Quello che state per leggere è un copione, che si autoalimenta da anni e che coinvolge chiunque ed in ogni ambito, dalla politica allo sport.
Ne rimaniamo ogni volta sorpresi perché, in molti casi, viene meno l’educazione, il senso delle istituzioni, la serietà, l’opportunità di usare quello spazio mediatico per veicolare un messaggio positivo.
Negli ultimi giorni,
Ignazio La Russa, Presidente del Senato della Repubblica Italiana, stuzzicato dal clima pre-derby d’Italia, ha affermato: "Volevo fare il Ministro dello Sport per affossare la Juventus” citando ancora l’evergreen nerazzurro: il rigore Iuliano-Ronaldo. Dichiarazione ritrattata dopo qualche giorno “Quella sulla Juve era una battuta, forse inopportuna. Non ho gradito la penalizzazione ai bianconeri”.
Arriva il giorno del match allo Stadium tra i bianconeri e i nerazzurri e un episodio dubbio, porta al gol del pareggio dell’Inter. Si scatena la solita bufera social e ancora una volta, il presunto errore viene giustificato da
Rocchi, l’attuale designatore arbitrale, in questo modo: “Darmian-Chiesa per noi non è fallo per la tipologia di gara”. Qualcuno ci spiegherà prima o poi il significato, se esiste, di questa affermazione, anche se sembra ricalcare quella massima che non passa mai di moda: "Mi raccomando, che non aiuti la Juventus per carità di Dio eh? (la raccomandazione di Carraro all’allora designatore Bergamo).
Trascorre ancora qualche giorno e arriva
Mario Draghi, ex presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, che afferma: “Con la Roma rapporto da tifoso. Da giovane andavo allo stadio, ma vinceva sempre una certa squadra di Torino che non voglio neanche...".
Concludo questa breve carrellata con una dichiarazione che, in qualche modo, da consapevolezza sul generale clima antijuve, ed è quella che arriva da
Gianpaolo Calvarese, ex arbitro di calcio: “Juve -Inter gara più difficile da dirigere? Credo di sì, per vari motivi... motivi di tifo, perché 1/3 d’Italia tifa Juventus e gli altri 𝟐/𝟑, al di là della loro squadra del cuore, sono tendenzialmente antijuventini".
Chiunque non tifi Juventus è un antijuventino e da antijuventino sfrutta la propria posizione, a qualsiasi livello, per perorare il proprio tifo. Non è un comportamento che dovrebbe rendere fieri, non è sicuramente un esempio da seguire e ancor meno avvicina al senso dello sport. Al contrario aiuta ad alimentare il sentimento popolare di chi si sente, da sempre, inferiore alla Vecchia Signora. Dopo 20 anni di processi che hanno colpito la Juventus in ogni modo e dopo una stagione di penalizzazioni senza senso, ascoltare persone, con cariche di un certo tipo, esporsi nel solito modo, rende chiara l’ignoranza sportiva generale. Cosa di positivo può nascere da questo atteggiamento generale?
Per qualcuno, queste evidenze, sono manie di persecuzioni del tifo juventino.
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