Sezione XIII : Il nuovo periodo di transizione
Parte V!
Di A.Pavanello

Una radicale trasformazione investì i vertici societari. Dopo l’avvocato Chiusano, arrivarono Luca Cordero di Montezemolo come vice-presidente, il Dr. Bendoni come direttore generale, Bartoletti come medico dietologi e Catalano come tecnico d’informatica.
I cambiamenti vi furono pure a livello della panchina: nonostante gli ottimi risultati della stagione precedente, Zoff se ne andò, sostituito da Luigi Maifredi, fautore del “calcio champagne”, che adottò nel Bologna il modulo “a zona” impiegato da Sacchi al Milan (con risultati ben diversi…).
Un’onerosa campagna acquisti portò alla Juventus Roberto Baggio (per il quale i tifosi fiorentini inscenarono tafferugli non appena fu annunciata la sua partenza), Haesseler, Di Canio, Orlando, Corini e Julio Cesar.

La stagione della Juventus si aprì con un vero e proprio tonfo: nella finale per la Supercoppa Italiana, gli uomini di Maifredi furono battuti 5-1 dal Napoli.
In campionato, dopo la vittoria iniziale sul neopromosso Parma, i bianconeri inanellarono tre pareggi, prima di ritornare alla vittoria con il Lecce.
Tra la 7° e la 9° giornata vi fu spazio per delle goleade, come quelle contro l’Inter, battuta 4-2 “Quattro pugnalate della Juventus di Gigi Maifredi nelle piaghe dell’Inter e di Trapattoni. Undici gol subiti in sette partite dicono tutto sulla difesa nerazzurra e su una squadra che non poteva sperare di riemergere contro un avversario che ieri ha offerto finalmente tutto il suo campionario” (La Stampa) o ancora il 5-0 con cui venne liquidata la Roma.
La sequenza positiva dei bianconeri terminò con la sconfitta a Bari, i bianconeri ripresero a vincere con la Fiorentina, ma dopo due pareggi furono sconfitti dal Milan.
Nella parte finale del girone di andata, vi fu spazio ancora per una goleada, stavolta contro il Pisa.
Nel girone di ritorno, il passo della Juventus sembrò non cambiare, con due nette vittorie (5-0 sul Parma e 3-0 sul Cesena) in tre giornate, ma tra la 21° e la 25° giornata, gli uomini di Maifredi raccolsero solamente due punti, iniziando così una lenta discesa in classifica.
Le vittorie contro Roma e Bari sembrarono dare un po’ di respiro, malauguratamente la squadra iniziò una nuova sequenza negativa e toccò aspettare la penultima giornata di campionato per rivedere i bianconeri vincere, col Pisa “La Juve puntualissima almeno per la festa di fine stagione al Delle Alpi […] Puntale anche il clima per un arrivederci pieno di speranze per tutti […] Avvicinata la coppa UEFA, da conquistare domenica a Marassi“ (La Stampa).
Ma proprio col Genoa, la Juventus disse addio ad ogni qualificazione. La netta sconfitta fece sì che i bianconeri si classificassero al 7° posto, nel campionato vinto per la prima volta nella sua storia dalla Sampdoria.
Per la società bianconera fu uno dei peggiori risultati visto che, dopo 28 anni di partecipazione alle coppe europee, la squadra non si qualificò per alcuna coppa.

In Coppa Italia, la squadra venne eliminata nei turni preliminari.
In Coppa delle Coppe, la Juventus batté facilmente il club bulgaro Sliven nei sedicesimi (2-0 in casa dei bulgari e cappotto a Torino, 6-1, con una doppietta di Baggio).
Nemmeno l’Austria Vienna, al turno successivo, fu avversaria difficile: 4-0 a Vienna (con doppietta di Casiraghi e poi Baggio e Schillaci) e punteggio identico a Torino (con tripletta di Baggio).
Ai quarti di finale, i bianconeri trovarono sulla loro strada il Liegi: nella partita di andata in Belgio fu 3-1 per gli ospiti (i padroni di casa peraltro aprirono le marcature…in favore della Juve, giacché si trattò di un autogol) e nella gara di Torino, fu 3-0 per Baggio e compagni (con ancora una volta un autogol dei belgi!).
In semifinale la Juventus incontrò il Barcellona; nel match di andata, Tacconi e compagni dopo i primi minuti passati a subire gli attacchi dei padroni di casa, sbloccarono la situazione con Casiraghi e poi seguitarono ad essere pericolosi, pur senza concretizzare. Il secondo tempo però vide un Barcellona più offensivo, che tra il 55’ e il 60’ ribaltò il risultato. Al 75’ il terzo gol dei catalani che chiuse l’incontro.
Il match di ritorno si annunciò difficile per gli uomini di Maifredi che partirono all’attacco fin dall’inizio; ma dopo una sfuriata durata una ventina di minuti, gli spagnoli si resero pericolosi e costrinsero i bianconeri a ripiegare; il finale del primo tempo fu ancora bianconero, con due occasioni fallite tra il 34’ e il 44’. Il secondo tempo vide la Juve ancora all’attacco, concretizzando le numerose occasioni solamente al 60’, con una magistrale punizione di Baggio. Il Barcellona poco dopo restava in 10 e la Juve premette ancor di più nel disperato tentativo di ribaltare il risultato dell’andata, ma malgrado i tentativi (Baggio, Galia, Schillaci o ancora Fortunato), il risultato non cambiava e la Juve fu eliminata.

In campo internazionale, la Stella Rossa vinse la Coppa Campioni, l’Inter la Coppa UEFA e il Manchester United la Coppa delle Coppe.

Alla fine della stagione Gigi Maifredi si dimise da allenatore.

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