Se si pensa che basta davvero poco per aizzare le tifoserie italiane contro la Juve ci si dovrebbe chiedere perché la sequela di episodi a favore dell’Inter venga tranquillamente digerita. Un’accettazione condita con una serie di atteggiamenti negazionisti a auto-assolutori da parte delle istituzioni del calcio, Gravina e Rocchi su tutti, a cui si accompagnano tragicomiche esternazioni autoreferenziali di De Siervo, AD della Lega di Serie A.
È proprio la pantomima negazionista del sistema calcio che fa nascere inquietanti interrogativi. Perché si sta continuando a legittimare una serie di episodi che in sostanza stanno spostando gli equilibri della Serie A? Perché si sta favorendo la competitività in campo dell’Inter e nessuno (COVISOC e FIGC) si interessa della situazione societaria e finanziaria dei nerazzurri? Perché il designatore arbitrale non si cura di evitare di mandare spesso gli arbitri che hanno collezionato i molteplici errori a favore della seconda squadra di Milano? Esimersi dal far gravitare sempre gli stessi nomi nelle terne arbitrali o in sala VAR sarebbe una forma di tutela che con prudenza sottrarrebbe la classe arbitrale dai sospetti dei tifosi.
Come mai ad eccezione del presidente del Verona nessun’altra società ha sollevato le polemiche che sovente gratuitamente si urlano dopo le partite con la Juve? E come mai proprio in questa stagione dobbiamo assistere alla messa in onda delle accuse di correntismo portate da un presunto arbitro in attività la cui identità e autenticità non sono date? Dopotutto in passato è bastato molto meno del legittimo sospetto per imbastire crociate contro la Juve.
Bisogna farsi delle domande ogni tanto. Quindi chiediamoci se è normale l’andamento arbitrale a favore dell’Inter, non solo in questa stagione. Chiediamoci perché il presidente del Verona è stato silenziato quando ha osato lamentarsi per quello che ha subito a San Siro. Perché oltre l’appena menzionato caso specifico nessuno rappresenta una pubblica doglianza? Perché Gravina e Rocchi se ne fregano? Perché le principali testate dell’informazione italiana non riescono nemmeno a partorire una statistica che rendiconti favori e sfavori di questa stagione? Perché dei conti dell’Inter se ne è parlato più tra i tifosi sui social e non vi è stato l’interessamento di quelli che imbastiscono le accuse attingendo alle “CTU di Transfermarkt”? Perché a questo giro delle presunte infiltrazioni della malavita nel tifo interista e nella gestione di servizi legati alle partite la Procura federale si disinteressa?
Domande che sfociano tutte in un sospetto:
forse in Lega Serie A e in FIGC sono tutti spaventati che crollata una crollino altre. In altri ambiti il continuare a tenere artificiosamente in competizione l'Inter sarebbe considerato "accanimento terapeutico". Nel calcio italiano invece tutto tace. Sembra che tutti facciano sistema.
E il tifoso? Il tifoso deve stare sugli spalti o davanti alla payTV e pagare per assistere a una farsa.
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