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Sabato 23.11.2024 ore 18,00
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Attualità di N. REDAZIONE del 01/03/2024 10:53:24
Ferrero e Jaky dimettetevi!

 

Di Crazeology

Riflessione semplice semplice per i naviganti bianconeri dell’immenso oceano (non sempre pacifico) del web.
Nel 2006, il 14 maggio, allo scoppio dello scandalo di cartone denominato Calciopoli, l’allora Super Direttore Generale della Juventus Luciano Moggi annunciò al mondo le sue dimissioni.
E così fece anche il Super Amministratore Delegato Antonio Giraudo, insieme a tutto il cda, solo qualche giorno prima (compreso il grandissimo Roberto Bettega).
Nel fine novembre del 2022, sempre per inchieste giudiziarie da affrontare, si è dimesso tutto il cda bianconero capeggiato da Andrea Agnelli. Do you remember?
Badate bene, si trattava di situazioni con indagini ancora in corso, e senza nessuna condanna. Si è trattato, nel caso di tutte queste dimissioni, di un atto di responsabilità, anche nei confronti del mercato, in quanto la Juventus è quotata in borsa.
È vero che in questi casi elencati le inchieste riguardavano l’operato di costoro proprio nelle cariche rivestite alla Juventus, ma si trattava di una scelta dettata anche dai danni d’immagine e indiretti che potenzialmente il club può subire, al di là dell’ambito specifico delle indagini.
Non a caso, Agnelli a suo tempo prese una decisione anche più ampia e vincolante della sola Juventus: “Faccio un passo indietro, lascerò il consiglio di tutte le società quotate“. Così, se vi ricordate, Andrea Agnelli ha annunciato le sue dimissioni dai consigli di amministrazione di Exor e Stellantis. Lo fece nel corso dell’ultima assemblea degli azionisti da lui presieduta.
Eppure Stellantis ed Exor nulla hanno a che fare con le inchieste “Prisma”, Consob, ecc.
Ma in teoria i potenziali danni può subirli anche un’altra società in cui lo stesso individuo riveste delle cariche, quindi si tratta di un comportamento sano e responsabile.

Giusto per arrivare al sodo, ricordiamo che Agnelli è stato poi sostituito da Gianluca Ferrero, commercialista, revisore, sindaco e amministratore di varie società del gruppo. Questo è l'uomo che Exor, la holding della famiglia Agnelli che controlla il club, ha indicato come successore e Presidente della società bianconera. Ora, dopo poco più di un solo anno, arrivano nuove turbolenze. Infatti, da quanto si apprende sulle vicende giudiziarie ed ereditarie della famiglia Agnelli, la Procura della Repubblica di Torino ha aperto un’inchiesta per presunte irregolarità fiscali. Gli indagati sono tre: il presidente di Exor e Stellantis, John Elkann, il commercialista Gianluca Ferrero, storico contabile della famiglia Agnelli e oggi per l’appunto Presidente della Juve, e il notaio svizzero che aveva curato l’eredità, Urs Robert Von Gruenigen.
Ergo, se è vero come è vero che del terzo, libero professionista svizzero, non ci frega assolutamente nulla, sugli altri due qualche parola va spesa.
Se le regole etiche, morali, e di responsabilità di fronte al mondo e ai mercati, valgono per tutti, costoro devono prendere le distanze dal club e da tutti i cda delle società quotate in cui rivestono delle cariche.
Ovviamente il proprietario di una qualunque società resta lo stesso, non può certo dileguarsi o vendere, ma prendere le distanze, surrogare alcuni poteri ad altri soggetti, rinunciare a qualche poltrona, e non rilasciare dichiarazioni, sarebbe doveroso.

Ripeto: non solo riguardo alla squadra bianconera, ma a tutti cda di società quotate.
Nel caso specifico di Ferrero invece, urgono le immediate dimissioni vere e proprie, perché nella Juve in particolare (il nostro core business), egli riveste una carica con funzioni operative. Finora stranamente ciò non è avvenuto. Ma si tratta probabilmente solo di una piccola distrazione, di una piccola dimenticanza.
Siamo sicuri che ciò avverrà a breve, in quanto le regole di "bon ton finanziario" della famiglia Agnelli/Elkann sono da sempre rispettate e ben accette, così come in tutto l’impero sottostante. Mica stiamo parlando di un’entità ove si fanno figli e figliastri, e dove le regole valgono solo per alcuni e non per altri...
Non penso proprio.

Bisogna conoscere le regole se si vuole giocare, e i due individui in questione le conoscono bene e hanno deciso di giocare fino a quando gli è stato concesso dal destino. Bene, queste regole ora, allo stato attuale, prevedono purtroppo un’unica via possibile: le dimissioni.
Si fanno le regole per gli altri, e delle eccezioni per sé stessi?
Non penso proprio.
O è che quando arriva il proprio turno, cambiano le regole?
Non penso proprio.
L’unico ulteriore consiglio, oltre alle doverose dimissioni, che mi sento di dare gratuitamente, affettuosamente e con il cuore in mano ad Elkann e Ferrero è: mi raccomando, carissimi amici miei, difendetevi nelle sedi opportune con rigore ma senza arroganza. E in caso di difficoltà impreviste, accuse campate in aria, tempeste mediatiche, e simili, voi patteggiate serenamente come se non ci fosse un domani. Va bene anche un patteggiamento “a perdere”, di quelli dove si scambia una montagna di ostriche con perla, con un mezzo piatto di lenticchie.
Dovreste avere abbastanza esperienza per farcela nè.
Tantissimi auguri, e il mio caloroso, sentito e distinto saluto ai due quasi dimissionari. Né.

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