultimo punto».

Fiorentina-Bologna, arbitro De Santis

Gallinelli: «Questa partita si inquadra, secondo la vostra prospettazione accusatoria, nei vantaggi non più diretti, ma indiretti, Cioè, De Santis non arbitra la partita contestatagli, ma arbitra una partita in cui una della due squadre la settimana successiva deve incontrare la Juventus. Capo G dell'imputazione, “ De Santis, Bergamo, Moggi compivano atti fraudolenti consistiti nell'alterazione del sorteggio del direttore di gara e per De Santis nella dolosa ammonizione, come se esistesse quella colposa, dei calciatori del Bologna, successivo avversario della Juve, Petruzzi, Nastase e Gamberini, già diffidati e conseguentemente squalificati per l'incontro Bologna-Juve. Atti finalizzati ad influire sull'andamento della partita successiva, ma che comunque alteravano la regolarità e l'andamento della partita Fiorentina-Bologna”. Con questa unica condotta non solo gli si contesta la direzione arbitrale per quella partita, ma ha anche concorso con l'arbitro poi che arbitrerà Bologna-Juventus, perché avrebbe pregiudicato il Bologna. Sono state compiute attività tecniche, servizi di osservazione nella sede in cui veniva effettuato il sorteggio arbitrale, e che vi hanno consentito di raccogliere dei riscontri oggettivi in merito all'alterazione del sorteggio e alla designazione fraudolenta del De Santis per la partita Fiorentina Bologna?».
Auricchio: «No il sorteggio...»
Gallinelli: «Quindi non avete riscontrato nessuna...? Avete visionato il filmato della partita Fiorentina Bologna?»

Il Presidente chiede di sospendere per cinque minuti per necessità dello stenotipista, però si deve arrendere alle richieste dei pm e degli avvocati, tra i quali Trofino: «Presidente, lei lo sa, sono piuttosto datato, sono piuttosto vecchietto, ma dopo nove ore... Domani abbiamo un processo»
L'avvocato Gallinelli rende noto che ha ancora circa due ore di controesame...

Il Presidente acconsente alle richieste e aggiorna la causa al 30 marzo.

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