Sezione X: il primo trofeo continentale.
Parte II
Di A. PavanelloL’unico acquisto di rilievo per la squadra era stato Claudio Gentile, giunto dal Varese. Boniperti nell’estate aveva invano corteggiato Gigi Riva che alla fine aveva preferito rimanere al Cagliari. Haller invece lasciò per ritornare in Germania.
In società, partito Italo Allodi, Boniperti portò in società Pietro Giuliano, manager che contribuirà ai futuri successi.
La Juventus, sempre allenata da Vycpalek perse già alla seconda giornata col Napoli, ma si riprese rapidamente vincendo con la Lazio (che a partire dalla 14° giornata si isserà in testa alla classifica per non mollarla più) e infilando una serie di sette partite senza perdere. Oltre alla Lazio, i bianconeri vinsero con Genoa, Verona e Torino. Quella con i gialloblù fu la vittoria più larga della Juventus in campionato “La Juventus ha svolto ieri di fronte ad un Verona via via più attonito con il passare dei minuti, un proficuo allenamento pre-derby, dimostrando di essere in piena salute fisica […] i Campioni d’Italia hanno portato attacchi su attacchi, sorretti dalla favolosa vena di Causio e dal magnifico lavoro di Cuccureddu” (La Stampa).
La serie positiva venne interrotta dal Cagliari. I bianconeri poi tornarono a vincere con Sampdoria, Inter e Roma, prima di cadere ancora contro la Fiorentina e di terminare il girone di andata con un pareggio in casa contro il Vicenza. I punti persi per strada allontanarono Zoff e compagni dalla vetta.
Nel girone di ritorno, dopo un pareggio col Foggia ed una rotonda vittoria sul Napoli, i bianconeri caddero a Roma con la Lazio che così vendicò la sconfitta dell’andata. L’undici allenato da Vycpalek non entrò mai in partita e l’unico gol della bandiera fu dovuto ad un rigore contestato “La Juventus cade all’Olimpico, ma così male da levare il fiato al più acceso dei suoi sostenitori. Se la Lazio avesse inflitto ai bianconeri un pedaggio di cinque gol, nessuno potrebbe recriminare […] la Juventus non ha fatto assolutamente nulla per non perdere. Le è mancato il modulo adeguato, la convinzione agonistica e tattica, la rabbia atletica” (La Stampa).
I bianconeri riuscirono a limitare i danni non perdendo per nove gare e totalizzando cinque vittorie.
Alla 28° giornata, nuova sconfitta con la Roma, prima della conclusione del torneo che vide la Juventus vincere su Fiorentina e Vicenza “Tra Juventus e Vicenza una regolare amichevole nobilitata dai tre gol di Anastasi, che ha firmato il largo successo bianconero” (La Stampa).
La Juventus si classificò 2° a due punti dalla Lazio scudettata.
In Coppa Italia, la squadra venne eliminata nel girone B.
L’annata fu amara anche per la partecipazione in Coppa Campioni: ai sedicesimi, la Dynamo Dresda si rivelò ostacolo insormontabile. Nel match di andata (a Dresda) i padroni di casa s’imposero per 2-0, rendendo difficile un ribaltamento del risultato. La Juventus tuttavia ci provò a Torino, aprendo presto le marcature con Furino, ma verso la metà del primo tempo, nonostante la dominazione bianconera, gli ospiti pareggiarono. La Juventus si riportò in vantaggio (gol di Capello) e poco dopo segnò il terzo gol (Cuccureddu). La formazione di casa continuò poi ad attaccare, per segnare il gol sinonimo di qualificazione, che però non arrivò mai.
Nel secondo tempo, complice la fatica, furono gli ospiti ad accorciare le distanze e la squadra di Vycpalek accusò il colpo, rinunciando a ogni iniziativa successiva.
La Juventus partecipò anche alla Coppa Intercontinentale con l’Indipendente (per rinuncia dell’Ajax, vincitore della Coppa Campioni (le regole, valide tutt’oggi, stabiliscono che si debba disputare tra il vincitore della Coppa Campioni e quello della Copa Libertadores, l’equivalente sudamericano della Coppa Campioni). Purtroppo la gara non riservò che amarezze ai bianconeri, visto che dopo un forcing durato un’ora, ma senza risultati concreti, furono gli avversari ad andare in gol ad appena tre minuti dal termine della gara (e ci fu pure il tempo di un sussulto, all’ultimo giro di lancette, quando il portiere dell’Indipendente rischiò di commettere una papera, su un cross di Anastasi; sfortunatamente riuscì all’ultimo momento a bloccare il pallone che stava per passargli tra le gambe).
Unica consolazione, il titolo di Campione d’Italia vinto dal settore giovanile.
Dominio tedesco nelle coppe europee: in Coppa Campioni vinse il Bayern di Monaco (Germania Occidentale), in Coppa Coppe il Magdeburg (Germania Orientale); in Coppa UEFA fu il Feyenoord ad imporsi.
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