Sezione XIII : Il nuovo periodo di transizione
Parte II!
Di A.Pavanello Scaduto il contratto con Marchesi, sulla panchina della Juventus arrivò Dino Zoff, grande giocatore del passato recente bianconero.
Per quanto riguarda la rosa, venne imposta un’ennesima rifondazione: indossarono la maglia bianconera Altobelli (ma “nella Juventus vi giungeva ormai logoro di successi e di calci presi negli stinchi, questo trampoliere del gol eminentemente audace” come scrisse di lui Caminiti) Rui Barros, Galia, Marocchi e infine Zavarov, primo calciatore dell’allora Unione Sovietica a giocare in Italia.
Laudrup, campione contestato per i suoi troppi black-out che ne facevano “un’incompiuta” rimase ancora per un anno.
Sul fronte cessioni, partirono Ivano Bonetti, Ian Rush, Beniamino Vignola e, con le liste suppletive, Angelo Alessio.
Dopo una netta vittoria col Como alla 1° giornata, la Juventus frenò con tre pareggi consecutivi; tornò alla vittoria con il Bologna (in una partita dove i felsinei riuscirono a recuperare parzialmente lo svantaggio), ma alla 6° giornata arrivò la prima sconfitta stagionale con il Napoli.
Gli uomini di Zoff si ripresero e inanellarono una striscia di sei risultati utili consecutivi, tra i quali vanno notate le vittorie con Pisa, Roma e Torino ed il pareggio contro l’Inter, lanciata alla conquista del campionato “La Juventus ha costretto l’Inter ad essere contenta del pareggio e nel giudizio finale della gente che non si fa sovrastare dal tifo c’era tutto il merito dei bianconeri i quali, pagate col gol di Serena (20’) le arrendevolezze iniziali […] sono venuti fuori con autorità, prendendo in pugno il match e portando – prima e dopo il pareggio di Galia al 54’ – i maggiori pericoli per la porta avversaria” (La Stampa).
La parte finale del girone di andata fu nettamente meno buona, con ben tre sconfitte in cinque giornate.
Nel girone di ritorno, la Juventus partì bene, ma alla 4° giornata subì una pesante sconfitta ad opera del Milan.
I bianconeri ripresero il cammino interrotto vincendo col Bologna e in casa del Napoli, vendicando così la sconfitta dell’andata “quattro palloni nella porta di Giuliani : il portiere ha grosse colpe, ma è stata una Juve in ottima salute ad approfittare impietosamente di tutte le carenze del Napoli” (La Stampa).
Dopo l’inaspettata sconfitta sul campo di Lecce, la Juventus riprese a vincere con Pisa e Sampdoria.
Il “derby d’Italia” invece si concluse in parità, così come pure quello con il Torino.
L’undici bianconero terminò la parte finale del girone di ritorno non perdendo più e offrendosi due belle vittorie con Lazio e Verona.
Alla fine del torneo, la squadra di Zoff si classificò solamente al 4° posto, specchio di una certa incostanza nelle prestazioni.
In Coppa Italia la squadra fu eliminata nel girone eliminatorio.
In Coppa UEFA, l’avventura della Juve iniziò male, perdendo (anche se di misura) contro l’Otelul Galati in Turchia. Ma a Torino la musica cambiò e la squadra si qualificò con una netta vittoria 5-0 (con doppietta di Barros, tra l’altro).
L’Athletic Bilbao, ai sedicesimi, fu facilmente battuto a Torino 5-1 (doppietta di Laudrup questa volta), mentre in Spagna i bianconeri subirono una sconfitta di misura che non pregiudicò il passaggio al turno successivo (3-2).
Il Liegi, avversario di turno, fu battuto in casa grazie ad una rete di Altobelli (18’ del primo tempo) ed il punteggio fu identico anche al ritorno (e identico fu pure il marcatore).
La Juventus accedeva ai quarti e si profilava uno scontro tutto italiano con il Napoli.
A Torino, il Napoli attaccò nei primi minuti, ma poi la pressione calò e la Juventus contrattaccò trovando il gol con Bruno al 13’. Il gol galvanizzava i bianconeri che controllarono la gara e si resero pericolosi nuovamente, fino a raddoppiare prima della fine del primo tempo, “grazie” a un difensore partenopeo; la ripresa non offrì nulla di speciale, con la Juventus a rendersi pericolosa e il Napoli a tentare invano di accorciare le distanze.
Tuttavia il match di ritorno riservò solo delusioni: il Napoli attaccò in modo aggressivo e ottenne i primi frutti all’8’ con il rigore realizzato da Maradona. I padroni di casa seguitarono a premere specie con il contropiede, mentre la Juventus cercava di reagire. Al 45’ il raddoppio partenopeo, dopo che un minuto prima era sfumata un’azione bianconera che aveva fatto pensare ad un finale differente. La ripresa fu meno scoppiettante, ma vi furono fiammate da entrambe le squadre, nonostante la fatica si facesse sentire.
Si andò coSì ai supplementari e i partenopei riuscirono a segnare all’ultimo minuto, prima dei rigori…
Saranno proprio i partenopei a vincere il torneo.
In Coppa Campioni, il Milan vinse il suo terzo trofeo complessivo, mentre in Coppa Coppe vittoria del Barcellona.
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I primi 100 anni della Juve. Il 1899
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