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Sabato 23.11.2024 ore 18,00
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Attualità di N. REDAZIONE del 29/04/2024 15:52:19
L’ennesimo scudetto immaginario

 

Di Crazeology

Introduzione

Concetto introduttivo n°1
- Il termine latino “cadaver” (dal verbo cado, "cadere") indicava ogni tipo di corpo senza vita, sia umano sia animale.

Concetto introduttivo n°2
Art. 410 c.p. (Vilipendio di cadavere) - Chiunque commette atti di vilipendio sopra un cadavere o sulle sue ceneri è punito con la reclusione da 1 a 3 anni. Se il colpevole deturpa o mutila il cadavere, o commette, comunque, su questi atti di brutalità o di oscenità, è punito con la reclusione da 3 a 6 anni.

Concetto introduttivo n°3
Art. 411 c.p. - (Distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere) - Chiunque distrugge, sopprime o sottrae un cadavere, o una parte di esso, ovvero ne sottrae o disperde le ceneri, è punito con la reclusione da 2 a 7 anni.

Concetto introduttivo n°4
Art. 412 c.p. - (Occultamento di cadavere) - Chiunque occulta un cadavere, o una parte di esso, ovvero ne nasconde le ceneri, è punito con la reclusione fino a 3 anni.

Concetto introduttivo n°5
La ratio di queste norme del codice penale italiano sopraccitate è la tutela del comune sentimento di pietà nei confronti dei defunti.


Svolgimento

L’Inter ha vinto lo scudetto, forse. Anzi, mi sa proprio di no.
Purtroppo sappiamo tutti che la squadra meneghina, da sempre, colleziona titoli esageratamente discutibili; senza pasticci di vario genere sono completamente incapaci di vincere. Da questo punto di vista, l’Inter è la squadra dei record assoluti; non c’è nessuna altra squadra con una bacheca così ricca di trofei posticci.
E questo per un qualunque vero appassionato di sport in generale, al di là della propria casacca, dovrebbe essere motivo di grande tristezza.

I tifosi e i proprietari che nel tempo sono stati vicini al club, continuano a non portare il giusto rispetto alla propria squadra, che per nome, storia, e bacino di utenza, meriterebbe ben altro. Si è ormai storicamente sedimentato nell’interista in generale quel sentimento di antisportività privo di senso critico, che gli permette di camminare per le piazze festeggiante, con il paraocchi, e con la bandiera in mano, senza sentirsi preso in giro come tifoso e come cliente/fruitore della maglia della grande squadra che ama legittimamente.
E a dire il vero ormai questo dato vale per tantissime tifoserie, quasi tutte, non solo per gli interisti (che però sono dei professionisti eccezionali a livello mondiale del settore). Una tragedia sportiva vera e propria, nascosta e mimetizzata tra le ombre di un mondo sportivo in generale, invece illuminato a giorno con luci artificiali posizionate in modo da nascondere le vergogne, ove le tante istituzioni, sportive e non, che avrebbero il compito di vigilare sulla regolarità dei tornei, chiudono volentieri occhi e orecchie. Si tratta di una lobotomia di massa vera e propria, su larga scala, che ogni persona che segue il calcio, spesso rimettendoci molto denaro solo per semplice passione, non merita assolutamente.


Qualche buon osservatore infatti ha segnalato, anche per questa stagione, la discutibile iscrizione al campionato, gli errori arbitrali, il var, e via discorrendo.
Ora, nessuno può togliere i meriti professionali di chi è entrato in campo e ha sudato la sua maglia per ottenere il massimo risultato, ma il fatto che una squadra o un singolo calciatore possa o non possa giocare il torneo, ovviamente non può passare in secondo piano (il riferimento al singolo giocatore è riferito a titolo esemplificativo al celebre caso del passaporto falso dei bei tempi andati). Per non parlare di altri possibili eventi, fatti o ipotetici comportamenti non limpidi tenuti fuori dal campo che possono potenzialmente condizionare ciò che accade in campo. Il vero parametro per capire se tutto ha un senso o no infatti è questo, ossia se in qualche modo qualcosa/qualcuno ha alterato quanto avviene in campo.

