In questi giorni, dopo le deludenti prestazioni della Juventus, è scoppiata nuovamente la guerra tra gli “allegriani” e gli “allegri out” con spasmodica voglia di avere conferme alle proprie idee attraverso le parole di ex bandiere. Un po’ come ci hanno abituato i media e un po’ costretti dal poco spazio social, ed in base alla convenienza, si estrapolano frasi da un contesto che fanno perderne il senso al messaggio originale.
È successo con Del Piero, dopo lo scambio di visioni con Caressa, nel post di Verona – Juventus ed è successo con Lippi, nella sua intervista con Fazio. Vi riportiamo per intero le loro dichiarazioni, lasciando a voi il commento.

Del Piero: “L’hanno scorso Allegri non è stato bravo, è stato eccellente dal mio punto di vista. Eccellente perché, conoscendo bene l’ambiente Juventus, sapendo le cose successe all’interno del mondo Juventus, è stato eroico lui con tutti i giocatori ha creare un ambiente che li potesse portare in Champions League, ed erano secondi fino a due giornate dalla fine. Come ha tanti meriti quest’anno, Yildiz e tanti altri giovani che sono entrati, che stanno facendo bene, rappresentano dei meriti. Poi ci sono anche, non parlo di Allegri ma in generale di tutto il mondo Juve, ci sono successi per loro, come dall’altra parte ci sono delle situazioni che devono modificarsi con il tempo e bisogna adattarsi a quello che succede. Quando giochi nella Juve, nell’arco dell’anno, nell’arco degli anni, devi migliorare, non puoi essere lo stesso giocatore di quando sei arrivato, perché questo è la Juventus”.
Caressa: “Lo terresti o no Allegri?”
Del Piero: “Ma non sta a me decidere Fabio, con queste domande, sai che non ti risponderò mai a questa roba qua. Se un giorno posso decidere, posso rispondere, ma se non decido niente non rispondo. Anche perché è talmente complessa come situazione che va studiata con calma. Io credo che lo scorso anno è stato eccellente come tutta la squadra, quest’anno ci sono delle situazioni dove i giocatori devono migliorare dove bisogna saper essere un po’ serfisti in certe situazioni: ti ritrovi lì secondo a due punti, devi unirti e dire “Oh ragazzi, è vero che noi dobbiamo solo andare in Champions attenzione, però un’occhiatina lì buttiamola dai”… Metti caso che loro, che ne so, hanno una crisi o capisci…quello è il momento che hanno perso secondo me, ed è un peccato perché avrebbe reso il campionato più intenso, ecco.

Lippi: “Innanzi tutto ho avuto la fortuna di avere dei giocatori bravi, perché senza giocatori bravi non si vince. Diciamo che sono stato abbastanza bravo anche io a fare entrare nella testa di questi giocatori la possibilità di … Prima di ogni manifestazione io dicevo sempre ai miei giocatori ‘adesso andiamo e vinciamo’, perché i giocatori devono pensare alla vittoria, non devono pensare alla partecipazione per buona che sia.” Ed ha ribadito ancora: “Io ho sempre cercato di trasmettere ai miei giocatori questa volontà che dicevo prima, quella di vincere. Non di partecipare, ma di vincere. Noi andiamo in campo per vincere, non per fare bella figura”.

Antonio Conte: ”Per me, festeggiare il quarto posto e un posto in Champions League era davvero strano. Al Tottenham, alla fine dell'ultima partita contro il Norwich, ho chiamato il mio staff e ho detto 'fate attenzione, non abituatevi a festeggiare un posto in Champions League. Sono stato molto chiaro. Ho detto che abbiamo fatto il massimo. Dal nono al quarto posto, con tutti i problemi che abbiamo affrontato, è stato un miracolo. Ma non abbiamo festeggiato come se fosse un miracolo perché sono abituato a vincere”.

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