In questa stagione vediamo
orrori arbitrali innegabili che hanno costretto parte della stampa e alcuni salotti televisivi ad evidenziare una serie impressionante di
favori all’Inter. Errori spesso decisivi per l’esito delle partite, eclatanti e non più vendibili, in epoca VAR, come semplici sviste. Qualcuno ha dovuto dismettere il tono benevolo e anche gli addetti ai lavori hanno mostrato di non sopportare il trend dei favori.
In questi anni abbiamo constatato molte volete come il potere mediatico, con chiacchiere ben indirizzate da presunti professionisti dell’informazione, sia stato centrale per indottrinare i tifosi verso il non rispetto dell’avversario vincente, giocando
sulla mancanza di una cultura sportiva che permette di far passare il messaggio che si vuole (che sia corretto o meno non ha importanza).
Negli ultimi giorni, l’informazione, seppur timidamente, ha dovuto raccontare del
«Sistema curva nord Milano», un’indagine sul «cuore più nerazzurro del Meazza» (Il fatto Quotidiano). Potere, accessi abusivi allo stadio, bagarini, parcheggi vip, finte onlus affari con la criminalità organizzata con coinvolgimento di dirigenti nerazzurri (i nomi non resi noti) e politici. Un accenno, perché l’insabbiamento mediatico è iniziato ancor prima della diffusione della notizia. Non parliamo nemmeno della giustizia sportiva, perché, nessun “Pecoraro” (ex procuratore FIGC) del caso sembra interessato a farne una questione di principio (o forse tifo), come successo con la Juventus qualche anno fa (parte lesa).
Per il
presidente dell’Inter Zhang, oramai figura virtuale, voci di provvedimenti restrittivi per padre e figlio sono stati corroborate anche dalla sua mancata presenza per la finale di Supercoppa Italiana. Altra notizia solo sussurrata racconta di una holding con sede alle Cayman che detiene 30% dell’Inter che rischia la cancellazione. Verrebbe meno un socio in un momento in cui il prestito di oltre 350 milioni di euro alla famiglia Zhang da parte del fondo Oaktree va a scadenza, prossimo 20 maggio, e sono già iniziate le manovre per tentare una rinegoziazione entro febbraio, nonostante gli interessi altissimi già pagati dal club.
La Procura di Roma, che ha preso dal tribunale di Napoli i faldoni al
caso Osimhen, chiude le indagini e indaga De Laurentiis e altri dirigenti per falso in bilancio, prospettandone il rinvio a giudizio. Ne abbiamo già parlato (
LINK), il segreto di Pulcinella: il presidente del Napoli acquistò l'attaccante per 71,2 milioni ma valutando quattro ragazzi 21 milioni. Ragazzi, sconosciuti prima e rimasti tali, che hanno denunciato il fatto di non essere mai stati a Lille pubblicamente. Notizia mediaticamente non da prima pagina, nonostante il fresco processo alla Juve di qualche mese fa sullo stesso filone delle plusvalenze fittizie.
Come proteggersi da questa situazione che, vuoi o non vuoi, crea disagio? Si getta benzina sul fuoco contro la Juventus, una pratica medievale che trova sempre riscontro positivo. Arriva quindi il servizio di Filippo Roma delle Iene, che prova a mescolare le carte togliendo dai riflettori situazioni scomode che coinvolgono i nerazzurri (lo scriviamo chiaramente) e il Napoli, con gli addetti ai lavori molto sensibili a non urtare il tifo partenopeo. Roma, noto tifoso giallorosso, presenta un servizio con un presunto arbitro in attività, coperto e con la voce camuffata, in cui evidenzia episodi pro-Juve (casualmente, ma solo casualmente nel match contro la sua Roma), pro-Inter e pro-Milan. Un modo per dire: le grandi sono tutte favorite e la povera Roma, penalizzata proprio contro i bianconeri (perché non approfittare del momento per sentirsi fieri del proprio tifo?). In un attimo, quel sentimento antiJuve che qualcuno, vista la stagione si vergognava di vantare, torna immediatamente attuale: la Juve ruba anche in questa stagione!
Che si stia cercando di confondere il pubblico pagante si nota bene dal fermento generale, una sorta di “rompete le righe” ben indirizzato contro la Juventus (l’unica cosa che crea interesse per la massa, soprattutto se nella sua eccezione negativa). A sostegno di quanto scriviamo, un servizio andato in onda durante il TG1 del 24.01.2024 sullo spreco di farmaci, che si chiudeva con questo virgolettato: “Buttiamo tanti farmaci da riempire lo Juventus Stadium".
L'associazione Juve-farmaci (intesi come doping) è l'ennesima trovata giornalistica. Vecchi metodi per un calcio che mostra a tutti, finalmente, i propri limiti. Probabilmente Inter e Napoli non subiranno l’onda mediatica che ha colpito la Juventus; probabilmente molte situazioni saranno insabbiate, prescritte e chiuse anche in modo creativo. Ma questo sistema ha portato il calcio italiano alla sua completa svalutazione. Non attira più nessuno, non è più credibile, non ha più l’appeal degli anni scorsi. Salveranno qualche società amica, ma faranno naufragare ancora più il movimento.
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