Nel senso che puoi vincere solo se puoi iscriverti, tanto per dirne una. Nel senso che, come dice il regolamento, puoi vincere se paghi gli stipendi regolarmente. Le tue qualità e le prestazioni contano fino ad un certo punto, perché la forma è sostanza. E le regole ci sono, e vanno conosciute, prima di cominciare il torneo, Giusto per capirci con un altro esempio banale inventato, un semplice tentativo di corruzione non andato a buon fine non altera realmente una gara/gare, quindi sportivamente è importante, ma tecnicamente irrilevante. Il torneo nei fatti è regolare, e andrebbero puniti solo i singoli soggetti. Ma la triste verità è che i nostri campionati da tempo, per le ragioni più varie, sono assolutamente fuori dai crismi della minima bontà necessaria, e nessuno ha voglia di garantire trasparenza e regolarità; basti pensare agli anni scorsi, al caso Osimhen, alle ASL, o al taroccamento dei tamponi durate la pandemia del Covid19, tanto per citarne solo alcuni a casaccio.

Il baraccone sgangherato continua a proporre il suo spettacolo vergognoso, a caccia del tifosotto fessacchiotto che cacci fuori la grana dal portafoglio che serve per pagare i poltronisti e le brutte e maldestre scenografie del teatrino dei pupi.
Il calcio italiano non ha più nessuna credibilità, è solo un esercizio di potere. Il calcio italiano è morto, quello che vediamo è solo accanimento terapeutico, o meglio, strategiche azioni sul cadavere (vedere introduzione di cui sopra). E di tutto questo non si sentano estranei i tifosi gobbi, che predicano bene ma razzolano male, riempiendo lo Stadium e facendo abbonamenti alle pay tv per godere di codesta primizia fognaria, alimentando così direttamente e indirettamente le tasche dei protagonisti di questo scempio.

Pensare oggi ad un bambino qualunque, tifoso di una squadra qualunque, che con la sua dolcezza, la sua sincera passione, e tutta la sua sana ingenuità, prende la sua maglia e la sua bandiera per andare a vedere dal vivo i suoi idoli, da un senso di buia agonia senza ritorno.
Non è giusto per nessuno tutto ciò, anche per i giocatori (loro però vengono molto lautamente pagati), e nemmeno per il tifoso interista, che lavora tutta la settimana, e poi viene derubato e preso in giro da un sistema che gli vende aria fritta.
E così al teatrino ogni protagonista vecchio e nuovo recita la sua parte a caccia di facili applausi, in questo assurdo “rumore” di fondo (anche se sarebbe meglio definirlo “frastuono” di fondo).
Moratti e Mazzola per esempio, in questo festeggiante contesto, hanno detto una verità conclamata, su cui sono perfettamente d’accordo. Come dargli torto?

Cari lettori, a pensarci bene, se non ci fossero tutti gli imbrogli Juventini nella storia del calcio italiano, oggi l’Inter avrebbe in bacheca:

- 67 Scudetti

- 10 Champions League

- 15 Coppe Intercontinentali (capita l’ironia del numero?)

- 151 tra Coppe Italia e Supercoppe italiane ed europee

- 20 titoli NBA

- 34 Oscar

- 91 Telegatti

- 11 Sanremo

Più altri ed eventuali trofei, ancora da scegliere, prenotare e cartonare adeguatamente. Tutti titoli onesti e guadagnati eh.
Bene così! Viva il calcio! Viva il carrozzone! Viva il campion-azzo! (che fa rima con?)
E quindi oggi viva l’Inter a doppia stella!

Se, lallèro! (che nel dialetto romanesco significa “si, come no…” in senso ironico)

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