Sezione XIII : il nuovo periodo di transizione
Parte VII
Di A.Pavanello La stagione bianconera iniziò con un colpo di mercato: dopo una lunga e faticosa trattativa col presidente della Sampdoria Mantovani, arrivò Gianluca Vialli; altri arrivi di rilievo furono il capitano della nazionale Inglese Platt e il fantasista tedesco Moeller; dal prestito all’Inter ritornò Dino Baggio; ulteriori rinforzi furono quelli di Rampulla, Ravanelli e Torricelli (arrivato da una modesta squadra dell’Interregionale e scoperto da Trapattoni).
Tra i giocatori che erano partiti, Schillaci che dopo l’eccellente stagione 1989/90, non era più riuscito a ripetersi ad alti livelli; partiti pure Tacconi, portiere di tanti trionfi (al Genoa) e Reuter.
Fu soprattutto in ambito europeo che la Juventus raggiunse ottimi risultati, visto che la squadra allenata da Trapattoni, conquistò la sua terza Coppa UEFA.
In campionato invece le cose furono meno positive. Nel precampionato, le premesse sembrarono delle migliori, ma furono poi smentite…
L’avventura della Juventus nel campionato iniziò con un pareggio a Cagliari, seguito da una netta e convincente vittoria con l’Atalanta.
Dopo due pareggi consecutivi, i bianconeri tornarono alla vittoria col Napoli, ma la partita fu complicata dalla rimonta dei partenopei, che rischiarono di pareggiare.
Alla 7° giornata avvenne il primo tonfo con l’Inter con Schillaci che propiziò due dei tre gol nerazzurri “…è così l’Inter le infligge una solenne batosta, frutto dello spirito fiammeggiante che cova nel cuore del grande ex” (La Stampa).
L’undici allenato dal Trap si riprese con tre vittorie consecutive su Ancona, Udinese e Torino “Provate a chiedere ad un tifoso […] qual è il massimo godimento che si può sognare e vi risponderà la vittoria nel derby con un autogol all’ultimo minuto. La Juve in un eccesso di benevolenza verso il proprio pubblico ha fatto di più: l’autogol del 2-1 se l’è procurato nei tempi di recupero al 92’, quando una buona fetta di pubblico si era accomiatata da un derby sconsigliabile agli esteti, eppure di bellezza ruspante ed aggressiva” (La Stampa).
Tuttavia nelle successive 5 giornate, i bianconeri raccolsero appena 2 punti e persero tra l’altro la partita contro il Milan, ancora una volta lanciato alla conquista del campionato.
Solamente alla penultima giornata del girone di andata, gli uomini del Trap tornarono alla vittoria…
Il girone di ritorno iniziò con lo stesso ritmo altalenante: due vittorie e due sconfitte che fecero ulteriormente scivolare la Juventus in classifica. I bianconeri non riuscirono a creare una striscia di risultati positivi e alla 24° giornata avevano accumulato già quattro sconfitte nel solo girone di ritorno.
Solamente a partire dalla 25° giornata Baggio e compagni riuscirono ad “ingranare la marcia” e ad inanellare le vittorie, tra cui quella con il Milan “Sarà anche tardi, ma questi sono guizzi che meritano uno strappo al grigiore. La Juve scende a San Siro e infligge una batosta al declinante Milan di primavera. La classe di Roberto Baggio e Andy Moeller illumina e trasforma una squadra dall’orgoglio improvvisamente smisurato” (La Stampa).
La striscia positiva dei bianconeri venne interrotta dall’umiliante sconfitta contro il già retrocesso Pescara.
Il campionato della Juventus terminò con la vittoria sulla Lazio. La squadra si classificò ad un mediocre 4° posto.
In Coppa Italia, la Juventus fu eliminata dal Torino in semifinale, pur non avendo perso nessuna delle due gare.
Ben diverso fu il percorso in Coppa UEFA: il primo avversario sulla strada della squadra del Trap fu l’Anorthosis Farmagosta, club di Cipro. Il match di andata fu un monologo bianconero con risultato di 6-1 (e doppietta di Vialli), il ritorno fu ancora favorevole ai bianconeri (4-0, doppietta di Casiraghi, fra l’altro).
Il Panathinaikos si rivelò più ostico del previsto, ma l’unico gol di Platt, nel match di andata ad Atene fu sufficiente per poter passare il turno, mentre il match di Torino finì 0-0.
Gli ottavi di finale videro contrapposti i bianconeri al club ceco Sigma Olomouc: Moller prima e Baggio poi permisero ai bianconeri di portarsi sul 2-0, prima che i padroni di casa accorciassero le distanze.
Il match di Torino non lasciò però speranze ai cechi: fu un secco 5-0 (e ancora una doppietta di Vialli).
Il Benfica Lisbona, avversario dei quarti, riuscì ad imporsi in casa, seppur di misura: fu comunque importante il gol del momentaneo pareggio di Vialli.
I bianconeri con Kholer, Baggio e Ravanelli fecero loro il passaggio alle semifinali.
Il Paris St. Germain, in semifinale, aprì le marcature per primo, ma i bianconeri pareggiarono con Baggio al 10’ del secondo tempo e finirono coll’imporsi ancora con Baggio alla fine della partita.
Ancora Baggio fu protagonista del ritorno, segnando l’unico gol dell’incontro.
La Juventus si qualificò così per la finale di Coppa UEFA: avversario il Borussia Dortmund.
Nel match di andata a Dortmund, i padroni di casa segnarono già al 2’, ma i bianconeri non si persero d’animo: si resero pericolosi al 7’ e ancora al 23’. Il ritmo dei tedeschi poi calò, la Juventus accentuò la pressione e la spinta fu premiata con il gol di Dino Baggio (23’), per poi raddoppiare al 31’ (Roberto Baggio). La partita diventò più cattiva e i falli da parte tedesca abbondarono.
Ad un quarto d’ora dalla fine, terzo gol della Juventus, ancora grazie a Roberto Baggio.
A Torino, con la Coppa quasi in tasca, e di fronte ad un Borussia rimaneggiato, i bianconeri sbloccarono il risultato con Dino Baggio. Gli ospiti cercarono una reazione, peraltro timida e i padroni di casa sfiorarono il raddoppio al quarto d’ora. I gialloneri si resero più pericolosi verso la mezz’ora, ma la Juventus raddoppiò al 42’ ancora con Dino Baggio.
Alla ripresa i tedeschi si resero pericolosi, il che scosse la squadra di Trapattoni che reagì con Baggio e poi segnò il gol del definitivo 3-0 con Moller. I bianconeri si permisero pure il lusso di sbagliare il quarto gol con Baggio.
Per quanto riguarda le altre coppe europee, in Coppa Campioni vittoria dell’Olympique Marsiglia e in Coppa Coppe fu il Parma ad aggiudicarsi il trofeo.
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I primi 100 anni della Juve. Il 1898
I primi 100 anni della Juve. Il 1899
I primi 100 anni della Juve. Il 1900
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