Sezione X: il primo trofeo continentale.
Parte III
Di A. PavanelloLa Juventus ritorna Campione d’Italia per la 16° volta complessiva.
L’allenatore dello scudetto fu Carlo Parola (toh, chi si rivede...), che aveva assunto la guida della squadra al posto di Vycpalek; a rinforzare l’organico giunsero Gaetano Scirea dall’Atalanta (sarebbe presto divenuto elemento indispensabile dei futuri trionfi) e Oscar “flipper” Damiani dal Vicenza; dal vivaio arrivarono Maggiora e Balestro; infine Alberto Marchetti era ritornato dal prestito.
Il debutto in campionato della Juventus sorprese in negativo, dato che alla 1° giornata, i bianconeri furono battuti dal Bologna.
Ma gli uomini di Parola si ripresero rapidamente, vincendo col Milan la domenica successiva e inanellarono una serie di dieci incontri consecutivi, senza perdere. Furono larghe le vittorie con l’Ascoli e soprattutto quella con il Napoli, che avrebbe dato vita ad un vivace duello per la conquista del campionato con i bianconeri “La Juventus è uscita dal campo come meritevole trionfatrice sul piano del gioco, opportunista, freddissima e lucida […] Sei a due, per restare alle risultanze del campo, un punteggio tennistico che umilia giustamente gli azzurri di Vinicio (ma soprattutto il tecnico) e che esalta i bianconeri, i quali non vincevano a Napoli da ben sette anni” (La Stampa).
Interrotta dalla sconfitta con la Lazio, la marcia della Juventus riprese con la Ternana. La squadra di Parola terminò il girone di andata con tre punti di vantaggio su Lazio e Roma, diventando così campione d’inverno.
Nel girone di ritorno, la marcia bianconera non cambiò, almeno agli inizi : dopo il pareggio col Bologna, vittorie con Milan (la partita venne assegnata a tavolino ai bianconeri, dopo un lancio di petardi dal settore milanista, ma la squadra di Parola aveva comunque vinto) e Varese. Ci fu poi una leggera flessione dei bianconeri che pareggiarono con Ascoli e Sampdoria e che persero con la Roma (22° giornata) e con il Torino (24° giornata). Nel frattempo, il Napoli con una vivace rincorsa, si era portato a ridosso dei bianconeri e la partita Juventus-Napoli si rivelò decisiva, se non altro dal punto di vista psicologico, per le sorti del campionato “La vittoria da scudetto è arrivata a tre minuti dalla fine, nel momento più difficile per la Juventus […] Parola con una decisione al momento sorprendente ha tolto la migliore delle punte – Damiani – per far posto ad Altafini, il quale al primo pallone favorevole ha infilato la botta del 2 a 1 all’87’ minuto” (La Stampa).
Fu in quell’occasione che Altafini si guadagnò il soprannome di “core ‘ngrato” da parte dei tifosi partenopei…
I giocatori di Parola vinsero anche con Lazio (vittoria rotonda per 4-0) e Ternana, prima di cadere pesantemente contro la Fiorentina, ma la sconfitta non ebbe conseguenze per la classifica.
All’ultima giornata, un Vicenza ormai retrocesso, non costituì ostacolo certamente proibitivo per Zoff e compagni che aprirono le marcature già all’8’ e infilarono cinque gol nella porta del malcapitato Lanerossi.
A raddoppiare la festa in casa Juventus anche il titolo di Campione d’Italia Allievi.
In Coppa Uefa, i bianconeri si ritrovarono a giocare ai trentaduesimi contro il Vorwarts Francoforte e dopo essersi fatti paura (sconfitta in casa dei tedeschi per 2-1), ottennero la qualificazione, vincendo a Torino per 3-0 (grazie ad Anastasi, Altafini ed ad una autorete).
Il turno successivo fu agevolmente superato dalla formazione di Parola: l’Hibernian non costituì un ostacolo per niente difficile (4-2 per i bianconeri in Scozia e 4-0 a Torino, Anastasi peraltro segnò una doppietta).
Agli ottavi la Juventus si “vendicò” della finale persa in Coppa Campioni l’anno prima, eliminando l’Ajax: Damiani segnò l’unico gol del match di andata a Torino e anche il gol decisivo della partita di ritorno (a nulla valse il gol del definitivo 2-1 per i padroni di casa).
I quarti videro la Juve contrapporsi all’Amburgo: Capello e Viola permisero ai bianconeri di vincere la gara; il match di ritorno finì 0-0 e così la Juventus si qualificò alle semifinali.
Il Twente Eschede si rivelò avversario più ostico dei precedenti: contro una Juventus in scarsa vena e distratta dal campionato, gli olandesi aprirono le marcature al 20’ e chiusero il primo tempo in vantaggio, nonostante qualche attacco dei bianconeri. Il secondo tempo iniziò come il primo con i padroni di casa all’attacco e premiati nuovamente al 15’. La Juventus accorciò le distanze con Altafini, ma badò troppo a difendere il relativo svantaggio e a sette minuti dalla fine della gara, gli olandesi segnarono il gol del definitivo 3-1, rischiando pure di segnarne un quarto.
Il ritorno a Torino non lasciò spazio a grandi speranze di ribalta: gli olandesi segnarono al 10’ e controllarono la partita, nonostante le incursioni bianconere. La stanchezza si fece poi sentire specie nel secondo tempo e a nulla valsero i cambi operati da Parola.
Il vincitore del torneo fu però il Borussia Mogenglad.
In Coppa Italia, la squadra era giunta fino al girone finale; sarà la Fiorentina ad aggiudicarsi il trofeo.
In Coppa campioni, bis del Bayern, mentre in Coppa delle Coppe, vittoria della Dinamo Kiev, che permise all’URSS di vincere un trofeo continentale per la prima volta nella sua storia.
La squadra scudettata aveva la seguente formazione:
Zoff, Gentile, Cuccureddu, Furino, Morini, Scirea, Damiani (Altafini), Causio, Anastasi, Capello, Bettega
I PRECEDENTI CAPITOLI:
I PRIMI 100 ANNI DELLA JUVE. Prima di iniziare
1897: La fondazione dello JUVENTUS FOOTBALL CLUB
I primi 100 anni della Juve. Il 1898
I primi 100 anni della Juve. Il 1899
I primi 100 anni della Juve. Il 1900
I primi 100 anni della Juve. Il 1901
I primi 100 anni della Juve. Il 1902
I primi 100 anni della Juve. Il 1903
I primi 100 anni della Juve. Il 1904
I primi 100 anni della Juve. Il 1905
I primi 100 anni della Juve. Il 1906
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I primi 100 anni della Juve.1926/27
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